MINACCIATA SU FACEBOOK TRAMITE FOTO DI DONNE SGOZZATE, AI DOMICILIARI UN 31ENNE

Stamani, le forze dell’ordine hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di P.B. (le iniziali del nome e del cognome), 31enne messinese, in quanto ritenuto responsabile di aver compiuto reiteratamente atti persecutori, con minacce e molestie, nei confronti di una donna, mediante insistenti contatti, anche notturni, sia telefonici che sul noto social network Facebook.

In particolare, il sospetto stalker avrebbe inviato alla vittima, in un periodo compreso tra lo scorso aprile e i giorni scorsi, messaggi ingiuriosi e gravemente minacciosi, giungendo in ultimo ad inoltrare fotografie ritraenti donne sgozzate.

Conosciuto occasionalmente, nel 2012, il 31enne avrebbe iniziato a fare alla donna dei semplici complimenti, giungendo a fare, nei successivi incontri, delle battute talvolta inopportune. Tuttavia, cessate le sporadiche occasioni di incontro, che risulterebbe non siano mai state agevolate da parte della donna, l’uomo, a partire dal giugno 2013, sembra avere iniziato ad importunarla con sms e con messaggi sul profilo Facebook che, a partire dall’aprile 2014, si sarebbero evoluti in vere e proprie persecuzioni telematiche.

Le indagini avrebbero evidenziato come la ripetitività, l’insistenza ed il tenore sempre più rabbioso, violento e minaccioso dei messaggi inviasti alla vittima, costituiscano un quadro sintomatico di una vera e propria ossessione, soprattutto se si tiene conto che non vi era stata alcuna relazione affettiva. La vittima ed i suoi familiari, a causa di tali reiterate molestie che hanno invaso la sua sfera privata, è stata costretta, nel timore di incorrere in più gravi rischi, a modificare le proprie abitudini, limitando i propri spostamenti e subendo una forte limitazione della propria vita di relazione. La donna, infatti, era ormai caduta in un profondo stato di prostrazione, a causa del clima di terrore e di ansia in cui era stata costretta, suo malgrado, a vivere.

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