SCAJOLAGATE: CHIARA RIZZO OGGI DAL GIUDICE FRANCESE, “INGIUSTO NON HO FATTO NULLA”

E’ stata fissata per oggi, alle 14,30 a Nizza davanti al giudice competente, l’udienza di convalida dell’arresto di Chiara Rizzo in base al mandato d’arresto europeo disposto dall’autorità giudiziaria di Reggio Calabria.

Una volta valutate come regolari le procedure attuate, il giudice chiederà la documentazione che riguarda l’inchiesta in cui sono coinvolti la moglie di Amedeo Matacena e Claudio Scajola. Sarà necessario qualche giorno, dunque, perché la donna possa essere estradata in Italia.

Dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria nei confronti di Matacena, della stessa Rizzo, di Claudio Scajola, e di altre cinque persone (Maria Grazia Fiordelisi, la madre di Matacena Raffaella De Carolis, il factotum Martino Politi, la segretaria di Scajola Roberta Sacco, il ragioniere Antonio Chillemi e Vincenzo Speziali, che avrebbe dovuto occuparsi del trasferimento di Matacena in Libano), tutti accusati di aver preso parte “ad un’associazione per delinquere segreta collegata alla ‘ndrangheta” “al fine di estendere le potenzialità operative del sodalizio mafioso in campo nazionale ed internazionale“, emergono anche particolari sull’”occultamento delle reali disponibilità della famiglia Matacena” attraverso operazioni di fusione di società. Come quella, per incorporazione, della società Solemar in Amadeus (di cui la stessa Solemar aveva il 100%).

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Claudio Scajola nell’interrogatorio di garanzia a Regina Coeli. “Voleva rispondere ma gli abbiamo consigliato di non farlo: vogliamo prima parlare con lui e studiare le carte”, dice l’avvocato Giorgio Perroni. L’avvocato ha aggiunto: “E’ sereno e convinto di poter spiegare i fatti”. “I contatti con la moglie di Matacena sono un dato oggettivo – ha detto Perroni – ma senza vedere le carte e aver parlato con lui è impossibile fare valutazioni”.

“Sono fiducioso nell’ operato della magistratura e sono sicuro che riuscirò a dimostrare la mia innocenza”, ha dichiarato Amedeo Matacena contattato dall’ANSA tramite il suo legale, l’avvocato Enzo Caccavari. “A Claudio Scajola mi lega un rapporto di amicizia sin dal 1994, quando sono stato eletto deputato per la prima volta”. “In questo momento – ha aggiunto – sono molto turbato per le notizie che leggo”.

”Non ho fatto nulla e voglio chiarire la mia situazione. Per questo torno spontaneamente in Italia per mettermi a disposizione della giustizia”. Lo ha detto al telefono all’Ansa Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena. ”Ho appreso la notizia – ha aggiunto – dalla stampa, e non conosco il provvedimento, ma non voglio assolutamente sottrarmi alla giustizia. Ho il cuore spezzato, anche perché ho la responsabilità dei miei figli, che amo con tutto il cuore. Mi spiace per loro. Tutto questo è ingiusto e spero di chiarire”.

Nel corso delle indagini è stata intercettata anche una conversazione tra l’ex ministro e la moglie di Matacena, in cui si parlava di spostare l’esponente di Forza Italia in “un posto più sicuro e molto migliore, ma più vicino anche”. La telefonata risale al 12 dicembre del 2013 alle ore 12.12. Nella conversazione, sostiene il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, emerge che “alcuni soggetti si stanno attivando per spostare Matacena da Dubai verso altro Stato”.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it