“TIR A TREMESTIERI ENTRO IL 10 AGOSTO”. ACCORINTI RISPONDE A GAROFALO: AGISCO PER SENSO DI RESPONSABILITA’

Renato Accorinti non ci sta a fare la parte dell’attivista in questa battaglia, che lui reputa di civiltà, contro l’invasione dei tir a Messina e i ricatti del gruppo Caronte&Tourist. A richiamarlo al proprio ruolo di sindaco, nei giorni scorsi, è stato Vincenzo Garofalo il quale, pur riconoscendogli molti meriti, in questo suo lottare in prima linea sul cavalcavia rivede la condotta di “un attivista che conduce le sue battaglie ideologiche”, reputando “inutile il muro contro muro”. Esternazioni che al primo cittadino fanno male. Da qui la decisione di scrivere una lettera al deputato messinese del Nuovo centrodestra.

accorinti_germana_garofaloAccorinti si rivolge a Garofalo ricordando come sempre si sia fatto “fronte comune” per “affrontare e risolvere i problemi della città” perché “gli interessi della nostra comunità sono prioritari rispetto alle appartenenze politiche”. Per questa ragione si dice sorpreso nel momento in cui il parlamentare del Ncd gli attribuisce un “atteggiamento oltranzista”, senza fare cenno “alla posizione assunta dagli armatori in questa vicenda”.

“Tu mi accusi di agire non da sindaco, ma da attivista, come se avessi imposto senza confronti e senza proporre alternative un provvedimento che vieterebbe la libertà di circolazione delle merci in città. Forse non sei informato del fatto che l’ordinanza emanata ha avuto come premessa un lungo confronto con gli armatori, ai quali era stato offerta ampia tolleranza per quest’anno in cambio di un impegno formale all’annullamento dei transiti diurni a partire dal 2015, con un anno di tempo per affrontare e gestire la transizione ad una nuova organizzazione dei tempi, ricevendo in cambio il più deciso diniego”.

Accorinti chiede a Garofalo, che fu suo rivale nella corsa a palazzo Zanca un anno fa, cosa avrebbe fatto al suo posto, convinto che – “naturalmente con lo stile ed i modi che caratterizzano la tua persona” – nemmeno lui sarebbe sottostato a ricatti di sorta. Il sindaco ricorda che “nessuno ha detto a Franza di sopprimere la corsa diurna, che nasce con l’obiettivo di intercettare la domanda turistica dei mezzi leggeri, gli è stato semplicemente chiesto di limitarla a questo flusso, oppure di attivare sistemi di stoccaggio dei mezzi pesanti o ancora di attivare orari che fossero compatibili con la vivibilità del centro urbano, assumendo l’impegno di non replicare la presenza diurna dei tir nel prossimo anno”.

E di fronte alle affermazioni degli armatori, secondo i quali il gruppo di camion messi in circolo sarebbe stato modesto e quindi gestibile anche giorno, il primo cittadino fa presente che “lo scorso venerdì i mezzi sbarcati erano sessanta”.

Approdo di Tremestieri
Approdo di Tremestieri

“L’attuazione del provvedimento – aggiunge – non blocca la circolazione dei tir, ma la regolamenta sottoponendola a sanzione e ad ordinata immissione nel traffico urbano. Come sindaco ho riservato a me la competenza sulla vigilanza urbana ed ho voluto simbolicamente sovraintendere alla regolamentazione dei flussi, verificando che i vigili urbani gestissero efficientemente l’incolonnamento dei mezzi pesanti sul cavalcavia. Non si tratta di oltranzismo o di ‘attivismo’, ma piuttosto dell’assunzione di responsabilità di un sindaco che, avendo emesso un’ordinanza, ne cura l’attuazione sul territorio della sua città, in ossequio anche al principio costituzionale della tutela della salute”.

Accorinti non esita a ricordare l’incidente dello scorso 25 luglio, quando, in via La Farina, poco prima delle 7 un ciclista è arrivato a terra per evitare il contatto con un mezzo pesante che lo aveva stretto sulla destra, “con ciò evidenziando l’incremento di rischio per i cittadini connesso all’ingerenza del traffico pesante”.

Secondo Garofalo, il 75% del traffico pesante proviene dalla rada San Francesco ed è lì che occorre concentrarsi per risolvere il problema. “Sai benissimo (anche per avere tu stesso promosso un recentissimo incontro al Comune tra amministrazione, Capitaneria di porto, Autorità portuale) – replica Accorinti – con quanta attenzione l’Amministrazione segua i lavori per la ripresa del secondo scivolo a Tremestieri. E sai che questo evento, atteso per la prima decina di agosto, costituirà la soluzione al problema. La settimana del desabbiamento degli imbarchi obbligherà alla chiusura integrale dell’approdo di Tremestieri e, per garantire ai camionisti la ‘continuità territoriale’ da Te richiamata, il traffico cittadino sarà nuovamente invaso in maniera ancor più massiccia ed intensiva dai mezzi pesanti. Tuttavia, passata questa settimana ‘calda’, si entrerà nel regime di una reale marginalità della deviazione in deroga dei flussi pesanti nel traffico urbano, risolvendo in maniera radicale la questione dei tir alla rada San Francesco ed al porto storico”.

Blocco tir sul cavalcavia
Blocco tir sul cavalcavia

“L’attenzione all’immissione dei flussi pesanti provenienti da Salerno – precisa ancora – non confligge con lo sforzo di liberare la città dai camion diretti sulla sponda calabrese ed è invece orientata all’attuazione più rapida possibile di una reale strategia di normalizzazione della città, mentre il tentativo di spostare l’argomento dalla Cartour alla rada San Francesco rischia di proporre l’assuefazione della città ad un traffico implicitamente indicato come ‘marginale’ o poco significativo. Tu, rivolgendoti a me, accosti implicitamente l’amministrazione al governo Crocetta nell’accusa che muovi a quest’ultimo di non presenziare al tavolo ministeriale che studia e approfondisce la mobilità sullo Stretto di Messina, ma sai benissimo che su questo fronte noi siamo presentissimi (partecipiamo con due assessori) e propositivi, discutendo (anche con il tuo intervento) col ministero anche per la funzionalità del collegamento coi mezzi veloci tra le due sponde e sai anche che, assieme al ministero, sollecitiamo la Regione a partecipare al tavolo tecnico”.

La questione è un’altra, secondo Accorinti: “Nessuna città al mondo è nelle condizioni di Messina, che paga un prezzo elevatissimo e mai abbastanza risarcito al suo ruolo di snodo nel traffico nazionale. Tutti condividiamo l’obiettivo di fare di Messina una città vivibile anche sotto il profilo della mobilità e della viabilità. Gli interventi (naturalmente migliorabili ed incrementabili) volti alla diffusione della ciclabilità e della pedonalità perseguono questo obiettivo, ma nessuna normalità e vivibilità potranno mai essere possibili se la città non verrà liberata dall’interferenza di mezzi pesanti che non hanno interagibilità funzionale con la rete viaria urbana. Per questo sono certo che tu, con l’intera deputazione messinese sia nazionale che regionale, sosterrai ogni azione (condotta dall’Amministrazione o da qualunque altro soggetto civile o politico) coerentemente volta alla ‘civilizzazione’ di Messina”.

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