CAOS VITTORIO EMANUELE, STURNIOLO: “UNA SCHIFEZZA”. PUGLISI E SAIJA: MAI PARLATO COL SINDACO, LAVORERANNO TUTTI

Da un lato, Antonino Saija che getta acqua sul fuoco, garantendo lavoro a tutte le maestranze, e per tutto l’anno. Dall’altro, Maurizio Puglisi che smentisce che il sindaco gli abbia dato mai indicazioni circa il regolamento degli incarichi esterni del Teatro Vittorio Emanuele. In contrapposizione con entrambi, il consigliere comunale Gino Sturniolo che, su Facebook, definisce “una schifezza”quanto meno una parte dello stesso regolamento. Questi, in sintesi, gli ultimi sviluppi della vicenda riguardante la più prestigiosa istituzione culturale di Messina. Una vicenda che, al momento, più che da decisioni sembra contraddistinta da rinvii. Come gli incontri che Renato Accorinti avrebbe dovuto avere con i lavoratori. Ieri pomeriggio, è stato il consiglio di amministrazione del Teatro, semmai, a incontrare sarti e tecnici. Martedì prossimo, dovrebbe essere il turno degli orchestrali.

Questa, andando ai dettagli, la porzione di regolamento citata e stigmatizzata dal consigliere comunale del gruppo misto, ex Cambiamo Messina dal Basso: “L’Ear Teatro di Messina può istituire albi di idoneità per il conferimento degli incarichi per il personale artistico, tecnico e artigianale distinti per categorie professionali secondo criteri, modalità e procedure che verranno preventivamente definiti in sede di provvedimento di costituzione dell’albo da cui attingere discrezionalmente, in riferimento ai progetti, programmi ed attività dell’Ente su designazione, per quanto attiene il personale artistico, da parte dei direttori artistici, secondo le rispettive competenze, e per il personale tecnico e artigiano su designazione del responsabile dell’Uo tecnica. In fase transitoria l’Ente con deliberazione del Cda può inserire in appositi distinti albi in ordine alfabetico e senza alcun diritto di prelazione, precedenza o preferenza il personale artistico, tecnico ed artigianale inserito in graduatorie dell’Ente Teatro”.

Gino Sturniolo
Gino Sturniolo

“Questa schifezza – commenta Sturniolo – è parte del regolamento in discussione presso il Cda del Teatro Vittorio Emanuele. Non ci vuole una particolare sensibilità per i diritti dei lavoratori e un particolare rispetto per la musica e il teatro per descrivere questo regolamento come un manifesto alla precarietà e uno sfregio alla cultura. Forte di questo giudizio e di quel po’ di quell’ingenuità che ancora mi salva da una totale disillusione ho chiesto, in questi giorni, insieme a Nina Lo Presti, Laura Pulejo, a Totò D’Urso e a tanti lavoratori a Renato Accorinti di prendere posizione in merito, convinto che tale posizione non potesse che essere di totale opposizione. Scopro stasera, restando basito, che così non è. Insomma – conclude – con il piano di riequilibrio l’amministrazione Accorinti ha introiettato le politiche del debito e dell’austerità, adesso anche quelle della precarizzazione. D’altronde la società non la si cambia dall’alto. Solo il basso può farlo. Non resta che ai lavoratori e ai cittadini difendere diritti e democrazia. Io, di certo, non mollo”.

Sebbene la questione sia assurta agli onori – o agli orrori – delle cronache martedì 14 ottobre, l’altro ieri, Sturniolo, ai microfoni di Clicca Messina, in onda su Radio Street, ieri, ha rivelato che il “problema nasce la scorsa settimana, con questo regolamento che Saija voleva approvare rapidamente”. Lo scorso sabato mattina, in base alla sua ricostruzione, al Comune, con i lavoratori, si sarebbe tenuta un’assemblea nel corso della quale si è deciso di investire del problema il sindaco il quale, a sua volta, pare abbia abbia garantito che ne avrebbe parlato con Puglisi. Prima di approvare il regolamento, ci sarebbe stato in ogni caso un confronto con le maestranze. Il Cda, tuttavia, non avrebbe tenuto conto di tutto questo e da qui sarebbe scaturita l’auto sospensione di Laura Pulejo e Totò D’Urso.

Sturniolo afferma che sono due i problemi da risolvere: “Il rapporto tra sindaco e Cda e capire come sarà possibile fermare questo regolamento dove regna l’assoluta discrezionalità”. Forme di discrezionalità che Sturniolo rifiuta anche a proposito dell’ufficio stampa del Teatro, confermando che il soprintendente tiene con il consiglio di amministrazione “un comportamento autoritario”, “segno di continuità col passato che questa amministrazione doveva rompere”.

Mentre, sempre su Clicca Messina, la conduttrice, Palmira Mancuso, direttore di Messina Ora, rimarca l’assenza istituzionale dell’assessore alla Cultura, Antonino Perna, da Rtp Gisella Cicciò ribatte la replica di Sajia e Puglisi. Il soprintendente parla di “tempesta in un bicchiere d’acqua”. “Lavoreranno tutti e tutto l’anno – assicura – non potendo assumere né fare stabilizzazioni, dobbiamo solo regolamentare il rapporto. La clausola sui contenziosi è in tutti i regolamenti. Approveremo una norma transitoria affinché l’incompatibilità non si applichi ai contenziosi in corso”. Secondo Saija, qualcuno è semplicemente “alla ricerca di visibilità istituzionale”.

“Sul regolamento, il sindaco non mi ha dato nessuna indicazione – rivela sorprendentemente Puglisi – anche perché sarebbe scorretto. Mi confronterò con lui anche su questo perché abbiamo un rapporto franco e leale. Il sindaco – conclude – ha un’importanza rilevante all’interno del teatro, come anche l’assessorato regionale e il commissario straordinario della Provincia. Ma dovremmo interpellare tutti perché altrimenti sarebbe una scorrettezza istituzionale”.

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