OBIETTIVO RIFIUTI ZERO, GREEN ECONOMY E PRODUTTIVITÀ: IL PROGRAMMA “SOSTENIBILE” DI QUERO

 

Nuovi metodi di sviluppo basati su razionalità, efficienza, produttività e benessere: questa la centralità del programma politico presentato da Ciccio Palano Quero e dal suo staff,  che ha esposto e discusso un nuovo modello di sviluppo sostenibile per la citta di Messina: Rifiuti Zero e Green Economy, nel corso di una conferenza stampa tenuta il 4 aprile.

“L’Obiettivo Rifiuti Zero – ha esordito Ciccio Palano Quero – si realizza partendo da un concetto base: considerare il rifiuto come materia prima da riutilizzare e valorizzare”.

Come è stato più volte ribadito, si tratta di un approccio innovativo che apporterebbe alla nostra città effetti benefici sotto più punti di vista.

Innanzitutto, sotto il profilo ambientale in quanto verrebbe rispettato al massimo non solo l’ambiente esterno ma la stessa qualità di vita degli esseri umani.

In secondo luogo, il riutilizzo del rifiuto potrebbe concretamente rappresentare un mezzo per  genera re produttività economica e reddito.

Da un lato, infatti, esso ridurrebbe le spese sia dell’Amministrazione Comunale (portare i rifiuti in discarica costa oggi al Comune di Messina circa 10 milioni di euro l’anno) sia delle famiglie (con l’introduzione della Tares il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti crescerà notevolmente).

Dall’altro lato, l’Obiettivo Rifiuti Zero consentirebbe lo sviluppo di un settore, la Green economy, in grado di creare reddito ed occupazione.

“Incentivando l’intervento dei privati nella costruzione della filiera verde in città – ha continuato Piero David, docente di Economia– si potrebbero realizzare altre Isole ecologiche, progettare nuovi impianti per il trattamento, il recupero ed il riciclo di cartone, plastica, vetro e metalli, e completare quanto era già stato avviato dall’ATO3 con la costruzione dell’impianto di selezione secco-umido di Pace e la produzione di biogas dall’umido nel depuratore di Mili. Il tutto generando reddito e mantenendo in città i circa 10 milioni di tasse che, insieme ai rifiuti, attualmente vanno a finire nella discarica di Mazzarà S. Andrea”.

Riferimenti anche alla condizione precaria dello stesso Stato Italiano che, come ha affermato Giuseppe Gazzara, rappresentante del gruppo messinese Rifiuti Zero, “è morosa nei confronti dell’Unione Europea sulle discariche. Esse sarebbero già dovute essere chiuse, e gli inceneritori stessi eliminati entro il 2020”.

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