VALLE DEL MELA: RISCHI SALUTE, METALLI PESANTI ED AREA SIN, INTERROGAZIONE ALLA CAMERA DI CURRÒ (M5S)

Torna d’attualità la problematica connessa all’emissione di metalli pesanti da parte delle industrie del comprensorio del Mela. Con un’interrogazione presentata alla Camera dei Deputati ai ministri dell’Ambiente e della Salute, il parlamentare cinquestelle Tommaso Currò chiede ai titolari dei due dicasteri di «predisporre immediatamente e senza indugio alcuno, viste le gravi ripercussioni che le emissioni di metalli pesanti hanno sulla salute dei cittadini, uno studio approfondito sulla qualità dell’aria nel comprensorio industriale di Milazzo e nel suo vasto hinterland che preveda, oltre all’utilizzo di apparecchiature automatiche per la rilevazione su basi chimico-fisiche, anche l’uso dei licheni epifiti come bioindicatori, al fine di certificare il livello delle emissioni nell’aria e sul suolo, con particolare riguardo per i metalli pesanti nell’intero comprensorio dell’area industriale denominata Valle del Mela».

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Un traliccio, visto dal cimitero di Pace del Mela

L’interrogazione di Currò trae origine dal noto biomonitoraggio, commissionato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e condotto dal prof. Francesco Squadrito per conto del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina, che ha eseguito alcuni esami medici (emocromo, urine, ecografie e visite mediche complete) su un campione di circa 200 adolescenti delle scuole medie dei comuni di Milazzo, S. Lucia del Mela, S. Filippo del Mela, Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò, Condrò e San Pier Niceto. Biomonitoraggio che accerterebbe la presenza di metalli pesanti nelle urine dei nostri adolescenti. « Dalla raccolta dei campioni biologici –  continua l’interrogazione – è emersa la presenza di metalli pesanti nel loro organismo, in particolar modo nichel, cadmio e cromo; inoltre in ben 31 casi su 200 sono state rilevate alterazioni morfologiche nell’apparato riproduttore degli adolescenti, tutti di età compresa tra i 12 ed i 14 anni».

Il deputato milazzese non manca poi di citare «il rapporto di Legambiente del 2012 (Mal’Aria Industriale), che indica come quantità preoccupanti di nichel e di cromo vengano rilasciate nell’ambiente dalla Raffineria di Milazzo e dalla centrale termoelettrica di S. Filippo del Mela, mentre cadmio, nichel e piombo sono riconducibili alla Ecologic Scrap Industry ESI Spa., nonché ad altre importanti aziende operanti nell’area di sviluppo industriale di Milazzo».

Currò ha chiesto inoltre ai Ministri sopracitati di conoscere «a che punto sia l’attività di identificazione dei valori del fondo naturale del territorio dell’area complessiva di Milazzo con riferimento a ferro, manganese ed altri inquinanti quali i metalli pesanti, presupposto necessario ad impegnare le imprese in attività di bonifica in relazione all’inquinamento legato effettivamente alle attività produttive», richiesta che rimanda inevitabilmente alle problematiche connesse alle mancate bonifiche dell’area SIN di Milazzo, per le quali lo stesso Currò ha annunciato una serie di iniziative rivolte a trovare in tempi ragionevoli, coinvolgendo aziende locali e società civile, una soluzione condivisa che consenta, di concerto con le istituzioni preposte, di implementare finalmente quelle bonifiche sino ad oggi rimaste purtroppo lettera morta.

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