IL CANE DI MANNARA A RISCHIO ESTINZIONE: PRIMO RADUNO A ENNA

La Sicilia, sulle cui bellezze autoctone tanto si dice, resta la culla della specie canina denominata Cane di Mannara, tutt’oggi impiegata dai pastori nella guardia agli allevamenti. Splendido esempio di popolazione canina autoctona siciliana, è tuttavia parte delle categorie a rischio estinzione in base ai criteri FAO.

Per scongiurare il concretizzarsi irreversibile di un timore sempre più fondato, nasceva nel gennaio 2010 l’Associazione SAMANNARA, presieduta dal Dott. Florindo Arengi. Nel portare avanti la propria attività, l’Associazione ha ottenuto anche la collaborazione dell’Università degli Studi di Messina e creato un Team di ricerca coordinato dal Dott. Liotta del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo messinese.

I risultati dell’analisi, finalizzata al censimento della suddetta popolazione canina e alla caratterizzazione fenotipica utilizzata per la predisposizione di uno specifico standard morfologico provvisorio, hanno indotto l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), dopo il via libera da parte della Commissione Tecnica Centrale (CTC) del Libro Genealogico del cane di Razza presso il Ministero Agricoltura, a indire il primo raduno del cane di Mannara con lo scopo di valutare la morfologia della popolazione esistente, al fine di istituire un libro genealogico aperto in cui ammettere, come capostipiti, i soggetti più tipici di tale razza.

cane_mannaraIndetto per domenica 11 maggio presso il Palatenda di contrada Scifitello, Enna, il raduno avrà luogo all’interno dell’Esposizione Nazionale Canina disposta dal Gruppo Cinofilo locale. I cani partecipanti verranno giudicati da una Commissione di esperti nominata dall’ENCI e costituita da Salvo Tripoli (estensore dello standard provvisorio assieme a Dino Miceli, Florindo Arengi e Luigi Liotta), Antonino La Barbera, Riccardo Di Carlo, coordinati dal Prof. Nicola Iannelli, in rappresentanza della CTC e docente del Dipartimento di Veterinaria.

Durante l’evento i giudici procederanno all’esame morfologico e alla misurazione degli esemplari presentati, per stilare il documento finale da consegnare alla Commissione Tecnica Centrale dell’Enci, affinché venga istituito il libro genealogico aperto, utile al recupero e alla fissazione della razza secondo i criteri zootecnici moderni prescritti dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI).

L’Associazione cinofila SAMANNARA vede così premiati i propri sforzi, anche se tiene a precisare che questo raduno rappresenta soltanto il primo passo dell’iter per il riconoscimento della razza.

Parafrasando la vecchia ma sempre in auge frase sul rapporto uomo-cane e tenendo in considerazione l’amore di quanti si sono prodigati per la sua salvaguardia, possiamo senza dubbio affermare che il cane di Mannara non poteva trovare “amici migliori”. (LA. MA.)

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