PER I MORTI DI LAMPEDUSA FUNERALI “DI SERIE B”: IL CORDOGLIO DI ACCORINTI, CONTESTATO ALFANO

Da porta d’Europa a cimitero del Mediterraneo. Nel giorno della celebrazione commemorativa, i giornali esteri sottolineano  il sit in inscenato davanti al centro di accoglienza dell’isola in contrada Imbriacola dai superstiti, amici, parenti delle vittime del naufragio del 3 ottobre scorso che non sono stati invitati alla commemorazione dei loro cari.

Il sindaco, Renato Accorinti, in questa occasione nell’esprimere profondo cordoglio, ha sottolineato che “in questo momento di lutto nazionale vogliamo essere vicini a tutte le famiglie che oggi stanno piangendo i loro i cari e siamo contenti che le Istituzioni del Paese siano convenute ad Agrigento per esprimere dolore e sconcerto per l’intollerabile situazione a cui questa povera gente è costretta. Non possiamo però certo dimenticare le responsabilità istituzionali che il nostro Paese e l’Europa intera hanno per leggi e procedure che non hanno sempre come primo cardine il rispetto per la vita umana e la sua dignità. Riteniamo – ha continuato Accorinti – che tragedie di tale portata debbano portare ad importanti riflessioni circa il rispetto dei principi di umanità con cui le normative nazionali ed europea dovrebbero trattare l’intera drammatica materia della tutela dei diritti dei migranti, dalla garanzia dell’obbligo di soccorso in mare all’assistenza giuridica e legale in ogni struttura di accoglienza. Per questo desideriamo unirci al coro di chi oggi pretende chiarezza e trasparenza su tutte le fasi di accoglienza dei migranti, anche nel momento triste di accoglienza delle loro salme. Il Comune di Messina – ha concluso il sindaco – ha già confermato la disponibilità ad accogliere alcune di esse, ma chiede che prima si identifichino le vittime, per poter garantire alle famiglie la possibilità di venire a dar loro un saluto”.

Ad Agrigento, in rappresentanza del Comune di Messina, l’assessore alle politiche giovanili, Filippo Cucinotta.

Alla cerimonia sul molo di San Leone, per le vittime dei due naufragi a Lampedusa, del 3 e dell’11 ottobre, non è mancato la tensione. Contestato il vicepremier Angelino Alfano da alcuni eritrei e attivisti che gli hanno urlato: «Assassini… assassini, basta con la Bossi-Fini. La sicurezza ha fatto un cordone attorno al ministro portandolo via. «Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti, degna assistenza ai superstiti e ora caccia senza quartiere ai mercanti di morte» aveva detto Alfano, alla cerimonia sul molo.

Ma per molti, quello di oggi, è stata una “farsa di stato”, un funerale di serie B, iniziato con oltre 40 minuti di ritardo, e dove anche il Premier Letta è sembrato assente ingiustificato.

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