EROSIONE DELLA COSTA MORTELLE-CAPO PELORO: SI PENSA A RIFACIMENTO ARTIFICIALE (FOTO)

 

Potrebbero essere le potenti mareggiate registrate nei mesi scorsi ad aver causato l’incredibile erosione rilevata nella costa Mortelle – Capo Peloro, della quale si è discusso durante un tavolo tecnico convocato a Palazzo Zanca da Pippo Isgrò, Assessore alle politiche del mare, alla presenza del prof. Giovanni Randazzo, docente di geologia ambientale, insieme al dott. Giuseppe Zaffino, entrambi del dipartimento Scienze della terra dell’Ateneo peloritano, il prof. Giuseppe Lo Paro, direttore del dipartimento di biologia marina ed animale dell’Università di Messina e la dirigente comunale del water front, arch. Maria Canale.

Dall’inizio dell’anno una serie di mareggiate continue ha colpito la fascia costiera di Torre Faro, generando un progressivo arretramento della linea di costa culminato nell’area in prossimità del Parco Horcynus Orca, dove sono emersi antichi massi di protezione, fino a poco tempo fa, coperti da molti metri cubi di sedimenti.

L’impatto con le vecchie barriere potrebbe aver peggiorato la situazione, aumentando la potenza delle onde che, a seguito della risacca, avrebbero allontanato altra sabbia.

Saranno necessari ora dei provvedimenti, soprattutto per salvaguardare i centri abitati. Non è da escludere dunque un “autotrapianto” di sabbia, sia sul versante tirrenico che in quello dello Stretto, oggi a forte rischio. La linea di riva attuale si è attestata proprio in corrispondenza dell’antica massicciata dissepolta e ha messo in luce le opere costruite vicino al mare.

E’ in corso uno studio da parte dell’Università di Messina, effettuato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Messina, con il coordinamento scientifico del professore Randazzo, dal titolo “Analisi delle criticità del tratto di coste ionico e tirrenico del Comune di Messina”.

“Considerata la conformazione della spiaggia e la particolare rilevanza naturalistica e culturale dell’area, non è pensabile – sostiene il professor Giovanni Randazzo – effettuare alcun intervento rigido costituito da pennelli o da barriere frangiflutti siano esse emerse o sommersa. La strategia è per un intervento di rifacimento artificiale, utilizzando il materiale dragato dal Canale degli Inglesi e attualmente depositato alla sua sinistra idrografica”.

E su questa linea è orientata l’Amministrazione comunale, che con l’assessore Isgrò ha preso contatti con i dirigenti dell’assessorato regionale territorio ed ambiente per pianificare i possibili interventi. (SIMONE INTELISANO)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it