TURISMO A MESSINA: VIA L’IGNAVIA, SE SI PUÒ PENSARE SI PUÒ FARE

 

Ore 11.50: La piazza antistante il Duomo è gremita di turisti che guardano verso l’alto, in attesa che il campanile prenda vita. Adulti, famiglie, scolaresche. Maniche corte e cappellini colorati. La stagione turistica si apre anche per Messina che, a dispetto di un’organizzazione spesso eccessivamente parziale, sa offrire al turista percorsi di interesse artistico-culturale che valorizzano una terra per sua natura intrisa di possibilità. La conformazione del territorio e i trascorsi storici ne fanno un universo composito che purtroppo il messinese spesso non sa sfruttare.

Ma, a ben vedere, qualcuno che si è sforzato di ottimizzare le nostre risorse c’è. Palazzo dei Leoni è sede dell’unico Ufficio Informazioni dipendente dalla provincia regionale. Si tratta di un ente multilanguage, i cui operatori si prodigano per comprendere quali siano le esigenze del visitatore e suggerire il percorso che più si confà ai suoi interessi. L’ufficio è operativo dall’agosto 2011, nato dalla soppressione delle Aziende Autonome per l’Incremento Turistico a seguito di una circolare regionale che trasferiva le competenze di promozione e accoglienza turistica delle A.A.P.I.T. alle province regionali. L’ente propone, tra gli altri, due percorsi esaustivamente descritti all’interno di un opuscoletto ripiegato a mó di cartina, ideato dalla Provincia Regionale. Il primo itinerario prevede lo spostamento mediante i mezzi e prevalentemente su linea tranviaria, in funzione di un percorso che parte da piazza Unione Europea, antistante Palazzo Zanca, e approda al Museo Regionale che rappresenta una delle mete predilette dai turisti di tutto il mondo, soprattutto in funzione dei capolavori di Caravaggio e Antonello Da Messina. Il secondo itinerario suggerito prevede un percorso a piedi che comprende la visita al centro storico, con tutti i monumenti e le aree che questo offre.

Accanto all’opuscolo, studiato appositamente per i croceristi i cui tempi di visita sono condizionati da orari rigidi, altro strumento, che coinvolgendo il turista riesce a muovere la microeconomia locale, è quello fondato su un protocollo di intesa che produce altre due variegate possibilità di visita alla città: l’una include la possibilità di spostarsi mediante i trenini o in carrozza trainata da cavalli, poi fare un tragitto a piedi con guida turistica in lingua e in ultimo approfittare della degustazione di prodotti tipici locali in bar convenzionati; l’altra, a budget ridotto, offre un itinerario simile seppur semplificato e privo di degustazione.

Senza dubbio gli spostamenti risultano penalizzati dall’inefficienza dei mezzi di trasporto pubblico che non garantisco la precisione delle tempistiche, ma tutto quanto detto è testimonianza di capacità organizzative che la nostra città possiede e spesso, ignava, tiene sopite.

Piazza Unione Europea, la fontana del Nettuno realizzata dal Montorsoli nel 1557, il Palazzo del Governo, lo splendido scorcio di mare offerto dalla Passeggiata antistante i padiglioni ospitanti la storica Fiera Campionaria, il Teatro Vittorio Emanuele edificato nell’800 e poi in parte ricostruito dopo il terremoto, la Chiesa della SS. Annunziata dei Catalani risalente al XII secolo di architettura normanna, il Duomo con il Campanile di fama mondiale, il tesoro del duomo, la fontana di Orione del Montorsoli che sorge nella piazza antistante il Duomo, il Monte di Pietà, il Sacrario di Cristo Re, sono solo alcuni dei gioielli di cui la nostra città si fregia.

Riscoprire le nostre possibilità significa ripartire.(LAURA MANTI)

 

 

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