I CANDIDATI INCONTRANO CONFARTIGIANATO: FOCUS SUL LAVORO, CONFRONTO “INFUOCATO”

 

Sabato uggioso e non solo per ragioni metereologiche. Il venerdì 17 appena trascorso ha avvolto, come da nota superstizione, con quello che oseremmo definire un manto di “sfiga” i cosiddetti ESCLUSI dalla tornata elettorale imminente (salvo esiti positivi di ricorsi già annunciati). Non ci soffermeremo sul dato relativo a Megafono e Cambiamo Messina però, in questa sede, vi racconteremo invece di uno degli incontri che, questa mattina, a Palazzo dei Leoni, ha visto tra i protagonisti i candidati a sindaco della nostra città … Angelo Villari compreso, nonostante tutto.
Andiamo a noi.
L’appuntamento realizzato da Confartigianato e moderato da Emanuele Rigano ha avuto -ovviamente- come focus il lavoro. Hanno preso la parola (nell’ordine di apparizione) Vincenzo Garofalo, Gianfranco Scoglio, Guido Signorino (in rappresentanza di Renato Accorinti), Maria Cristina Saja-Saia-Sajia-Saija-Grillo, Alessandro Tinaglia, Angelo Villari – per l’appunto- e Felice Calabrò.
Il primo intervento è del candidato del centro-destra (meno un pezzetto) il quale ribadisce quanto sempre sostenuto ossia che il lavoro “non deve essere prodotto ma favorito dal pubblico”. Proposte alla mano: snellezza nelle pratiche burocratiche -con differenziazione di corsia tra un residenziale e un non residenziale-, rieducazione dell’Ente, porte sempre aperte per le associazioni di categoria con cui avere continui confronti di vedute per l’ottimizzazione di strategie e risultati soddisfacenti.
La questione porto-in capo alla cui Autorità, Garofalo ha avuto esperienze in passato, com’è noto- si snoda, secondo l’onorevole, su due assi: da una parte bisogna valorizzare il suo impiego crocieristico . “Vendere Messina attraverso uno scambio con chi viene in città”. L’onorevole parla anche di marchio -concetto caro a Tinaglia e sul quale, anche Mr. Reset tornerà- e ammonisce i colleghi “ l’identità è un concetto di cui, chiunque di noi vincerà, si dovrà fare portatore. Il sindaco sarà sindaco di tutti e dovrà accogliere le migliori idee provenienti da ogni parte”, e conclude “Messina ha bisogno di unione e condivisione non di rotture e divisioni”. Ma porto vuol dire anche distribuzione di merci, lo sostiene Garofalo e a seguire riprende su questa scia anche Scoglio che, come sappiamo, è stato il promotore del Piano 2020 trasversalmente votato dal Consiglio Comunale.
Uno dei punti cardine del Piano di Sviluppo, che costituisce in buona sostanza il programma stesso del candidato di Nuova Alleanza, prevede, infatti, la realizzazione di una piastra logistica distributiva che, non soltanto è già stata valutata positivamente dalle stanze ministeriali romane ma, godrebbe di finanziamenti, creerebbe occupazione in un momento drammatico e, secondo l’avvocato, porrebbe fine alla piaga del passaggio dei tir in città. Marchio Messina è una locuzione che sposa anch’egli. Incentivi ai commercianti “non quelli fiscali, a quelli deve pensare lo Stato” precisa, e palesa quelle che potrebbero essere strategie di ausilio promosse dalla macchina amministrativa “ad esempio l’occupazione di suolo a costo zero. Il commerciante del centro può richiedere dal periodo primaverile di chiudere una strada che abbia adottato e animarla come meglio crede e questa ravviverebbe sensibilmente il centro cosiddetto moderno, il tutto con un’occupazione del suolo pubblico gratuita”.
Stabilizzazione del precario e nuove assunzioni, fondo di garanzia per favorire l’erogazione di mutui alle imprese, la strutturazione di un network che colleghi tra loro Camera di Commercio, associazioni di categoria ed enti di ricerca, secondo Signorino sarebbero obiettivi da perseguire. “Non facciamo filosofia, bisogna partire dal possibile” dichiara il designato assessore in una possibile giunta Accorinti: taglio agli sprechi individuati attraverso un’attenta spending review, impiego del patrimonio immobiliare pubblico non usato da destinare ai giovani imprenditori che si impegnino per la nascita di nuove realtà aziendali.
Ovviamente si discute anche di botteghe artigianali e recupero delle tradizioni come lavoro e attrazione turistica.

