TERZO GIORNO INCATENATO AL COMUNE: CONTINUA LO SCIOPERO DELLA FAME E DELLA SETE DI RAFFAELE FORNARO

 

L’androne di Palazzo Zanca di notte sembra ancora più grande: se ne è accorto Raffaele Fornaro, che dalla mezzanotte di ieri ha iniziato anche a non bere. Uno sciopero estremo, che comincia a debilitare il 43 enne, tanto da richiedere un’ambulanza per un improvviso calo di zuccheri. I sanitari lo hanno raggiunto al Comune, fornendogli le cure del caso. Poi l’ambulanza è partita, Fornaro è rimasto.

Sono trascorsi tre giorni dall’inizio di questo sciopero: stamattina Raffaele, un ex carcerato che negli ultimi sei anni ha sempre lavorato in nero, volendo a tutti i costi cambiare vita dopo l’esperienza amara della detenzione, era ancora seduto nel divano centrale del grande androne del Comune. Da due giorni non vede il figlio di un anno, ma è soprattutto per lui che ci sta mettendo “la faccia”: chiedere “aiuto” alla gente sbagliata potrebbe voler dire un ritorno a quel passato da cui lui ha già preso le distanze. Allora resta incollato al divano di Palazzo Zanca, in attesa che chi di competenza si accorga di lui.

Ieri sera c’è stata anche una seduta del consiglio comunale. Eppure nessuno ha chiarito a Raffele Fornaro che fine abbia fatto la richiesta di un contributo di 1000 euro che gli avevano fatto firmare un mese fa, e soprattutto nessuno si è preso cura di offrirgli una qualsiasi opportunità.

“In molti sono stati i consiglieri che mi hanno dato solidarietà – ci dice Raffaele – ma non possono fare niente”. E l’assessore alle politiche della famiglia Caroniti? Forse è impegnato ad organizzare con i soldi di tutti un incontro “culturale” in cui intende spiegare attraverso la presenza di un professore di diritto spagnolo “ il comportamento che deve tenere il cattolico di fronte ad una autorità che può essere più o meno legittima”. Noi proponiamo al cattolicissimo assessore di far uso di quella “caritas” cristiana che possiede, ma soprattutto degli strumenti legislativi e del suo ruolo istituzionale per far fronte alla richiesta di aiuto di un cittadino in grave difficoltà. Mettere in moto dei meccanismi per la concessione di assistenza economica garantendo come da regolamento comunale il diritto alla sopravvivenza dei cittadini più svantaggiati.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it