108 ANNI DALLA NASCITA DELLA FILOSOFA HANNAH ARENDT: GOOGLE LE DEDICA UN DOODLE

Esattamente 108 anni fa nasceva ad Hannover, da famiglia ebrea, Hannah Arendt, la filosofa che è stata allieva di autorevoli pensatori quali Martin Heidegger, con il quale ebbe anche un relazione sentimentale, Edmund Husserl e Karl Jaspers. Costretta ad abbandonare la Germania, a causa dell’ondata antisemita, si stabilisce definitivamente negli Stati Uniti nel 1941. Le sue opere, tra cui ricordiamo le più celebri, quali La banalità del male. Eichmann a GerusalemmeLe origini del totalitarismoVita Activa. La condizione  umanaVita della mente, l’hanno resa riconosciuta non solo sul campo della filosofia politica, ma anche come baluardo del pensiero plurale, grazie alla difesa dimostrata nei confronti del rispetto della libertà individuale e dei diritti civili.

Con Le origini del totalitarismo ha posto l’accento sulle cause e il funzionamento dei regimi totalitari, dimostrando non la loro follia, ma l’estrema “logicità” di costruzione che ha permesso l’atto di annichilimento umano: “la curiosa logicità di tutti gli ‘ismi’ (cioè quei sistemi di pensiero che pretendono di dare una spiegazione totale e definitiva, quali per esempio il fascismo, il nazismo, lo stanlinismo, il totalitarismo ecc…), la loro fede ingenua nell’efficacia redentrice della devozione caparbia senza alcun riguardo per i vari fattori specifici, racchiude in sé i primi germi del disprezzo totalitario per la realtà e la fattualità” (Le origini del totalitarismo, 1951, p. 627).

E’ l’essere riconosciuti come zoon politikòn,  come uomini “attivi” che, come Arendt scrive in Vita activa, costituisce l’ancora di salvezza alla condizione sempre più invasiva dell’anomia umana. La politica, dunque, solo se è sfera dell’agire, è la condizione che permette l’inserimento degli uomini nella realtà, come sfera della libertà: “l’azione, la sola attività che metta in rapporto diretto gli uomini senza la mediazione di cose materiali, corrisponde alla condizione umana della pluralità, al che gli uomini, e non l’Uomo, vivono sulla terra e abitano il mondo.  […] questa pluralità è specificamente la condizione – non solo la conditio sine qua non, ma la conditio per quam – di ogni vita politica” (Vita activa, 1958, p. 7).

Un pensiero femminile nato 108 anni fa, che alla luce del presente risulta, dunque, quanto mai attuale e che merita di essere ripreso per sganciare le dinamiche di “falsa politica” che ci circonda. (CLARISSA COMUNALE)

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