La candidata del M5S, Saja-Saia-Sajia-Saija-Grillo, in materia di turismo la sa lunga essendo professionalmente addentra a questo settore e non le manda a dire: “Messina è la porta della Sicilia, è vero, ma è una porta sgangherata! Non ci troviamo di fronte ad una città turistica ma ad una città con un potenziale turistico inespresso”. Artigianale, solidale, croceristico, questi sono solo alcuni degli aggettivi che si possono apporre a fianco della parola “turismo” nel caso della nostra città. La candidata sindaco snocciola dati e proposte già avanzate in sede di Assemblea Regionale dalla deputata messinese Valentina Zafarana relativamente alle scuole artigianali e menziona, tra le altre, anche le possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto per l’apertura di Bed&Breakfast, perchè infondo “se il visitatore non pernotta, definirlo turista è terminologicamente un errore”. Le fa eco Villari “la vocazione turistica non la fanno i croceristi, la fanno i posti letto” e lui, da imprenditore alberghiero ne è consapevole.
Sinergia di artigiani, percorsi virtuosi, sono le parole d’ordine. E se da una parte Signorino propone la Fiera come vetrina per i prodotti locali, ambiente in cui ospitare degli EXPO permanenti, dall’altra Villari sottolinea come una tale delocalizzazione lederebbe gli interessi dell’imprenditoria del centro.
“Diciamoci la verità”, i turisti si spostano perchè ci sono degli accordi di fondo, e così il crocerista viene intercettato dalla compagnia di trasporti che immediatamente lo dirotta verso Taormina, Giardini e così via , secondo Tinaglia, il quale sottolinea come o ci si adegua a questa linea o si fa sì che il crocerista scelga di restare, a fronte di un’offerta decisamente superiore a quella che oggi Messina concede ai suoi ospiti temporanei. “Parlate di creare un marchio? Ma noi lo abbiamo già creato, si chiama Me-Lab ed esiste da due anni” sottolinea l’architetto, rivendicando una gestione della campagna basata su “fatti, non parole” come dichiara anche la Saja-Saia-Sajia-Saija-Grillo (ricordando anche un po’ lo slogan dell’assessore di zaligiana memoria).
Ma si sa, le istituzioni appaiono terribilmente lontane dalla gente e allora il candidato Calabrò, lapidario e deciso tuona gli ingredienti giusti: sburocratizzazione, sinergia tra comune aziende e artigiani: “il Comune deve essere amico, avere tanti amici e camminare tutti insieme” . E ancora rivoluzione dell’efficienza e attribuzione di responsabilità nel bene e nel male: nella logica del regolamento delle funzioni bisogna far coesistere responsabilità e premialità. “Ognuno deve assumersi le sue, cosa che negli ultimi anni non è stata fatta” (in realtà a memoria d’uomo neanche prima di questi “ultimi”).
Ma non solo Calabrò si pronuncia in questi termini.

Anche la candidata 5S è durissima con le precedenti amministrazionie dichiara perfino che, in passato, si è solo pensato a gonfiare il consenso offrendo posti di lavoro. Questa uscita infastidisce Scoglio, il quale la ammonisce “faccia i nomi. Faccia i nomi altrimenti la denuncio!” “Bene… mi denunci!” risponde lei … ma il dato è che i nomi non li fa!
Sinceramente, di carne al fuoco ce n’è stata parecchia e, anche se il turismo è stato uno dei punti focali -quasi assoluto protagonista della mattinata – si è discusso anche di fotovoltaico, di risorse, di sgravi d’imposte alle aziende ma purtroppo non riusciamo a scendere nel dettaglio di tutto o rischiamo di dover scrivere un dossier; si sono anche avanzate proposte interessanti, altre invece fantascientifiche, qualcuno avrebbe meritato d’essere smentito seduta stante -per esempio l’idea di impiegare i bus dell’Atm per dei tour turistici … quali bus? Due della dozzina di cui disponiamo? E chi ha bisogno di muoversi in una città che già non è affatto servita, come potrà fare a quel punto? Taxi?!- .
Non sono mancati neppure gli scontri accesi e direi divertenti a tratti, specie fra Scoglio e Signorino ma anche con Tinaglia e la Saja-Saia-Sajia-Saija-Grillo, però richiederebbero un articolo a sé.

Il dato è ancora una volta la calma serafica dei candidati delle compagini big e la concretezza di contenuti spesso intrecciati o intrecciabili di tutti i candidati e che speriamo, si tradurrà in collaborazione, da metà giugno in poi. Il nostro consiglio è di non perdere gli incontri che si stanno svolgendo a ritmo serrato in queste settimane perchè potreste seriamente restare stupiti dal ( o dalla) candidato /a che ritenevate migliore e finanche da colui il quale (o colei la quale) reputavate invotabile. (ELEONORA URZI’)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it