PROMUOVERE L’UGUAGLIANZA NELLA REGIONE EUROMEDITERRANEA: IL COPPEM CAPOFILA DI UN PROGETTO FINANZIATO DALL’UE

Contribuire alla promozione di una società inclusiva e auto-consapevole nei Paesi Euro- mediterranei attraverso la promozione di politiche di uguaglianza nei Governi locali: questo l’obiettivo di un interessante progetto finanziato dall’Unione Europea con 1 milione di euro e che vede capofila  il Coppem, una rete di autorità locali e associazioni nazionali di autorità locali dell’area euromediterranea con sede a Palermo.

Il progetto “Promotion of policies for equality in Euro-Med Region” (Promozione delle politiche per eguaglianza dei sessi nell’area euromed) è stato presentato mercoledì 23 ottobre a Palermo, e prevede una serie di interventi atti a colmare le diseguaglianze tra donne e uomini in Italia, a Malta, in Spagna, in Algeria e in Palestina attraverso una serie di azioni che mirano ad eliminare queste differenze.

Responsabile della buona riuscita  il Coppem (Comitato Permanente per il Partenariato Euro-Mediterraneo dei Poteri Locali e Regionali, capofila italiano del progetto che annovera tra i partner Apla (Associazione delle Autorita’ Locali palestinesi); Malta, Local Councils’ Association (Associazione dei Consigli Locali maltesi); Algeria, Facm (Forum algerino per la cittadinanza e la modernità) e Spagna, Femp (Federazione Spagnola di Municipi e Province).

“L’area del Mediterraneo – ha spiegato Ilaria Puccio, coordinatrice del progetto per il Coppem – si presenta come una realta’ composita e quindi la grande sfida è di elaborare uno strumento unico, cioè una carta che sia flessibile e concreta applicabile nelle varie realtà locali”.

“L’Algeria ha una importante storia nella lotta per l’emancipazione delle donne – ha affermato Lahlou Kacimi, rappresentante per del Forum algerino per la cittadinanza e la modernita’ – oggi le donne in Algeria hanno un posto in tutti i settori, in politica, negli affari e nello sport. La legge algerina non discrimina la donna. Ad esempio puo’ chiedere il divorzio. La poligamia esiste ma l’uomo se vuole prendere una seconda sposa deve avere l’ autorizzazione della prima moglie davanti al giudice. La donna divorziata non e’ cacciata dalla famiglia. Abbiamo aderito al progetto proprio per scardinare alcuni stereotipi. Quando si parla della donna islamica emerge l’immagine di una donna intrappolata ma bisogna comprendere le differenze. Nel nostro Paese non ci sono donne prigioniere nel burka come in Afghanistan, tuttavia ci sono donne che subiscono violenze come in Europa e in altri Paesi”.

Il progetto prevede gruppi di attivita’ nei settori dell’economia e dell’educazione, ma anche di superamento degli stereotipi culturali, che impongono determinati ruoli sociali. Non ultimo l’uso delle Nuove Tecnologie e dei Media, per superare il divario digitale che spesso limita lo scambio interculturale.

Le attività del progetto si svolgeranno anche in Tunisia, Egitto e Turchia. Tra i risultati attesi la redazione e diffusione della “Carta euromediterranea per l’uguaglianza tra donne e uomini nella vita locale” che prende spunto dalla Carta europea per l’eguaglianza tra uomini e donne approvata nel 2006.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it