VIA DON BLASCO, DE SIMONE: “MI INCATENO CON ACCORINTI”. RICORSO CONTRO ZTL, BANDO FIERA NEL 2015

«Remiamo tutti nella stessa direzione». Questa l’esortazione fatta oggi da Nino De Simone, nel corso della conferenza stampa convocata per presentare il bilancio degli ultimi due anni di attività dell’Autorità portuale di Messina, a partire, ovvero, dall’inizio del suo mandato.

fiera_messina_quimessina (2)Il presidente chiede di mettere da parte i «piccoli interessi», per il bene del territorio: «Io rappresento una pluralità di interessi e non posso parteggiare per nessuno. Facciano così pure Regione e Comune». Un fiume in piena, De Simone, che si ostina a difendere il valore dei traffici commerciali, quindi anche degli autotrasportatori, ma al contempo non vuole cedere di un centimetro sulla realizzazione delle infrastrutture che ritiene irrinunciabili per dare una svolta in termini sviluppo: «Sono disposto ad andare a Palermo col sindaco e a incatenarmi con lui per la via Don Blasco». Annuncia pure per il prossimo anno il bando internazionale per l’affidamento della gestione dell’area della Fiera, ponendo come unica condizione che sia destinata al crocierismo: «Vogliamo chiudere a tutti i costi, anche senza il Comune. Del resto, l’area è nostra».

Non disdegna di ricordare di avere presentato un nuovo ricorso – dopo quello sull’ordinanza anti tir – contro palazzo Zanca: «Lo scorso 28 agosto, dopo una serie lunghissima di solleciti, mi è stato risposto da un dirigente che la cosa non era di nostra competenza. Così abbiamo impugnato la perimetrazione del Comune che ha conglobato il porto nella sua Ztl».

stele madonninaMa le novità non finiscono qui: «Ammontano a circa 60 milioni di euro le somme, tra quelle sbloccate e quelle attivate ex novo, impiegate in 2 anni, 2 mesi e 20 giorni, in termini di servizi e lavori. Come nel caso degli 11 milioni spesi per il porto di Milazzo e 15 per quelli di Giammoro». «Il mio obiettivo è collaborare con l’amministrazione, senza guardare al colore politico ma attendendomi alla legge spietata dei numeri», afferma , ricordando come spesso l’Authority sia molto sottovalutata. Dimenticando che a Messina ricopre un ruolo unico nel panorama nazionale, poiché gran parte della sua giurisdizione esula dal porto e si stende sul territorio cittadino.

«Solo chi lavora non sbaglia», aggiunge, mettendo in conto le critiche per poi snocciolare una serie di risultati: «A fine mese saranno definitivamente ultimati i lavori, per 1.690.000 euro, in via San Raineri». Ma questo è il meno. De Simone non vede una Messina relegata al semplice territorio comunale o provinciale: «Dopo 5 mesi dal mio insediamento ho attivato un ufficio progetti internazionali, che ha lavorato tanto producendo risultati importanti. Sono innamorato di Messina ma non si può andare avanti da soli. Sono stato contestato quando ho sottoscritto il protocollo con Catania e Augusta, visto che l’Europa predilige le aree vaste, che dopo un anno ci ha permesso di venire inseriti nelle reti Ten-t, grazie alla presenza di un porto Core come appunto quello di Augusta. Grazie a questa operazione siamo presenti, adesso, nel programma obiettivo 2014-2020 del ministero dei Trasporti con due progetti destinati al trasporto passeggeri: la piattaforma logistico-funzionale di Tremestieri, opera da 40 milioni, e la via del mare tra Tremestieri e il porto storico (80 milioni)».

Renato Accorinti blocca i tir
Renato Accorinti blocca i tir

Messo a punto anche un accordo con Wirnet «per la realizzazione di infrastrutture per la registrazione dei flussi turistici nello Stretto. Grazie a un finanziamento di 2.916.000 euro verrà collocata qui a Messina una sala operativa che controlli il traffico delle merci pericolose». L’appalto partirà domani.

Le noti dolenti arrivano quando si parla di zona falcata. De Simone ricorda di avere messo l’Autorità portuale a disposizione della città, come in occasione dei lavori da 17mila euro per risolvere «in tre mesi» gli atavici problemi della zona del Ringo, «senza averne l’obbligo». In merito alla soppressione dell’Ente porto – «una pietra tombale dopo ben 56 anni» – fa presente che sono due i nodi, adesso: «La riconsegna delle aree a cura dell’autorità marittima e il contenzioso al quale dovranno rinunciare». Il primo dei due contenziosi principali è stato «estinto dal Tribunale di Messina lo scorso 17 luglio».

Proprio riguardo alle aree, fa notare l’atteggiamento del Comune che ne rivendica alcune, mettendo sull’altro lato della bilancia i lavori per 400mila euro fatti dall’Authority in via Vittorio Emanuele «sotto la mia gestione».

Di vitale importanza, per il recupero della zona, ma non solo, è il Piano regolatore portuale: «Quando anche il secondo contenzioso sarà risolto, potremo partire con la gestione della zona falcata. Tutto è finalizzato a sbloccare il piano. Siamo stati noi a far ripartire l’iter. Sono disinteressato alle logiche locali e no e per questo dico che è uno strumento indispensabile. Il problema – afferma con riferimento all’atteggiamento del Comune – è che da una parte si va a Roma a perorare la causa dell’Autorità portuale, dall’altra si tenta di tarparle le ali».

Reportage approdo terminal tremestieri  (15)In merito al passaggio dei tir, insiste su quanto siano vitali i traffici commerciali per un porto. «Quando siamo arrivati, a Tremestieri non c’erano nemmeno i pali. Adesso abbiamo riconsegnato un’opera che non avrà più problemi. E che vadano pure in Procura, noi siamo a posto. Il vero problema – fa rilevare – è il controllo. Basterebbe, del resto, una sola invasatura. Ditemi un solo giorno in cui la chiocciola è stata piena». Per rimarcare la sua tesi, il presidente ricorda la riunione in Capitaneria di porto dello scorso 11 agosto: «E’ emerso che il problema va risolto in tutto lo Stretto, anche sulla sponda calabrese. Qui non è stata mai concessa una deroga, quindi i problemi sono là. Il problema non sono i mezzi in partenza ma quelli in arrivo. Quello che propongo è di non penalizzare i traffici commerciali, su cui il porto si regge, ma di provvedere alle infrastrutture: Tremestieri Due e via Don Blasco».

Sulla cittadella fieristica annuncia che la prossima settimana partirà il bando da 6,5 milioni per il restauro di tre manufatti di pregio. La concessione di 18 mesi, con un canone da 95mila euro annui, alla società Dimensione Sud, scadrà il 31 dicembre 2015. Intanto si procederà con il bando europeo.

Conferma, infine, le proprie posizioni sulla riforma delle Autorità portuali, citando anche Gallozzi, il maggiore imprenditore di Salerno, che l’ha definita «un’operazione di spendig review di bassa lega». (@FabioBonasera)

 

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