MAFIA: TRASFERITO IN CARCERE L’UOMO CHE FAVORÌ LA LATITANZA DEL BOSS BARCELLONESE FILIPPO BARRESI

In carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale del Riesame di Messina Salvatore CUTTONE  di anni 40. L’ordinanza, emessa in data 14.10.2013 e divenuta esecutiva in data 12.02.2014, a seguito del provvedimento di Rigetto della Corte Suprema di Cassazione – II° Sezione Penale del ricorso presentato dal difensore, sostituisce la misura cautelare degli arresti domiciliari cui il CUTTONE si trovava, a tutt’oggi, sottoposto.

Cuttone era stato arrestato  più di un anno fa, il  28 gennaio 2013, per avere ospitato nella propria abitazione, il boss barcellonese Filippo BARRESI, anch’egli catturato nel corso del blitz che concluse la sua latitanza iniziata il 24 giugno 2011 quando era riuscito a sfuggire agli arresti nell’ambito dell’operazione GHOTA.

BARRESI, soggetto dalla elevata pericolosità, che si occupava, in prima persona, della perpetrazione di crimini della massima gravità, si era sottratto anche all’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso il 10 ottobre 2011 dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Messina a seguito di condanna definitiva ad anni 5 nell’ambito del processo  “MARE NOSTRUM” .

Dal provvedimento in esecuzione, emerge come Salvatore CUTTONE  nella circostanza relativa all’arresto di BARRESI, al momento dell’intervento della polizia ha tentato  di ostacolare l’attività degli agenti,  impedendo l’accesso ai locali,  bloccando le porte e spegnendo tutte le luci. Una reazione che non impedì agli agenti di accedere all’interno della casa scavalcando una finestra e bloccando i due nonostante il buio.

In quell’occasione, come spesso accade, chi ostenta il potere mafioso, si nasconde poi come un topo. Cuttone è stato sorpreso e bloccato all’interno di un box doccia mentre BARRESI è stato raggiunto all’interno del vano sottotetto al quale si accedeva mediante una piccola botola, dotata di scala estensibile, situata nello stesso locale dove si trovava  il complice.

Per questi fatti,  il GIP presso il Tribunale di Messina, con Ordinanza emessa il 7 febbraio 2013, ha emesso a carico di CUTTONE un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di favoreggiamento personale aggravato del latitante Filippo BARRESI. In seguito, con provvedimento del 18.04.2013, il G.I.P. sostituiva la  misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari contro cui si è appellato il P.M. presso il Tribunale di Messina, deducendo la sussistenza di esigenze cautelari non compatibili con forme attenuate di restrizione della libertà personale in considerazione della gravità delle contestazioni (aver favorito la latitanza di un capomafia).

Su disposizione del Sostituto Procuratore della DDA di Messina, dr. Falvo, titolare delle indagini, il CUTTONE è stato trasferito alla Casa Circondariale di Gazzi.

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