TARES: ULTIMO ATTO (DELLA SETTIMANA)… SENZA L’ATTO. IL CONSIGLIO SI AGGIORNA A DATA E ORARIO DA STABILIRE

Non credo che qualcuno possa asserire che la delibera sia stata ritirata perché fatta male. È stata soggetta a un fuoco di fila di emendamenti incredibile, la maggioranza dei quali sono stati poi ritirati. Ogni delibera è emendabile e per noi non c’è problema. Ieri è stato suggerito un percorso e se questo ha bisogno di un’ulteriore messa in sicurezza non c’è problema, ma non è un fatto di competenza o incompetenza”. Queste le parole dell’assessore Signorino, fuori dall’aula consiliare dopo il ritiro della delibera sulla Tares, comunicato quest’oggi a ridosso dell’ora di pranzo. Già, pranzo, concetto ormai avulso dalla programmazione quotidiana di coloro che, tra consiglieri, amministratori e addetti ai lavori a vario titolo, hanno trascorso gli ultimi giorni letteralmente segregati a palazzo, dedicando tempo e risorse proprio al tentativo di venire a capo della faccenda.

Quindi la notizia è questa: la delibera è di fatto stata ritirata e il consiglio si riaggiorna per discuterla in data e orario da stabilire.

A questo punto potremmo chiudere il pezzo.

Se volete sapere come si è arrivati a questo vi consigliamo invece di procedere nella lettura.

Si cercherà di sintetizzare, a rischio di banalizzare anche, ma proveremo ad essere quanto più chiari possibile.

Già nel primo trimestre dell’anno viene esitata una delibera in merito, che però non verrà mai trasmessa al civico consesso: viene mandata alle circoscrizioni per i pareri -aprile2013- ma mai il consiglio comunale ne viene partecipato durante il periodo di commisariamento (e questo va detto, anche se è evidente che a Messina ormai vige un 11° comandamento, che suona più o meno così: “mai nominare o alludere a Croce invano”, quantomeno non pubblicamente). Inutile sottolineare che si fosse messo mano all’atto a suo tempo, ci sarebbero stati tutti i margini per modificare, approvare, discutere e bocciare ma soprattutto per operare quei censimenti e quegli adeguamenti alla macchina operativa che si occupa di gestire i rifiuti che ad ora, novembre iniziato, restano passaggi propedeutici per la buona messa in pratica di gestioni e prezzi equi per i contribuenti – scontistiche ai virtuosi prima di tutto – ma impossibili da attuare.

A settembre, la stessa delibera -trasmessa ai quartieri a fine agosto dalla neoamministrazione – arriva anche in Consiglio, modificata rispetto alla proposta precedente,dalla nuova giunta.

Andiamo a quest’ultima settimana, passata a presentare e dibattere su emendamenti che i consiglieri di quasi tutti gli schieramenti hanno ritenuto di dover avanzare per migliorare quanto redatto dall’amministrazione.

Lunedì, seduta di consiglio: era il 4 novembre e il discorso è stato per lo più incentrato sulla “grande vergogna” del discorso del sindaco che parla di pace nel giorno della commemorazione della forze armate e dei caduti.

Martedì, seduta di consiglio pomeridiana conclusasi dopo le 23, durante la quale si sono discussi alcuni cambiamenti proposti dai membri dell’aula.

Mercoledì, seduta di consiglio dedicata ancora a dibattiti e confronti, chiusa con aggiornamento al giorno successivo.

Giovedì, seduta di consiglio a singhiozzo, iniziata, interrotta subito per briefing tra capigruppo del centro-sinistra, seguita da polemica della cons.Risitano (CMdB) che trova illegittimo il tutto giacchè oltre alle forze della coalizione intervengono, in sala commissioni, anche i colleghi di Pdl e SiAmoMessina, oltre ovviamente alle associazioni di categoria presenti in Comune. Cambiamo Messina dal Basso risulterebbe così esclusa arbitrariamente,secondo i suoi membri, e questa sospensione ,per infinite ragioni, non risulterebbe conforme al regolamento,a loro dire. Segue confronto con assessore Signorino che s’impegna a preparare nuova bozza.

