FERROVIE: RACCOLTE 22.000 FIRME PER DIRE NO AL TAGLIO DELLE TRATTE NOTTURNE

 

Non si fermano le proteste contro la riduzione dei treni notturni fra nord e sud della penisola. “Moretti è riuscito a fare quello che non era riuscito a fare Bossi: dividere l’Italia” – ha detto uno degli 85 lavoratori Servirail, impegnati a raccogliere firme a Messina, così come nel resto del Paese.  Secondo quanto riferisce l’Ansa, sono già 22.000 le firme raccolte nelle stazioni di Torino (7.000), Milano (7.000) e Messina (8.000) per chiedere il ripristino dei treni soppressi e il reintegro di tutti gli 800 lavoratori licenziati. La petizione sarà consegnata alle istituzioni locali e nazionali l’11 gennaio, a un mese dai licenziamenti, nel corso di manifestazioni che si svolgeranno nelle diverse sedi.

Le firme saranno inviate anche al governo e al Capo dello Stato. Brutta sorpresa intanto per i dipendenti della Servirail Italia, che prestavano servizio sui treni citati: per i giorni lavorativi di dicembre hanno ricevuto in busta paga solo 420 euro, mentre 450 sono stati trattenuti in via cautelativa per controllare se effettivamente sono state riconsegnate divise, palmare e chiavino di servizio.

Richieste di ripristino dei servizi tagliati sono arrivate dalle autorità di Puglia, Calabria e Sicilia e dai sindacati. Trenitalia si difende affermando che il taglio dei sussidi da parte dello Stato ha reso i servizi ancora più antieconomici.

Ma le accuse a Trenitalia non si fermano. Nel mirino anche la nuova campagna pubblicitaria, considerata “razzista”. Per sponsorizzare le nuove quattro “classi”, in cui è stato diversificato il servizio per i treni Milano-Roma-Napoli, nella classe migliore, la Executive, si vedevano solo bianchi; in quella più a buon mercato, la Standard, c’era una famiglia di immigrati. Ora, dopo una campagna condotta sui socialnetwork, la foto che ritraeva la famiglia non è più sul sito di Trenitalia. 

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