GAO: QUANDO LA MORTE SEMBRA UN REGALO

Che schifo!. Con la morte di GAO (non dico chi e’ perche’ non saperlo sarebbe gia’ da vergogna) mi ritrovo all’inizio del nuovo-vecchio anno a sviluppare i miei cattivi pensieri su un flagello dell’anima che caratterizza ormai la mia ma, credo, anche la vostra esistenza da struzzi : La disperazione senza ritorno. La proposta di Meter & Miles di proclamare la povera donna brasiliana “Donna dell’anno” è certamente un nobile tributo ad una donna simbolo del passaggio silenzioso all’altra vita dopo essere stata soffocata dall’inferno che sta oltre la poverta’. Il regno del niente e del nessuno. Niente per vivere , nessuno per aiutarti a sopravvivere. E’ la condizione estrema in cui la morte sembra proprio il piu’ bel regalo di Natale. La fine di una merda di vita fatta dal niente assoluto. I meno attrezzati all’individuazione reale del regno del niente “,gli stupidi osservatori per grazia ricevuta” non mancheranno di pensare che GAO non è la prima ne’ l’ultima protagonista del documentario infinito sulla vita che ti e’ stata nemica. E da qui l’idea di eleggere REGINA una donna espressione della disperazione estrema,diventa anche provocazione e messaggio disgraziato e forte. Vince, udite udite,l ‘immagine di una donna straniera fra stranieri, ritrovata sola e morta in un campo di sterpaglie a pochi metri dal centro di una città’che per alcune occasioni si toglie le sterpaglie che la sopprimono per tutto l’anno e tenta di cambiare look ,fingendo ma anche sperando che domani sia sempre un giorno migliore (come se bastasse cambiarsi la camicia e le scarpe per sentirsi vivi). Vince per Meter &Miles il simbolo piu’ rappresentativo della nostra epoca: “ LA DISPERAZIONE CHE UCCIDE”. Uccide GAO che le opportunita’ di vita decente non è riuscita neanche ad immaginarle, ma uccide anche esseri di fasce di esistenza che, fino a qualche anno fa, le opportunita’ se le sono potute e sapute guadagnare. E flagella lo spirito di chi ha il coraggio di farsi schifo da solo anche la scelta autonoma di interrompere la propria vita-calvario dell’imprenditore di Catania che si vede costretto a dismettere la propria attivita’ e spingere ,straziato, sulla strada della disoccupazione tutta una serie di collaboratori che per anni avevano rappresentato con rapporto familiare e legame fraterno la forza dei buoni risultati della sua attivita’ imprenditoriale. Una concessionaria moto messa in piedi con e per l’amore verso la passione per le due ruote ,inaugurata (triste coincidenza) dal compianto Marco Simoncelli, che dopo tante speranze di crescita viene risucchiata dal demonio della poverta’ che si è impossessata delle comunita’ di medio livello mandando a puttane sacrifici e progetti di troppa gente. Tutto finisce e la scelta del futuro resta strettamente privata e personale. Immaginando che non possa esistere ( se esiste) un’altra vita peggiore qualcuno pensa ti tentare l’ultima carta, quella della morte per sollievo. Tragedia umana. Oltre non si puo’ dire ne ‘ andare. E a fanculo tutti i motivi di recessione , di debito pubblico, di spread e bond del caz… e con loro la ricerca delle colpe a rimbalzo tra governati europei, americani, italiani. Ma è proprio vero che per salvare queste esistenze delle tante GAO serva aspettare che si abbatta il debito pubblico e diminuisca questo cazzo di spread e che i padroni del mondo inventino una ricetta magica per la sopravvivenza dei disperati? Non ci sono piccole cose da affidare anche all’umilta e alla volonta’ di piccoli uomini normali che tra un saluto ,una carezza, un pezzo di pane del giorno prima possano aiutare a rendere meno disperante la disperazione sociale? E dire che in silenzio sono tanti i piccoli uomini che da anni si sono lanciati in questa avventura, qualcuno piu’ furbo ha guadagnato attenzioni mediatiche e ,collaborazioni istituzionali e ce l’ha anche fatta a salvare tante vite. Altri piccoli uomini sullo stesso percorso hanno incontrato la vera faccia della sfiga . Abbandonati anche loro perche’ liberi e senza padroni. Il merito di voler fare senza ottenere non ha mai pagato. E questo resta il vero dramma. E come puo’ ad esempio un organizzazione onlus ad aiutare a vivere chi tenta di sopravvivere se non viene riconosciuto il merito sopra tutto e non la parentela o la conoscenza di un capo qualunque che ti dia l’ossigeno da girare ai derelitti estremi? Qualche casa famiglia da premio Nobel, qualche Mensa per i poveri occasionalmente ,qualche idea dei “nati per gli altri”che di fronte all’incedere incessante delle difficolta’ di sopravvivenza non possono che arrendersi anche loro al demonio della disperazione. Niente di piu’ E intanto tante GAO si dileguano. Tanti altri invece si svegliano col pensiero di fare il pieno di 1000 euro alla barca o ai tanti camion di grossa cilindrata ora chiamati SUV….e cosi’ via, senza invidia per chi sta bene..anzi ci vorrei essere anch’io (che ho pochi diritti di lamento nonostante i tanti uomini-merda incontrati). Ma individuare una persona al mese da salvare con un gesto, con una piccola parte del pieno di carburante o con una delle tante pizze settimanali da offrire a chi mangia i resti dai cassonetti e non occorre andare oltre è un impegno cosi’ surreale? O anche per queste piccole cose dobbiamo sperare che si abbassi lo spread, che cada il culo pieno Berlusca, che il professore cresci-italia Mariuccio Monti inventi per non inventare niente di nuovo. O dobbiamo aspettare i responsi dei mercati e dell’Europa che non sapra mai che in una terra oramai bruciata si e’ bruciata in un campo di sterpaglie l’esistenza di una donna straniera dai sogni artistici con un destino da “ REGINA DELLA DISPERAZIONE ESTREMA”.

CICCIO MANZO

la foto è di Enrico Di Giacomo

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