Venerdì, ennesima seduta di consiglio, anche questa a singhiozzo. E nonostante la convocazione alle 9.00, il numero legale non si raggiunge prima di…un po’-scendere nel dettaglio non è sempre ideale-.

Nella tarda mattinata i lavori riprendono e tutti sembrano positivi nei confronti dell’esito che avrà questa giornata. “Siamo arrivati ad una soluzione ottimale: i consiglieri hanno ritirato tutti gli emendamenti giacche l’amministrazione li ha fatti suoi. A breve leggeremo la proposta integrata di emendamenti e subemendamenti!”, ci spiegano alcuni membri del consesso.

Quando suona la campanella, l’aula riprende vita ma anche stavolta c’è l’intoppo. E su questo ci soffermiamo in modo più dettagliato. Il cons.Santalco (Felice per Messina) presenta un atto di indirizzo controfirmato da quasi tutti i capigruppo (soltanto CMdB non lo sottoscrive), con il quale si chiede di applicare le riduzioni del 25% a chi conferisca non solo a centri di raccolta Ato/Messinambiente (il primo in realtà è costruttore delle isole, il secondo è gestore – dal 1 ottobre non più a titolo gratuito, oltretutto-) i propri rifiuti da smaltire, ma anche a privati, ad oggi inesistenti a quanto pare-o se presenti, non autorizzati-.

In Aula sono presenti gli assessori Mantineo e Cacciola, non è ancora giunto invece Signorino. Il vicesindaco è atteso come il tedoforo delle Olimpiadi, con la differenza che invece di portare la fiamma olimpica deve sventolare la nuova proposta. Nel frattempo la Presidente Barrile lascia la parola ai colleghi che improntano il dibattito sulla questione dell’opportunità o meno di aver sospeso, per ore, i lavori ieri. CMdB lamenta un’infrazione del regolamento e chiede scuse formali per bocca della cons. Fenech. L’opposizione (tutta) fa presente invece che se non ci fosse stato suddetto stop, e quindi i confronti in camera caritatis, non si sarebbe arrivati alla soluzione che nella giornata odierna avrebbe agevolato l’approvazione della famigerata delibera.

Così abbiamo consentito all’ amministrazione stessa di apportare emendamenti al regolamento che aveva lacune evidenti”, ribadisce il cons.Interdonato, lasciando momentaneamente il suo posto al tavolo di Presidenza.

Se questo causa animi concitati non si consentano più interruzioni e votiamo quello che arriva come arriva. E che nessuno si lamenti poi”, conclude l’intevento.

Dunque richiamo dei capigruppo al cospetto della Presidente per arrivare ad una decisione che stia bene a tutti. Quindi? Far finta che questi giorni di attesa, di spese -perchè costa riunirsi specie quando si va oltre l’orario e i dipendenti rientrano nella fascia dello straordinario- e di confronti non ci siano stati e liquidare tutto con un “abbiamo scherzato”? Francamente sembra un po’ una “piccinata”, d’effetto come provocazione ma pur sempre una “piccinata” (non ce ne voglia il vicepresidente che fino ad oggi ha sempre mostrato serietà superiore anche a quella che erroneamente si imputa alla sua giovane età).

Finalmente l’assessore tedoforo arriva a destinazione. A questo punto ci si aspetterebbe una votazione. E invece …

L’orologio segna le 13 passate e il democratico Paolo David solleva una questione annosa: “non è una polemica la mia ma giacchè l’emendamento andava presentato entro 10 minuti prima -da regolamento- poiché noi abbiamo tutto l’ interesse a fare la delibera, cosa succederebbe giuridicamente se domani un consigliere, assente a questa seduta, vedesse in questa deroga un vizio di forma e chiedesse l’invalidamento?”.

Grumble grumble.

Ci si riflette. Se ne discute. Infine il Segretario Generale ammette che non sia da escludere l’ipotesi. Così l’assessore accetta di ritirarla, commentando: “credo che l’ interesse della città sia avere un testo stabile, inoppugnabile e inattaccabile su una materia come il regolamento della Tares. Pertanto accolgo l’ invito e provvedo a nuova stesura integrando la delibera con gli emendamenti dell’aula e quelli discussi con i capigruppo”. Amen. Seduta aggiornata! (ELEONORA URZì)

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