DEMOCRACITY: IL 15 DICEMBRE UN EVENTO NON SOLO VIRTUALE PER I GIOVANI POLITICI DI OGGI E DOMANI

 

Antipolitica” è un termine entrato nel gergo quotidiano, un’etichetta che viene attribuita in egual modo a movimenti civici, gruppi organizzati di manifestanti, liberi pensatori riuniti e dissidenti. Ma la partecipazione attiva dei cives può davvero essere considerata “anti-politica” o è proprio l’esatto contrario?

Infondo sta alla base di ogni dottrina che inneggi a quella democrazia che a parole difendiamo ma, spesso, nei fatti, lasciamo sia solo di facciata, piegandoci a compromessi, tacita accettazione, passiva sottomissione ai poteri forti fino ad assumere i contorni del qualunquismo e a volte della strafottenza.

Frange di elettori insoddisfatti dai “soliti noti” trovano conforto nei movimenti che prendono forma sotto le abili mani di coloro i quali ieri erano comici di spessore e oggi riempiono le piazze come i politici della vecchia scuola non sono più in grado di fare. Eppure non dovrebbe essere considerata novità, rivoluzione il dire “ci sono anch’io”, perchè questa è, o dovrebbe essere, la premessa fondamentale di un sistema cosiddetto democratico. Sono passati millenni da quando Aristotele e Polibio, ben prima del “Beppe nazionale”, spiegarono il funzionamento della buona (ma anche della cattiva) politica e quale dovesse essere il ruolo del singolo cittadino in questa rete di relazioni, amministrazioni e gestione della “res publica”.

Dopo un ’68 fatto di ideali, ma anche di “miracoli economici “ , la politikè classica è stata soppiantata da stipendifici e voto di scambio, una cruda concretezza che sembra aver scalzato quasi del tutto il buono che nell’antica ars risiedeva.

Probabilmente annebbiati e confusi da diversi “imbonitori” o dal miraggio del “boom”, i membri della comunità hanno accantonato la voglia di partecipazione che li rendeva società civile, prediligendo agevolazioni e corsie preferenziali che di “civile” hanno ben poco e ciò, inevitabilmente, ha compromesso anche lo stesso essere “società”, per l’appunto.

E tra partiti obsoleti che si fingono i portatori del rinnovamento, tra primarie e ballottaggi, tra giovani vecchi, anziani trentenni e raccomandati travestiti da paladini della meritocrazia, si è lasciato che un’elite di moderni “signori del feudo” in abito sartoriale e gemelli madreperlati ai polsi, si avvalesse di subalterni (vassalli,valvassori e valvassini) per male amministrare un’Italia che oggi viene consegnata in ginocchio alle nuove generazioni.

Messinaora.it Radiostreet inaugurano una partnership che si concretizza nella realizzazione di “Democracity”, un forum a cui prenderanno parte alcuni membri della nuova generazione di politici locali -uomini e donne di diversa provenienza ideologica e partitica- che hanno già dimostrato, nel lorocursus honorum, di sapersi barcamenare opportunamente fra le questioni pregne di “politichese”.

Alle ore 18.00 di sabato 15 dicembre, Palazzo Zanca aprirà le porte ai cittadini per far sì che una piccola “agorà”, di classicista memoria, si realizzi nelle sue sale. Confronto diretto tra politici di diversa estrazione ideologica e tra essi e i cives (il pubblico) che aderiranno al dibattito con domande libere e proposte attinenti ai temi in questione. Democracity, che sarà trasmesso in streaming sul sito messinaora.it e i cui temi verranno approfonditi all’interno dell’appuntamento di radiostreet “Il giornale della sera” (condotto da Giuseppe D’Avella), sarà moderato da Palmira Mancuso (Dir. Responsabile di messinaora.it) in collaborazione con la sottoscritta (Eleonora Urzì per RadioStreet Messina).

Prenderanno parte all’incontro Maria Flavia Timbro (Pd), Francesco Palano Quero (Pd), Carlo Vermiglio (Udc), Alessandro Tinaglia (Reset Messina), Francesco Rella (Pdl), Piero Adamo (Pdl), Alberto De Luca (Patto Generazionale) e Giuseppe Manfredi (M5S).

Decenni di cattivi governi susseguitisi, hanno costituito un’eredità fatta di debiti e crisi, di default e malcontento, grazie anche all’appoggio di elettori abituati a ragionare seguendo i peggiori schemi da prima repubblica. Ma qualcosa pare stia cambiando e il popolo che è stato, in buona parte, silenzioso e compiacente (ergo ha la sua enorme fetta responsabilità), pare inizi ad avvertire la fame determinata dalle mancate possibilità, l’assenza di fiducia per un sistema il cui fondamento sembra essere più la ricerca di una calda poltrona su cui adagiarsi piuttosto che la virtù e la passione per la dottrina. Abbiamo quindi pensato che, in un momento di profondo disagio economico e sociale come quello che il nostro Paese -e molto più specificatamente la nostra Messina- sta vivendo, fosse opportuno incontrare una parte di quella classe politica che, per ragioni anagrafiche e di background già acquisito sin qui, potrebbe costituire la dirigenza messinese di domani.

Augurandoci una partecipazione attiva da parte della comunità civile, rinnoviamo l’invito a prendere parte all’incontro o a seguirlo in diretta web, perchè è importante non dimenticare un monito enunciato da Ennio Flaiano, una delle penne forse più illustri del giornalismo italiano: “Popolo, pubblico… un bel giorno ti accorgi che siamo noi invece pensavi che fossero gli altri.” (ELEONORA URZI’)

 

 

 

 

 

 

 

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