TINAGLIA: “GLI UOMINI DI PARTITO COME GLI ULTIMI GIAPPONESI, SERVE UN ARMISTIZIO”

In occasione delle imminenti festività Natalizie e dopo poche settimane dall’accordo con l’amministrazione Accorinti, Alessandro Tinaglia, leader del movimento Reset ci scrive  alcune riflessioni personali consegnandole alla Città, che di seguito pubblichiamo.

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La scelta di dare un contributo costruttivo e progettuale per la Città riflette un approccio ed un modo di fare politica assai distante da quello dei partiti tradizionali ma anche da quelli attuali. Allo stesso modo “altra” può definirsi la scelta di Accorinti e della Sua Giunta di aprirsi al contributo di tutti quelli che vogliono dare una mano nell’interesse di Messina.

Lunedì 2 Dicembre insieme al Sindaco proponemmo a tutti di unirsi a noi, rivolgendoci a tutti quelli che hanno dimostrato con i fatti e con l’impegno quotidiano di avere a cuore le sorti di Messina. Invitammo anche gli ex Candidati a Sindaco, i Consiglieri Comunali, i Consiglieri ed i Presidenti di Quartiere. Insomma, immaginavamo che quelli che sono davvero in buona fede non possano limitarsi e trincerarsi dietro le solite ed oramai obsolete logiche di contrapposizione. Immaginavamo, o meglio speravamo, che in tanti si sarebbero fatti avanti per dare un contributo.

E’ andata come sempre, invece! In tantissimi che fanno politica da anni mi hanno spiegato che esistono delle regole non scritte, mi hanno spiegato che, a quanto pare, la politica si fa in un altro modo.

Sono arrivate, in tale direzione, infatti illuminanti contributi come la “letterina di Natale” del Consigliere Santalco ed, infine, la conferenza Stampa di Felice Calabrò che definisce l’Amministrazione “ignorante”.

Partendo dal presupposto che ad oggi la Giunta ha commesso degli errori, fa specie però vedere che le pulci all’Amministrazione di “neofiti” vengano fatte da quei politici di esperienza che tanto hanno regalato alla Città in questi anni. Mi piace lo stupore, la rabbia di questi Signori, e non mi riferisco ovviamente solo a Santalco e Calabrò, che hanno in questi anni dato contributi eccelsi di cui Messina ed i Messinesi hanno chiaramente memoria.

Ebbene sì, questi “principianti” così come loro li definiscono non sono riusciti a sanare decenni di malgoverno in ben sei mesi e quindi meritano la gogna mediatica ma forse, perché no, anche quella fisica. Perché limitarsi?

Ciò che mi lascia più basito è però come la politica partitica continui a recitare un copione già visto, quello che ha portato questo Paese al tracollo. Mi ricordano, questi Signori, quel Giapponese che continua a combattere la guerra oramai finita. Mi fanno tenerezza, a volte e se solo non avessi memoria di cosa quel metodo ha significato per noi, per i nostri anziani e per i nostri giovani. Mi fanno sorridere, anche se amaramente, perché invece di dare contributi propositivi continuano ad attuare strategie speculative intollerabili sempre finalizzate a favorire non certamente la città semmai, sempre e comunque, gruppi ristretti di persone vicine alla propria parte politica.

La Città, ha ragione Calabrò, non può permettersi ancora “ignoranza”, nel senso di chi ignora le cose, le regole, di chi ignora come sta la gente, di chi è distante anni luce da ciò che accade per strada, di chi pensa che i cittadini siano degli idioti smemorati.

Credo, e lo dico senza sarcasmo, che la Città abbia davvero un’occasione unica e che non si possa continuare a contrapporsi in modo sterile e pretestuoso. E’ l’ora di un armistizio. Serve l’aiuto di tutti, non si può continuare a parlare in politichese, non si può continuare a cercare il responsabile, servono risposte concrete, serve unità di intenti!

Oggi, forse perché il “Santo Natale” si avvicina, spero e mi auguro che i Messinesi in buona fede, quelli illuminati, capiscano che non si tratta di aiutare una persona, non si tratta di aiutare il Sindaco o la Giunta, non si tratta di sostenere qualcuno perché simpatico o antipatico, perché è amico o nemico.

Si tratta solo di lavorare per la Città nell’interesse di tutti, di tutti quelli che hanno scelto di restare e che non vogliono mollare, che non sorridono quando la nostra Città non fa una bella figura agli occhi degli altri e che amano questo luogo in modo viscerale. E’ venuto il momento di cambiare quelle regole assurde della Politica che sono state capaci di regalarci il nulla che oggi viviamo. E’ venuta l’ora di recuperare l’etica e la capacità di fare privilegiando competenza, merito e trasparenza. E’, dunque, il tempo di rimboccarci le maniche, tutti assieme, e cominciare a remare nella stessa direzione.

Non abbiamo più tempo da perdere, muoviamoci!

 

 

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