TVE: NESSUN PASSO INDIETRO SULLO SCIOPERO, “UNICO CONTRIBUTO DEL CDA SAREBBERO LE DIMISSIONI”

 

“Domani martedì 19 marzo a Messina dalle ore 19.30 i professori dell’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele saranno presenti sul piazzale antistante il Teatro per sensibilizzare tutta la cittadinanza e in particolare i colleghi professori del conservatorio, tutti i musicisti, gli artisti, gli studenti e i rappresentanti della società civile alla sopravvivenza dell’orchestra stessa, per raccontare l’importanza del Teatro come casa della cultura , della musica viva e della bellezza.
L’orchestra chiede la solidarietà dei propri concittadini perché sa di essere uno strumento di pace, di conoscenza, di crescita umana, di incontro con la coscienza della vita.
Invita la città a sostenere i progetti di rinnovamento, di apertura e di scambio che l’atteggiamento di chiusura fin qui assunto dall’attuale dirigenza hanno totalmente impedito”.

Nessuna marcia indietro per orchestrali e sindacati, che non concedono attenuanti al Consiglio di Amministrazione dell’Ente, che in un ultimo appello alla responsabilità, ha cercato di scongiurare quella che, stante le ragioni dell’orchestra, sarà un’altra figuraccia per l’Ente Teatro, che non riuscirà di fatto a garantire la messa in scena del “Rigoletto”.

In un comunicato firmato da G. Di Guardo SLC-CGIL, A. Di Guardo UILCOM-UIL, C. Tavilla FIALS-CISAL, O.Smiroldo S.A.Di.R.S.  scrivono che “se veramente il C.d.A. e la dirigenza volessero dare un fattivo contributo per costruire piuttosto che distruggere e lavorare per salvare il Teatro di Messina, per come nel documento affermano, non dovrebbero far altro che rassegnare le dimissioni. Presidente, C.d.A. e Sovrintendente, tutti e da subito! Eviterebbero, così, di compromettere anche la prossima stagione artistica e libererebbero finalmente la città, i lavoratori, gli abbonati e gli amanti della cultura, della loro ingombrante ed inconcludente presenza”.

Pubblichiamo di seguito il comunicato: 

 

Dopo che le scriventi OO.SS. hanno proclamato lo sciopero indetto per giorno 19 marzo c.a., e preso atto, per via “indiretta”, di un comunicato emesso dalla dirigenza dell’E.A.R. Teatro di Messina, con il quale si invitano le Organizzazioni Sindacali a revocare la protesta, riteniamo opportuno chiarire alcune questioni contenute nel documento in argomento, nel rispetto della città che vive, da mesi, questo teatro nel teatro:

–       Sia chiaro che le OO.SS. hanno da sempre contrastato i tagli lineari che i vari governi regionali hanno inflitto, negli anni, al teatro di Messina. Le proteste che si sono tenute hanno visto solo la presenza dei lavoratori, senza quel supporto “materiale” che solo oggi, questa dirigenza propone, volendosene assumere la paternità della proposta;

–       Respingiamo con forza al mittente il volere attribuire “la responsabilità della perdita economica e di immagine (nei confronti degli abbonati e non solo)” a causa dell’indizione di sciopero. Costoro fingono di non sapere che l’immagine del Vittorio è già stata fortemente, e da tempo, compromessa dalla loro incapacità dimostrata nel gestire l’ordinario (progettualità e sviluppo, redazione di bilanci consuntivi, gestione artistica del settore musica, gestione del personale, gestione e mantenimento del bene immobile Teatro e tanto altro ancora);

–       Il volere imputare svariate tipologie di “danni” che questo sciopero comporterebbe, è come volere disconoscere la relazione tra causa ed effetto degli avvenimenti: lo sciopero è stato indetto per causa loro e l’effetto che potrebbe provocare non può che ricadere sulla loro inconcludente gestione amministrativa;

–       I lavoratori ed i sindacati non faranno “saltare” nulla scioperando; è la dirigenza di questo Ente che ha minato il teatro sin dalle fondamenta, attraverso una gestione superficiale ed irresponsabile, di cui i risultati sono sotto gli occhi della città e che, con il perdurare della loro gestione, faranno veramente saltare il teatro ed i suoi  lavoratori;

 

Rispetto poi agli ultimi tre punti del documento,  non può che riaffermarsi, ancora una volta, le inesattezze e la strumentalità con cui vengono riferiti i fatti:

1 – mentono, sapendo di mentire, nell’attribuirsi meriti rispetto all’esito positivo che la trasferta del Presidente, a Palermo, avrebbe sortito. Lo svincolo delle somme, riferite alla seconda semestralità per l’anno 2011 ed a seguito della produzione del bilancio consuntivo del 2010, decise dell’Assessorato competente, è avvenuta si nella stessa giornata del 15, ma solo perché era già stata deliberata nei giorni antecedenti. Non abbiamo motivo di credere che la “trasferta” sia stata organizzata in quella giornata perché a conoscenza dell’atto che sarebbe stato redatto e potersene assumere i meriti;

2 – è legittimo chiedersi il perché hanno inserito anche le tabelle di equiparazione quando, due mesi addietro,  hanno comunicato la decisione di istaurare il tavolo tecnico permanente se oggi, al contrario, asseriscono che “le tabelle di equiparazione, redatte dal commissario ad acta, sono alla Regione da molti mesi, corredate dalle osservazioni dei Revisori dei conti e dei sindacati, trasmesse a suo tempo da questo Ente; la loro applicazione dipende unicamente dalla Regione…” . Era farlocca a quel tempo la proposta o, adesso, tentano di arrampicarsi sugli specchi nella convinzione che siamo tutti degli sprovveduti pronti a credere ad ogni fandonia che raccontano? Vorremmo maggiore serietà, se non altro per il ruolo che rivestono in un Ente Regionale che gestisce risorse pubbliche.

3 – Ci raccontano, dopo più di due mesi, la favola che “La pianta organica è all’ordine del giorno del tavolo permanente, al quale sono stati convocati i sindacati Fistel-Cisl e Cisal, che hanno accettato il confronto; una riunione è stata indetta – guarda caso– per il prossimo 20 marzo; ovviamente è auspicabile un ripensamento di chi si è tirato fuori volontariamente da questo “tavolo”, in modo che la discussione continui nella maniera più ampia possibile; negli incontri sulla pianta organica, evidentemente, si parlerà anche della posizione e dei problemi dell’orchestra”. Gettano la rete per prendere dentro tutti coloro che subiscono da anni la loro incapacità e sperano ancora che qualcuno creda alle loro chiacchiere? Anche illusi, oltre che incapaci, dimostrano d’essere.

Se veramente il C.d.A. e la dirigenza volessero dare un fattivo contributo per costruire piuttosto che distruggere e lavorare per salvare il Teatro di Messina, per come nel documento affermano, non dovrebbero far altro che rassegnare le dimissioni. Presidente, C.d.A. e Sovrintendente, tutti e da subito! Eviterebbero, così, di compromettere anche la prossima stagione artistica e libererebbero finalmente la città, i lavoratori, gli abbonati e gli amanti della cultura, della loro ingombrante ed inconcludente presenza.

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it