SCOUT IN LUTTO: E’ MORTO MARIO ISELLA, L’ULTIMA AQUILA RANDAGIA

Si facevano chiamare Aquile randagie. Erano i ragazzi del gruppo di scout di Milano e Monza che svolgeva attività giovanili clandestine durante il periodo del fascismo, dopo che una delle leggi “fascistissime” (la n. 5 del 9 gennaio1927),  aveva decretato lo scioglimento dei Reparti Scout nei centri inferiori a 20.000 abitanti, e l’obbligo di inserire l’acronimo ONB (Opera Nazionale Balilla) nelle insegne dei rimanenti. Papa Pio XI fu costretto a dichiarare sciolto l’ASCI  il 24 gennaio dello stesso anno ed il 9 aprile 1928 lo scautismo fu dichiarato soppresso dal Consiglio dei ministri.Aquile Randagie

Oggi anche quella pagina di storia si chiude, con la morte di Mario Isella, che a 90 compiuti lo scorso 6 novembre, ha raggiunto i suoi compagni di avventura. Una vita di passione ed impegno sociale, attraverso l’esperienza della resistenza che lo ha portato in carcere. Testimone di un momento esemplare nella storia dello scoutismo italiano, che grazie al sacrificio di quei giovani (alcuni dei quali hanno pagato con la vita la loro lotta al fascismo) è tornato a segnare la storia di molte generazioni a partire dal 1945.

Una testimonianza estremamente pericolosa quella delle aquile randagie, che hanno subito perquisizioni, rastrellamenti e pestaggi brutali da parte delle camice nere. “La promessa scout chiedeva di servire la Patria, ma allora la Patria diceva solo di ‘credere, obbedire e combattere'”. Le Aquile randagie si rifiutarono, ma non per questo hanno tradito la promessa, che parla della legge di lealtà, di libertà, di fraternità e di fare del proprio meglio per crescere uomini onesti e cittadini preparati e responsabili.

La testimonianza di questo grande uomo,  BUFALO per i fratelli scout,  si trova in un libro, che scrisse alla bella età di 82 anni, quando ha imparato ad usare il comuter:  Stralci di corrispondenza tra le Aquile Randagie di Monza nel periodo 1939-1943, che è possibile scaricare a questo link.

Si tratta della trascrizione degli scambi epistolari intercorsi tra alcune Aquile Randagie monzesi nel periodo della seconda guerra mondiale; chi a casa a continuare ostinatamente le attività clandestine, chi suo malgrado impegnato al fronte. Lettere cariche di nostalgia, di affetto, di desideri…. dalle cui righe trapelano l’ansia di libertà e l’inestinguibile passione per lo scoutsimo.

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