CRONACHE DAL PALAZZO: QUANDO IL TAR (DI CATANIA) HA LA PRECEDENZA SUI TIR (IN CITTA’)

C’erano una volta quaranta consiglieri. Ed effettivamente “c’erano”, circa un anno fa, quando il civico consesso si insediò; da allora, tutto il consiglio al completo in aula è praticamente favola. Proprio su questo punto si scatena la bagarre tra Piero Adamo e Giuseppe Trischitta. Al capogruppo di Forza Italia non è proprio andata giù la “denuncia” del giovane collega che, l’ 8 luglio scorso, al cospetto di due file di banchi riservati al centro destra pressocchè vuote (presenti solo il consigliere di SiAmo Messina e la capogruppo del Nuovo CentroDestra, Daniela Faranda -assente giustificato Pierluigi Parisi-) si diceva “dispiaciuto” e si scusava per la sua “parte politica”, aggiungendo che “ci si candida per assumersi responsabilità, non per fare cadere il numero legale”. Lo scontro assume toni quanto meno agitati a botte di “maleducato” e “stupido”.

Adamo Piero
Piero Adamo (Siamo Messina)

L’epiteto sgradito (ragionevolmente) dal berlusconiano sarebbe stato pronunciato per una ragione molto semplice e plausibile: Trischitta avrebbe dichiarato che quell’assenza in aula era stata determinata dal fatto che, così come anche la collega Grifò, sarebbe stato impegnato a conferire con i magistrati per le questioni che conosciamo (vedi articolo http://www.messinaora.it/notizia/2014/06/23/non-dichiararono-dissesto-a-messina-indagati-73-politici-e-amministratori/33256 ). All’avvocato Adamo, la “giustificazione” avrebbe fatto storcere il naso; infatti l’assemblea in questione si era tenuta in orari serali (l’assenza è stata fatta constare dopo le 23).

“Sono rimasto infastidito dalle dichiarazioni di chi lamentava la mancata presenza; proprio io che poi ho il  99% delle presenze”, dichiara. “Non lo fa (notare) il centro sinistra e lo fate voi”, conclude stupito. E lo stupore coglie l’intera sala: in fondo, risulta complesso giudicare negativa l’onestà intellettuale di chi fa ammenda per mancanze dei colleghi di coalizione.

Bando alle ciance, perché il tema caldo di oggi ha come protagonisti i consiglieri Donatella Sindoni, Claudio Cardile e Daniele Zuccarello i quali hanno richiesto il prelevamento della delibera di indirizzo per intervenire sul problema dell’attraversamento dei tir in città in orario diurno. “Capisco che tutto sia relativo, ma non credo che 80 mezzi pesanti in giro per il centro durante il giorno siano cosa di poco conto”, chiarisce la proponente. “Non credo ci possano essere motivi di divisione su un atto di indirizzo che investe pesantemente la qualità di vita dei nostri concittadini e credo che il consiglio comunale debba uscire allo scoperto”, insiste nella sua presentazione la democratica.

“Ritengo che il sindaco, nelle sue innumerevoli discussioni, abbia finalmente detto una cosa giusta ossia che i diritti dei cittadini non sono negoziabili e vi chiedo per questo di votare la mia mozione d’ordine”. Detto fatto! Sì, fatto l’opposto. Con 9 voti favorevoli, 11 contrari e 9 astenuti la proposta viene accantonata.

Al contempo si mette in discussione un altro atto di indirizzo, quello di Antonella Russo inerente la soppressione del Tar di Catania.

“Si crea un serio problema di accesso alla giustizia, prima di tutto per l’aumento dei costi per patrocinare cause a Palermo e non a Catania”, chiarisce Adamo che ha fornito il proprio sostegno alla mozione della collega. Giacchè però la Commissione Giustizia ha votato un emendamento che chiama fuori le sedi distaccate ove vi sia una Corte d’Appello, di fatto, cade tanta urgenza: “ è importante ma lo è certamente di più l’argomento tir”, risponde alla provocazione il consigliere di SiAmo Messina. Eppure questa mozione passa, quella sul passaggio diurno dei mezzi pesanti non viene trattata.

Per Cucinotta -che non risulta presente all’atto della votazione sulla proposta di Sindoni e co. “l’ attraversamento dei tir va discusso di certo ma la giunta lo deve fare e in una certa maniera” -il virgolettato è testuale- Ma la Giunta doveva chiedere un momento di confronto con il consiglio. Che le patate bollenti arrivano e dobbiamo prendercene la responsabilità è giusto ma quando chiediamo aiuto e comprensione dall’ Amministrazione dobbiamo riceverla, non ricevere solo schiaffi e mancate risposte”. Non le manda a dire (anche perché non si capirebbero probabilmente), il consigliere democratico: “non ho paura di dirlo, se continuiamo così non andiamo da nessuna parte”. E come dargli torto: qualunque cosa intendesse.

