LIPARI: DONNA ALL’OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA PERDE IL BAMBINO, POLEMICHE SUI RITARDI NELL’ELISOCCORSO, APERTA UN’INCHIESTA

 

Una donna all’ottavo mese di gravidanza, a causa del distacco della placenta, e’ stata trasportata con un elicottero 118 da Lipari all’ospedale Papardo di Messina, ma il feto e’ morto. Ha perso il bimbo che aveva in grembo all’ottavo mese. La donna, 29 anni ha raggiunto l’ospedale, quando non c’e’ stato nulla da fare per il feto, il cui battito cardiaco sarebbe cessato poco dopo che i sanitari dell’isola avevano soccorso la donna che adesso e’ fuori pericolo. Il trasferimento – dicono i sanitari – si e’ reso necessario perche’ per la particolare patologia la donna non poteva essere assistita nel nosocomio di Lipari.

I carabinieri, su mandato della procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) hanno chiesto all’ospedale Papardo copia della cartella clinica della donna. L’indagine dovra’ accertare se il feto era gia’ morto quando la donna e’ giunta in ospedale. Dovranno anche essere accertati i tempi di arrivo dell’elisoccorso dalla richiesta. Lipari e’ uno dei comuni in cui e’ stato soppresso il punto nascita dopo il nuovo piano sanitario e la morte del feto ha rinfocolato le polemiche mai sopite rilanciate periodicamente da cittadini e amministratori delle Eolie.

Il sindaco dell’isola, Mariano Bruno in una lettera al governo nazionale chiede che sia fatta un’indagine ministeriale sull’accaduto e che intervenga anche l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo. ”E’ un evento gravissimo – dice – la cui causa potrebbe essere nel mancato intervento assistenziale, ascrivibile al cattivo funzionamento delle apparecchiature sanitarie, e nel ritardo dell’elicottero. Nonostante le reiterate richieste, a Lipari – conclude – non e’ stato mai ripristinato il punto nascita. La gravita’ del caso impone che siano valutati i diritti costituzionalmente garantiti a tutela della persona e della vita”.Il sindaco dell’isola, Mariano Bruno, ha inviato una lettera al governo chiedendo un’indagine ministeriale e denunciando il ritardo dell’ elicottero oltre che il mancato ripristino del punto nascita nell’isola. Intanto, l’azienda Sanitaria provinciale di Messina ha avviato un’indagine amministrativa.

Sull’accaduto l’azienda ospedaliera ha inviato un comunicato, che di seguito pubblichiamo:

In relazione all’evento avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì 8 marzo presso l’Ospedale di Lipari, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ritiene di dover sottolineare come si è riusciti a salvare la vita della signora G.V. attraverso la mobilitazione del sistema sanitario con trasporto in eliambulanza all’Ospedale Papardo di Messina.

La signora G.V., alla trentaduesima settimana di gravidanza, si presenta al Pronto soccorso dell’Ospedale di Lipari alle 18,20, accusando forti dolori al fianco destro. Visitata dai medici ginecologi di turno, viene sottoposta a esame ecografico per il controllo del battito fetale che evidenzia una “marcata bradicardia fetale” e “piccola lacuna placentare”. Durante la valutazione del caso circa la possibilità di intervento chirurgico per taglio cesareo (intervento da eseguire in anestesia spinale, stante la momentanea indisponibilità degli strumenti anestesiologici della sala operatoria), viene ricontrollato il battito fetale e si constata la morte endouterina del feto, e quindi, si chiede l’intervento del 118 per il trasporto dal P.O. di Lipari al P.O. di Patti. A seguito del decesso del feto, vengono dunque effettuate le cure del caso alla paziente, in attesa dell’elicottero per il necessario trasferimento ad altro Presidio ospedaliero dotato di rianimazione e Servizio Immuno Trasfusionale, stante la possibile evoluzione in coagulazione intravasale disseminata (CID) per la paziente.

Il doloroso evento della morte di un feto – sostiene l’ASP Messina – riporta a considerare la necessità di garantire condizioni di assoluta sicurezza per le donne e per il bambino nei centri individuati come Punti Nascita al di là delle battaglie di bandiera che persone non addentro alle complessità delle procedure sanitarie conducono a rischio, a volte, della stessa sopravvivenza.

È noto a tutti, infatti, come un evento naturale come il parto fisiologico possa trasformarsi in pochi attimi in evento sanitario critico. Proprio per garantire adeguata e dovuta assistenza, i Punti Nascita sono stati individuati in strutture ospedaliere dotate di particolari servizi quali la rianimazione, il servizio immunotrasfusionale, il servizio di terapia intensiva neonatale.

La presenza, infatti, ben due medici ginecologi e di un anestesista, per come nel caso di specie, di turno e presenti a Lipari nel momento dell’evento, non può consentire quella giusta sicurezza che deve essere garantità ai pazienti.

Un presidio con soli 26 posti letto, di cui 12 di area medica, 10 di area chirurgica e 4 di MCAU, non può avere, come non ha, tutti i servizi che in modo strumentale vengono invocati per finalità non attinenti all’organizzazione sanitaria.

È già stata avviata un’indagine amministrativa per l’accertamento di eventuali anomalie e/o criticità che a prima vista non sembrano riscontrarsi.

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