“CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO?”: LA LETTERA APERTA DEL WWF AL SINDACO DI MILAZZO

 

Ecco il testo di una lettera aperta, inviata al Sindaco di Milazzo dal referente Referente WWF Sicilia Aree ad Alto Rischio Giuseppe Falliti, che ripercorre i decenni di un allarme sociale tutt’altro che ingiustificato.

 

Esimio Carmelo Pino,

Il lupo grida “Chi ha paura del lupo cattivo?” e le “pecore” corrono incontro al “lupo”… Sembrano le parole di una favola o le regole di un gioco per bambini ma sono, invece, l’ideale rappresentazione della situazione attuale del Comprensorio del Mela alla luce dell’ennesima sospetta minaccia.

Se un colosso industriale si permette di paventare querele, la massima Autorità cittadina ha il dovere e l’obbligo morale di difendere gli Ambientalisti in quanto portatori di interessi pubblici collettivi e diffusi. Le industrie difendono solo ed esclusivamente interessi privati e non possono avere il diritto o la presunzione di instaurare un clima di ricatto tendente ad opprimere voci libere e colme di verità.

Non sono le Associazioni ambientalistiche responsabili dei morti delle ore 13.20 del giugno 93, non sono gli Ambientalisti i responsabili dell’alta percezione di rischio che grava sugli effetti delle lavorazioni delle locali industrie, non sono i semplici Cittadini i responsabili dello stato di gravissime inadempienze istituzionali sul controllo e risanamento del territorio.

La situazione ambientale del Comprensorio del Mela non è cambiata certamente in meglio né si hanno evidenze certe sulla situazione sanitaria tranne che per pochi studi, ma la cosa certa è che le Istituzioni hanno volutamente creato un divario quasi incolmabile tra “stanze dei bottoni” e comuni Cittadini.

Nessun abitante del Comprensorio del Mela vuol essere “sponsorizzato” dai colossi del petrolio o dagli imperatori dell’energia elettrica ma pretende che venga appagata l’assoluta necessità del rispetto alla Salute senza che si crei uno stato di oppressione ricattatoria. Come tutti sanno le “non-azioni” sono gravate anche dall’immorale ricatto occupazionale nel rispetto di una logica dei profitti, nascondendo persino le evidenze di danni materiali, economici e soprattutto sanitari.

Esimio Carmelo Pino, Ti chiedo di DENUNCIARMI alle Autorità competenti per “ALLARME SOCIALE INGIUSTIFICATO” perché anch’io, come altri onesti Cittadini ed Ambientalisti, ho preteso da 30 anni in qua e pretendo un ambiente salubre e pulito.

Prima di adire materialmente alle vie legali, però, fai in modo di far conoscere a noi Cittadini il perché non siamo in grado di avere controlli ambientali certi, sicuri e continuativi, il perché non sia stata mai creata una consulta ambientale, il perché il lavoro di Agenda 21 non abbia avuto seguito, il perché il territorio non sia stato risanato nonostante la presenza dell’Ufficio speciale, il perché  non siano resi noti i piani di rischio per incidenti industriali, il perché degli sforamenti di alcune emissioni in atmosfera, il perché dovremmo giustificare “un importante ruolo sociale in quanto realtà economica ed occupazionale più importante dell’area” piuttosto che difendere con tutti i mezzi possibili il nostro sacrosanto diritto a vivere in un ambiente sano e pulito.

Sugli Ambientalisti è stato posto il segno di chi si fa portavoce di verità: che nessuno ci tocchi!”

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