IRON MAN 3: UN’ARMA…LETALE!

 

La vera novità del terzo capitolo delle avventure di Tony Stark è il cambio di regia: da Jon Favreau il testimone è passato a Shane Black, che, per intenderci, è colui che ha scritto e che ci ha regalato film come Arma Letale o L’Ultimo Boy Scout e che ha cosceneggiato anche questo terzo capitolo di Iron Man.

Dopo la mezza delusione di Iron Man 2, il terzo capitolo trova nuova linfa vitale grazie alla bellissima atmosfera anni 80 che il regista ha voluto dare al film; il taglio retrò, ma soprattutto il fatto che più che cinefumetto questo film è un’action comedy vecchio stampo, rivitalizza non solo il brand, ma direi tutto il genere, grazie anche alla storia, non troppo originale, dell’uomo dietro la maschera, del supereroe con le crisi di panico, dell’armatura che non ti protegge dai tuoi demoni, ma che comunque dà il giusto spessore a tutto il grande circo Stark.

Iron Man 3 rappresenta il legame perfetto tra le due fasi  “Avengers“: infatti è il primo film del viaggio che ci porterà al sequel dei Vendicatori (a questo proposito non vi dimenticate la scena dopo i titoli di coda), ma è anche il film che dà continuità alla storia: è proprio a causa degli avvenimenti raccontati in Avengers che Tony Stark è traumatizzato profondamente ed è proprio a causa dei suoi demoni che capirà cosa effettivamente rappresenta l’armatura.

Forse la sterzata verso la commedia potrà non piacere, così come i puristi non apprezzeranno la storia per alcune scelte che si discostano dal fumetto; sta di fatto che il film funziona alla grande, diverte, intrattiene: Shane Black è stata la scelta giusta per quest’operazione; il mio auspicio è che questa scelta sia figlia di un progetto più grande e che quest’atmosfera sia un comune denominatore con tutti i film del mondo Marvel (il che è possibile, conoscendo il background di Joss Whedon).

Robert Downey Jr. è Tony Stark, non ci sono dubbi, quindi perfetto nel ruolo, eccetto forse in certi momenti in cui gigioneggia troppo (soprattutto all’inizio); Gwyneth Paltrow ha più spazio, e, come al solito, è senza infamia e senza lode: ricorderemo lo stupore nel vedere i suoi addominali scolpiti (l’avreste mai detto?)

I villain: Guy Pearce francamente non mi è sembrato eccezionale: peccato perchè con quel ruolo avrebbe potuto costruire un personaggio indimenticabile; ricorderemo invece Ben Kingsley in una parte bellissima, memorabile: è lui che oscura tutti. Se avesse avuto più spazio avrebbe oscurato anche il protagonista.

Joss Whedon ha recentemente dichiarato, parlando di Avengers 2: “Shane Black non sta aiutando, Iron Man 3 non mi aiuta. L’ho visto e mi sono detto: “Ehm, l’ha azzeccato alla perfezione… la pressione continua!“.

Come dargli torto?

(voto: 7,5/10)

(U.P.)

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