UNIME, FIRMATA L’INTESA PER LA BIBLIOTECA REGIONALE. ASS. ATREJU: “BENE, MA VOGLIAMO DI PIU'”

È stato siglato in mattinata, nella Sala Senato dell’Università, un protocollo d’intesa tra l’Università di Messina e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali che ha come contenuto la risoluzione dell’annosa questione che riguardava i locali dell’ex Biblioteca Regionale. L’accordo, firmato dal Rettore dell’Università Pietro Navarra, dal Soprintendente Salvatore Scuto e dal Direttore della Biblioteca Regionale Rocco Scimone, prevede la fruizione da parte dell’Ateneo peloritano dell’immobile ubicato in via Verdi, da anni abbandonato a uno stato di assoluto degrado. Lo stabile, di fatto contiguo al Plesso Centrale Universitario ed al relativo cortile interno, sarà oggetto di un’opera di recupero e ripristino completamente a carico dell’Ateneo che consentirà così, di riadattarlo e destinarlo alle esigenze istituzionali dell’Università, in vista anche di una possibile risistemazione logistica degli spazi comuni.

L’Università, alla luce della disponibilità di un consistente patrimonio immobiliare, si è al contempo impegnata a trovare una adeguata collocazione al patrimonio librario regionale, in modo da auspicare una riaggregazione dell’intero capitale dislocato sul territorio cittadino in varie, troppe, sedi.
Profonda soddisfazione è stata espressa da tutte le parti presenti. Il prof. Navarra ha tenuto a precisare come questo sia un esempio di assoluta sinergia dettato dalla volontà di rendere disponibile e facilmente reperibile, da studenti e cittadini, il patrimonio librario messinese, patrimonio tra i più cospicui e rilevanti anche a livello nazionale, come sottolineato dall’architetto Scuto. Scimone ha concluso dichiarando che la firma apposta oggi rappresenta per la Biblioteca Regionale la fine di un incubo che si era prolungato per troppi anni.
Alla fine dell’incontro alcuni rappresentanti dell’Associazione studentesca Atreju hanno consegnato al rettore un documento di ringraziamento per la positiva conclusione dell’annosa vicenda della Biblioteca Regionale.
“Siamo entusiasti dello sviluppo positivo – scrivono i ragazzi dell’Atreju – che ha interessato la vicenda negli ultimi tempi, dell’ impegno profuso da parte delle Istituzioni, e soprattutto della giornata odierna, vera e propria svolta verso una completa fruizione dello stabile, in un’ottica di maggiore e migliorata vivibilità degli spazi universitari”. Ma oltre al protocollo firmato questa mattina, gli studenti dell’Atreju vogliono qualcosa in più: “vogliamo che accanto all’impegno formale tra Istituzioni competenti si accompagni un impegno di diversa natura fra noi studenti e l’ Università, basato sulla comunione di intenti, sulla fiducia reciproca e sulla comune volontà di fare la nuova Università di Messina.  Da anni l’associazione studentesca Atreju si è battuta (e continua a battersi) sulle problematiche relative agli spazi a disposizione e a misura di studente, in primis proprio sulla questione Biblioteca. Il dialogo con le istituzioni accademiche tuttavia non sempre è stato positivo risolvendosi di fatto nell’ impossibilità di addivenire ad una soluzione (condivisa o meno che fosse), per via dell’ impossibilità/incapacità delle istituzioni di liberare la questione dalla avviluppata chela della ripartizione delle comptetenze”.

 
L’associazione parla anche delle mancate risposte della politica alle richieste degli studenti: “è stata in più occasioni invocata l’ attenzione dei rappresentanti del mondo politico e universitario, sordi alle nostre continue proteste e sollecitazioni: manifestazioni, volantinaggio, affissione di striscioni, attese alla porta del Rettore, dossier fotografici per testimoniare il degrado in cui versa lo stabile, lettere ai Presidenti della Regione Sicilia Cuffaro e Lombardo e, per ultimo nell’aprile 2013, la formale richiesta al presidente Crocetta della convocazione di un tavolo di discussione al fine di risolvere una questione che ricordiamo va avanti dal 1997. Nella più ampia fiducia che nutriamo nei confronti del nuovo esecutivo chiediamo quindi che la nostra voce venga finalmente ascoltata. La voce di coloro i quali vivono tutti i giorni i disagi di un’Università che non riesce a garantire agli stessi servizi e spazi che spetterebbero loro di diritto e necessari per un’Università veramente a misura di studente, di studente lavoratore, di studente disabile, di studente fuori sede”.

L’associazione Atreju pone dunque all’Università delle richieste precise: “vogliamo una struttura che venga incontro alle reali esigenze di chi ne necessiti, aperta tutto il giorno e tutti i giorni della settimana, e non soggetta allo specialissimo regime “part time” cui sono sottoposte tutte le aule studio e assimilate nei vari dipartimenti; vogliamo che a detti orari si uniformino tutte le biblioteche di suddetti dipartimenti, e che, laddove gli stessi non ne siano dotati, si provveda adeguatamente e prontamente; vogliamo che la biblioteca sia coperta dalla connessione wireless dell’Università, che sia dotata di supporti multimediali e di alimentatori, affinchè rappresenti realmente un efficiente e moderna struttura recettizia; vogliamo che i testi ivi presenti siano costantemente aggiornati, anche grazie all’ ausilio dei nuovi supporti elettronici: es. (ramo giurisprudenza) app, cd aggiornati alla normativa più recente”.

 
“Adesso, Magnifico Rettore – conclude il testo dell’associazione Arteju – le consegnamo questa lettera affinchè non si ricada negli errori passati:pur fiduciosi sulla celere portata a termine dei lavori di ristrutturazione saremo vigili sulla realizzione della struttura affinché in tempi brevi si possa usufuire di un plesso essenziale per la rinascita del nostro Ateneo e quindi anche della nostra città che deve avvenire attraverso una rivisitazione del concetto stesso di “studente”, non più parte passiva di un sistema che porta a identificare l’Università come un semplice “esamificio” attraverso la sterile equazione Università=esami ma protagonista attivo della vita universitaria:vogliamo che lo studente torni ad essere il centro e al centro dell’Università! Le nostre idee e le vostre azioni in campo istituzionale devono convergere verso quest’ unica direzione, verso questo un unico obiettivo. Abbiamo una grande occasione a portata di mano: solo lavorando in sinergia si può realmente cogliere: insieme si può”. (SIMONE INTELISANO)

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