Si indispone Zuccarello: “I consiglieri hanno preferito votare una delibera che riguarda il TAR di Catania. È più importante votare quell’ atto di indirizzo”. L’ ”indisciplinato” capogruppo dei Progressisti Democratici specifica come l’attuazione delle misure di spending review produca effetti in vari settori. “Dunque immagino diremo la nostra su tutto”, ironizza. “Ritengo avremmo dovuto votare subito l’ atto di indirizzo che abbiamo presentato e prendere posizione. Ma,no! Noi non ne prendiamo, facciamo bruciare gli altri. Continuiamo a nasconderci e mettere la testa sotto la sabbia”.

A motivare la scelta dell’intero gruppo (dei presenti almeno) Udc, il presidente della I commissione, Franco Mondello: “Abbiamo votato contro entrambe. Noi abbiamo un vincolo sul bilancio consuntivo che è prioritario”, per la serie prima si discute quello poi tutto il resto. “Noi non ci sottraiamo al dibattito pubblico sulla città e dopo la chiusura dei lavori di oggi chiedo una seduta per domani per parlare degli odg in coda respinti e delle interrogazioni presentate dai consiglieri”. Guardando poi al collega seduto di fronte, prosegue:  “Zuccarello, non ci spaventa la sua provocazione. Vogliamo parlare di tir? Parliamo di tir! Ma anche qui l’amministrazione deve venire in aula!”

Il Megafono si pronuncia per bocca di De Leo, secondo il quale l’atto di indirizzo “poteva avere importanza in un momento diverso”. (Quale?) “Possiamo anche iniziare a smettere di pensare che si risolvano problemi con gli ordini del giorno. Se si vuol fare un atto serio si dica: se votiamo contro i tir non passano più i tir”. Oh, finalmente qualcosa di netto. Vien da chiedersi, però, laddove si proponesse qualcosa di talmente radicale, come e cosa voterebbe l’Aula. Fantascienza a parte, si torna con i piedi per terra, o quasi. “Se il cavalcavia non è agibile non ci vuole nè Accorinti nè il consiglio perché è a rischio la pelle dei cittadini”. Dunque immaginiamo se ne chiederà la chiusura al traffico e l’immediata messa in sicurezza. “O no?”, volendo citare il saggio.

Cambiamo Messina dal Basso, in modo sintetico, si dice favorevole ad entrambe le proposte presentate oggi.

Anche Cardile dà il suo “ok” alla mozione della collega del gruppo misto, ma non lascia correre quanto stabilito circa la proposta che lo aveva tra i firmatari: “oggi il consiglio si poteva esprimere su una questione fondamentale per indirizzare l’Esecutivo (se ce ne fosse stato bisogno) su linee guida che reputiamo importanti”. A chiusura dei lavori, continua: “secondo me il consiglio non si è voluto esprimere. Ognuno tragga le sue conclusioni. Qualcuno non poteva o non voleva. La realtà è che si doveva dare l’ indirizzo prima che il sindaco promulgasse l’ordinanza, quindi dovevamo essere di sprono e supporto prima di giorno 20. Si doveva fare entro oggi o al massimo domani”. Circa il sostegno alla Giunta, il consigliere di Felice per Messina prosegue: “tutti gli atti volti a salvaguardare i cittadini e la loro vita avranno massimo supporto, certamente il mio personale.”

“Se tutti siamo favorevoli, domani il consiglio si pronunci”, prende la parola Zuccarello.

“Grazie per il suggerimento ma solo il Presidente può dire come, quando e perché e solo dopo aver ascoltato i capigruppo”, arriva immediata la risposta di Emilia Barrile. Soluzione: una seduta aperta alla quale far partecipare anche addetti ai lavori e rappresentanze sindacali per dare un atto di indirizzo all’Amministrazione, dopo aver udito le ragioni di tutti gli attori interessati.

E a chi obietti che non ci sono i tempi, la Presidente replica: “abbiamo tempo fino al 21, possiamo indire il consiglio anche per domenica!”.

L’ordinanza anti-tir si è fin qui tradotta in un atto di indirizzo politico della Giunta, come è noto, la palla è dunque passata al dirigente del dipartimento Viabilità, Ing. Pizzino che, a quanto pare, ultimerà i lavori già venerdì, in tempo per l’esecutività da lunedì prossimo venturo, come pianificato. (@Eleonora Urzì)

 

 

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