BLUFERRIES, IL PIANO INDUSTRIALE RFI UFFICIALIZZA VENDITA. ENTRO LUGLIO AL VIA I BANDI

Il destino della compagnia di navigazione Bluferries non solo è stato sentenziato l’altro ieri pomeriggio, durante un vertice romano, con esemplare cinismo manageriale ma è stato pensato e scritto molto tempo prima nelle strategie produttive di Rete Ferroviaria Italiana. Il Piano Industriale della Holding, che risulta approvato da pochi giorni, recita senza alcun giro di parole: Vendita della Bluferries S.r.l. entro la fine di quest’anno.
Il 2014 dovrebbe segnare l’abbandono del pubblico da parte di questo braccio aziendale che si appresta ad essere privatizzato o in parte o integralmente. Altra novità rispetto a quanto abbiamo anticipato lo scorso martedì sera è che i bandi di vendita dovrebbero essere pubblicati entro luglio. A garantirlo i dirigenti di Rfi che hanno accettato, due giorni fa, di discutere sulle sorti della Società, insieme al sindacato nazionale e messinese Filt Cgil, con i rispettivi segretari Franco Scafetti e Giovanna Caridi. Presenti anche il coordinatore generale della Fit Cisl nazionale, Giovanni Luciano e una delegazione di marittimi. Si prende atto che l’incontro è avvenuto su istanza della Caridi che si è battuta per la salvezza dei circa 160 lavoratori a cui non è stato tutt’oggi applicato il contratto integrativo, con le indennità previste per un impiego così duro.

 
Il Capo del Personale Rfi, Stefano Savino, ha condiviso la richiesta avanzata dalle parti sociali di inserire nel bando di vendita una postilla per la tutela dei dipendenti sia effettivi che stagionali. Almeno in questo, c’è stata sinergia anche con il responsabile Relazioni Industriali Rfi, Gino Colella e l’Amministratore delegato Bluferries, Giuseppe Sciumè.
Rfi dovrebbe procedere con una tattica commerciale che rientra nel proprio Contratto di Servizio e guarda al mantenimento delle attività prettamente ferroviarie e la relativa bigliettazione dei passeggeri. Le altre (per esempio trasporto ferrocisterne) erano state cedute a Bluferries, proprio per diversificare il vettore Traghettamento e non incorrere a sanzioni dell’Antitrust. Tutte le navi Zattere senza binari e gli aliscafi dedicati ai collegamenti veloci diventeranno vendibili con un’opportuna gara d’appalto. Riace e Fata Morgana, adibite ai carri ferroviari, resterebbero quindi nel patrimonio Rfi. Mentre le navi Enotria, Scilla, Villa e Messina (adibite a ferrocisterne e mezzi gommati) ed altre due monocarene, Tindari e Selinunte Jet, per il trasporto veloce verrebbero alienate. (MARCELLA RUGGERI)

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