Nuovo Museo regionale pronto entro settembre 2015, la direttrice: “Da Palermo solo 5mila euro l’anno”

Il nuovo Museo regionale di Messina sarà pronto il 9 settembre 2015. Ma forse anche un po’ prima. A darne notizia, questa mattina in conferenza stampa, alla Soprintendenza ai Beni culturali, Caterina Di Giacomo (nella foto, a destra). La direttrice, intervenuta per commentare il semestre appena trascorso sotto la guida dell’ormai ex assessore regionale alla Cultura, Giusi Furnari, esordisce ammettendo che proprio nell’ultimo periodo “si è avuto riguardo per il museo inviso in passato all’amministrazione centrale”.

Il Maria Accascina – questa la denominazione ufficiale della struttura di viale della Libertà – “è da Napoli in giù il museo più importante per valenza e contenuti”, prosegue la dirigente che preannuncia che sarà pronta a giorni l’ex Filanda Mellinghoff, i cui lavori sono stati avviati alla fine dello scorso gennaio. Un progetto dell’architetto Giovanni Anastasio, finanziato con fondi Po Fesr per 1.373.518 euro. A inaugurarne la nuova veste sarà l’evento espositivo “Hilla Rebay e le origini del Guggenheim Museum”.

“Abbiamo adeguato l’ex Filanda – afferma Di Giacomo – ai nuovi standard internazionali e ci candidiamo a ospitare le mostre più prestigiose”.

Progettata da Anastasio e finanziata con fondi Po Fesr 2007-2013, questa volta per 1.988.800 euro, pure la parte nuova del museo, ricadente nella spianata di San Salvatore dei Greci, la cui costruzione è iniziata niente meno che al 1985. Gli interventi, della durata di 10 mesi, si concluderanno, secondo le previsioni dei tecnici, il prossimo mese di settembre. In cantiere, una superficie espositiva di circa 9mila metri quadrati che, al momento dell’ultimazione, come confessa la direttrice, “porrà dei problemi di gestione”.

Basti pensare che, al momento, per la manutenzione, la Regione trasferisce al museo appena “5mila euro l’anno”. “Abbiamo fatto una stima fino al 2017 – racconta Di Giacomo – chiedendo almeno 4 volte tanto”.

A incoraggiare, in ogni caso, la dirigente sono gli incassi del Museo, cresciuti notevolmente grazie a un ritocco del prezzo dei biglietti verso l’alto. Prima della scorsa estate, l’ingresso costava un euro ai residenti e 3 euro a tutti gli altri visitatori. “Oggi si pagano 8 euro”, conclude soddisfatta e memore del recente trend: nel 2013, 14.850 visite ma appena 13mila euro introitati. (@FabioBonasera)

 

 

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