FILICUDI: IL PONTILE “AUTORIZZATO” DAL TAR CHE GLI ABITANTI NON VOGLIONO, A RISCHIO AREA ARCHEOLOGICA

Una sentenza del Tar ha reso vano l’impegno di cittadini e villeggianti che hanno strenuamente combattuto per evitare la costruzione di un pontile galleggiante  nella baia principale della piccola isola eoliana, luogo di assoluta bellezza paesaggistica e che nel fondale custodisce numerosi reperti archeologici. A nulla sono servite le oltre due mila firme raccolte e consegnate al Sindaco Marco Giorgianni, che a seguito della sollevazione popolare aveva emanato una ordinanza per  revocare la Concessione Demaniale n. 72/08 accordata alla Ditta Crisafulli Antonino di Barcellona P. G. e precedentemente alla Ditta Stramandino.

“Questo patrimonio – dicono Patrizia Italiano, del Comitato spontaneo abitanti e turisti di Filicudi – Leda Vigliardi Paravia dell’ Associazione “Filicudia” e Graziella Bonica della “Circoscrizione Filicudi” – rischia di disperdersi per la cecità della pubblica amministrazione e per l’interesse di pochi: realizzare un pontile galleggiante lungo 80 metri con basamenti in calcestruzzo proprio in una delle più belle baie del mondo. Oggi ci sono riusciti: il sindaco Giorgianni ha perso, la sospensione del Tar di Catania avvenuta appena tre giorni dopo la sua ordinanza di bloccare i lavori. Ma ha perso l’Italia della bellezza, hanno perso i siciliani ancora una volta. Sono arrivati di notte e alle 6,30 del mattino con l’autorizzazione del comandante della capitaneria di porto di Lipari stanno calando in mare grossi corpi morti di cemento che offenderanno le acque cristalline e violenteranno il mare. Non importa se nell’ordinanza nell’articolo 1 vieta nel raggio di 0,2 miglia di ancorare, navigare e sostare, vuol dire che quasi tutta la baia e’ interdetta. Non importa se in questo spicchio di fine estate rimasta, con i turisti che vogliono godere dell’isola, i residenti attoniti, gli abitanti con la morte nel cuore, viene interdetta la spiaggia. Non importa se danneggeranno i fondali distruggendo la poseidonia e la perdita anche di un solo metro lineare di prateria porterà alla scomparsa di diversi metri della spiaggia antistante. Non importa se il continuo movimento dei natanti e delle imbarcazioni ormeggiate al pontile metterà a rischio reperti archeologici di Capo Graziano. Non importa se il pontile impedirà la libera fruizione della spiaggia del Porto, l’unica baia dell’isola agevolmente fruibile per i turisti, le famiglie isolane, i bambini e gli anziani. cemento, un tassello per il rinnovo della loro autorizzazione”.

La presenza del pontile farebbe aumentare il numero e le dimensioni delle barche attraccate. Il pontile galleggiante, infatti, con una decina di grandi corpi morti in cemento, consentirà la messa in posa di cinque grandi pontili in legno per circa 50 imbarcazioni nella Baia del Porto di Filicudi. Ma il prezzo da pagare al turismo di massa vale la bellezza incontaminata ed unica dell’isola?

I lavori proseguono. L’indignazione pure.

 

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