QUESTIONE VARA: LA GUERRA DELLE TRANSENNE

La scorsa settimana vi avevamo presentato un piccolo sunto circa i botta e risposta sulla questione delle spese relative all’evento che il 15 agosto anima la nostra città. Martedì 2 luglio avevamo riportato in un nostro articolo, tra le altre cose, anche i commenti che, tra comunicati stampa dell’assessore Todesco e topics facebook del prof. Caroniti, avevano costituito una sorta di dialogo a distanza tra i due.

 

Dopo la lettera aperta dell’ex assessore alle politiche sociali, alla famiglia e rapporti con le chiese, il casus belli che aveva portato ad una sorta di piccolo scontro (più mediatico che altro, in realtà) era stata l’affermazione dell’amministratore accorintiano, il quale in una nota ufficiale chiedeva retorico come mai il Comune avesse dovuto, negli anni, far richiesta di nolo di strutture di cui già disponeva.

 

Ve la facciamo breve, banalizzando forse un po’ per maggior chiarezza.

 

 Caroniti scriveva d’esser riuscito ad abbassare i costi necessari ad attivare la macchina votiva da quasi 200 mila euro a 50 mila circa, utili anche al pagamento di straordinari per la sicurezza, scenografie, fitto di luminarie e di transenne. Todesco rispondeva a mezzo comunicato stampa, ringraziando il suo predecessore (non in quanto detentore di medesima delega ma come responsabile istituzionale dell’organizzazione della processione ferragostana) per aver messo a disposizione della nuova giunta il proprio knowhow ma sottolineando la “stranezza” del dover noleggiare -e quindi anche pagare- arredi già presenti nei magazzini comunali, nello specifico l’allusione era alle transenne.


 

Apriti cielo!

 

Chiaramente, questa retorica domanda è risuonata all’orecchio dell’ex amministratore come un’accusa infamante.

Così il prof. Caroniti commentava via facebook il 4 luglio scorso: “Se ciò fosse vero, la mia delibera, che prevedeva il loro noleggio, comporterebbe il reato di concussione. Non potevo farmi accusare… gratis, continuerò invece a servire la mia città, anche adoperandomi per favorire la raccolta di fondi necessari per fare svolgere con dignità la passeggiata dei giganti e la processione della Vara“.

 

A distanza di circa una settimana, ieri l’ufficio stampa di Palazzo Zanca dirama un comunicato, all’interno del quale si legge quanto segue: “La Giunta municipale presieduta dal sindaco, Renato Accorinti,… ha approvato la spesa di 46.224,62 euro per la fornitura di beni e servizi necessari alla realizzazione delle manifestazioni del Ferragosto 2013. Lo svolgimento della processione della Vara, elemento essenziale dell’identità culturale della città di Messina e della sua comunità, richiede una serie di atti quali la stipula della polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi, il transennamento delle vie interessate al passaggio della macchina votiva, la stampa di poster per l’illustrazione dell’evento, la fornitura di gomene per il traino del carro, la realizzazione di spettacoli pirotecnici e le arcate luminarie atte a segnare il percorso della processione“.

 

Traduzione: queste benedette transenne effettivamente vanno noleggiate. Caroniti aveva ragione e Todesco torto.

 

Il neo assessore, insediatosi soltanto il 28 giugno scorso, non avrà avuto     certamente modo di appurare personalmente le condizioni di integrità delle transenne di cui la pubblica amministrazione è in possesso ed è ovvio che gli vada concessa l’attenuante temporale, giacche ha assunto l’incarico da soli 12 giorni; è verosimile che abbia dichiarato quanto sopra riferito in virtù di report di terzi o che abbia dato quella che definiremmo “un’occhiata approssimativa” al materiale a disposizione dell’amministrazione, non rendendosi conto delle reali condizioni delle barriere. Non vogliamo pensare si sia trattata di un’uscita propagandistica, come le tante a cui siamo stati abituati nel tempo, che sarebbe quantomeno difforme dalla linea promossa dalla nuova gestione. Alla buona fede non c’è ragione di non credere.

 

Però, in generale, l’atteggiamento da tenere nei confronti di chi ha la causa cognita per affrontare certe situazioni, avendo un background in materia, potrebbe essere un po’ più umile e aperto, se vogliamo…e anche se non vogliamo -o più accorte le pubbliche uscite, specie se appartengono a membri di una giunta che ha fari ,e a volte anche dita, puntati contro-, lo diciamo senza voler peccar noi di presunzione. Infondo dall’amministrazione che si propone come aperta al dialogo e alla collaborazione trasversale ci si aspetta esattamente questo.

 

Ciò che è certo è che Todesco è scivolato su una buccia di banana.

Dal canto suo, il docente universitario che aveva letto nelle sue parole un’accusa ad personam, richiede delle pubbliche scuse che, almeno pro forma non sarebbero sbagliate, specie perchè la critica mossa dal neoassessore verso chi si era occupato della faccenda prima di lui è piuttosto “importante”.

 

Intanto continua il count down:mancano 34 giorni al 15 agosto e, in questo lasso di tempo, c’è da giurare che sentiremo parlare ancora di tavole rotonde e iniziative varie ed eventuali, ci si augura che però questo screzio tra gentiluomini si concluderà in modo pacato e definitivo, chiarendo una volta per tutte, quello che verosimilmente, sarà stato solo un misunderstanding. (ELEONORA URZì)

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