CONSIGLIO COMUNALE I°ATTO: ECCO COSA E’ SUCCESSO IN AULA

Consiglio comunale atto I: sono presenti quasi tutti gli eletti, in pochi puntuali e qualcuno in largo anticipo. A Palazzo Zanca va in scena la prima assemblea ufficiale tra neofiti e veterani. L’ufficio di presidenza prende posto e sotto la postazione della Barrile (Pd) si accomodano anche il sindaco Accorinti e alcuni membri della sua giunta. All’appello mancano soltanto tre nomi, quello dei consiglieri Mondello (Udc) -assente con tanto di giustificazione precedentemente comunicata-, Fabrizio Sottile (SiAmo Messina) -in ritardo per ragioni di lavoro, ma che giungerà in tempo per partecipare alle votazioni previste – ed Elvira Amata (Dr) -la motivazione della cui diserzione non risulta pervenuta-. 

Un po’ di confusione tipica del debutto era prevedibile e non tarda a manifestarsi: dalla presidente, nuova a ricoprire l’incarico, ai neoeletti che, prima di esprimersi sulle questioni all’odg, si alternano in disquisizioni che, complici il caldo e la consapevolezza delle priorità reali del Comune, appaiono interminabili. 

Il sipario si apre sulla Lo Presti (CMdB) che esprime la sua solidarietà di donna e di amministratrice alla ministra Kyenge per le dichiarazioni recenti che alcuni leghisti di primo piano le hanno rivolto, suscitando numerose polemiche. La stessa chiede inoltre a sindaco e giunta di rivolgere un invito alla titolare del dicastero sull’integrazione a raggiungere la ridente Messina per apprezzarne bellezze e civiltà. Ci sembra superfluo dilungarci sul coro che questo primo intervento ha scatenato, da Trischitta (Pdl) che chiede d’allargare questa solidarietà anche alla Valandro, ex del carroccio, all’indirizzo della quale sarebbero state rivolte da un consigliere di Sel parole di enorme bassezza, in linea con quelle scritte su facebook contro la ministra congolese dalla stessa amministratrice difesa dal pidiellino -ricordiamo che tutto questo avveniva a Cavarzere, punto che sull’Atlante gran parte dei messinesi non saprebbe neanche dove cercare- e da De Leo (Megafono) che si unisce all’appello della collega di Cambiamo Messina dal Basso.

Le questioni che hanno tenuto banco oggi, in occasione di questo primo consiglio, sono state -a differenza di quanto previsto- la denuncia del neoeletto Gioveni (Udc) sulle modalità di convocazione dell’assemblea “ci sono tre vizi di forma relativamente all’art.6 commi 2, 3 e13”, dichiara. Che vuol dire? Che le notifiche sono state consegnate tardi rispetto ai tempi previsti dal regolamento e che non era indicata la location presso la quale si sarebbe svolto questo primo incontro, punto sul quale risponderà il Segretario Generale, specificando come solo in caso di differente sede di assemblee di consiglio il luogo verrà indicato nella comunicazione: per la serie “non è scontato il dove?”.

“Facciamo 40 pec e non se ne parli più”, suggerisce intelligentemente Adamo (SiAmo Messina), per venire a capo della faccenda e al contempo liberare ben tre agenti di polizia municipale dall’impegno di recapitare notifiche ai consiglieri.

Per sentire sollevare una questione socialmente rilevante attendiamo il turno di Carreri (Dr) il quale punta il faro sugli atti vandalici compiuti da ignoti ai danni dell’area del centro anziani ubicato a Villa Dante.

“C’è una sede e un momento per tutto, questa non è posto per fare demagogia”, riprende i colleghi Cucinotta (Pd) che, da lì a breve, ne farà a sua volta per ringraziare chi lo indicherà sulla scheda per la nomina dei membri del comitato elettorale.L’elezione del comitato e dei supplenti sarà infatti uno dei momenti principali della seduta odierna e il democratico, insieme a Sorrenti (Dr) e Fenech(CMdB), risulterà il più votato.

“Qui non siamo a Teatro, ente del quale aspettiamo di sapere chi sarà nominato Presidente”, conclude rivolgendosi -poco velatamente- all’amministrazione.

Nonostante i ritardi che hanno caratterizzato l’apertura dei lavori, la seduta viene sospesa per qualche minuto in modo da consentire ai capigruppo di consultarsi prima di procedere alle votazioni.

In questo lasso di tempo sono molti i consiglieri che lasciano l’aula e tra loro c’è anche il sopra citato Trischitta, il quale s’intrattiene con la stampa per segnalare il suo disappunto sui toni e i modi di un’assessore (l’apostrofo non è errore, in questo caso!) e per contestare il sindaco e le modalità con le quali è stata sin qui gestito il procacciamento di sponsor, utili alla realizzazione degli eventi ferragostani.

“L’amministrazione ha causato un danno di 50 mila euro che può salire a 70mila da qui al 15 agosto. Ogni anno si spendevano sui 143mila euro di cui 90 forniti dagli sponsor contattati singolarmente e con insistenza. Così faceva Caroniti”, dichiara il figliol prodigo rientrato di recente nella casa del padre (Pdl) dopo la defaillance che lo aveva fatto scivolare in Fli. La summa è che, secondo Trischitta, se si fosse provveduto diversamente-sul modello degli anni precedenti- per ottenere quei 90 mila euro da parte di privati, oggi l’amministrazione non avrebbe dovuto prevedere alcun esborso, potendo contare solo sul denaro proveniente dai contributi di partner dell’iniziativa. E siccome ad ogni botta corrisponde una risposta, anche Accorinti dirà la sua, poco dopo, proprio in aula, una volta ripresa la seduta, per precisare, sventolando fogli e snocciolando dati ufficiali, quanto invece la sua giunta sia riuscita a risparmiare fino ad oggi e richiedendo un incontro dopo ferragosto per effettuare un consuntivo di spesa e rapportarlo a quello delle annate precedenti.

 

Nel corso dell’incontro molti prenderanno e soprattutto riprenderanno la parola, talvolta per dire la propria sulle questioni, troppo spesso solo per controbattere a quanto detto da terzi. È il caso del battibecco tra Gioveni (Udc) e David (Pd), che si confrontano frontalmente sulle uscite e sulle comunicazioni da dare in pubblico. L’antefatto è che il neoconsigliere comunale ha ritenuto di ringraziare quanti avessero espresso il proprio desiderio di vederlo a capo di una delle 10 commissioni istituite, sottolineando come non rientrasse nei suoi progetti e specificando che laddove fosse avvenuto egli avrebbe optato per la rinuncia. “Lei spesso dice io rinuncio, io faccio, io dico… ha un capogruppo? Lo dica a lui, noi siamo qui per altro!”, lo redarguisce il collega più anziano. Inutile sottolineare come all’ex consigliere di quartiere che non le manda a dire, il rimprovero non vada giù, ma il suo tentativo di rispondere a David viene censurato dalla stessa presidente che va oltre.

Si chiude questo primo atto con l’occhio di bue sulla Contestabile (Pd) che, dal pulpito dell’esperienza acquisita nello scorso quinquennio (?), focalizza l’attenzione sul fattore strettamente economico. L’esponente dei democratici chiede siano chiariti dal sindaco e dal suo vice Signorino ai capigruppo i tempi e i modi di presentazione dei bilanci consuntivo per il 2012 e preventivo per il 2013 . Applauso del pubblico, inchino degli attori sul proscenio e sipario giù: è l’1 agosto, al condizionatore dell’aula preferiscono tutti altri “lidi”. (ELEONORA URZI’)

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