IV Quartiere e la guerra alle barriere, quando l’handicap è superabile

Lo avevano lamentato, denunciato e criticato durante la prima seduta di insediamento i membri del consiglio del IV quartiere: le barriere architettoniche dovevano venir giù e consentire a tutti di raggiungere gli uffici della circoscrizione, ospitati in un antico stabile in Via dei Mille, non ascensorato. Un handicap per i potenziali visitatori oltre che per un consigliere, Placido Smedile, impossibilitato a raggiungere autonomamente le stanze dei piani superiori.
Oggi, a distanza di oltre un anno, quelle barriere, anche se parzialmente, sono state buttate giù, grazie all’installazione di una semplicissima struttura di supporto alla disabilità (non ci voleva poi chissà cosa!).

“Siamo contenti per i cittadini e per l’utenza” , commenta il presidente Francesco Palano Quero che, di concerto con i colleghi, ha scelto la via dei festeggiamenti di basso profilo per “non essere autocelebrativi”.

Insieme a Messinambiente è stato possibile concertare una serie di interventi relativi i servizi (igienici e non) negli uffici per metterli a norma, nonchè la pulizia del cortile, fino a poco tempo fa una vera e propria foresta impraticabile e a cui oggi si pensa di attribuire una utilità sociale, che passa dalla fruizione da parte dei cittadini di nuovi spazi pubblici: “cerchiamo di muovere i primi passi verso la valorizzazione di un edificio comunale che può diventare -previa messa in sicurezza- un vero esempio di bene comune fruibile”, commenta il numero uno della circoscrizione. “Cercheremo di stabilire i piccoli interventi necessari -come la copertura di fili elettrici, o l’eliminazione degli spuntoni- perchè questo sia realizzato in tempi normali”.


Gioire per un intervento strutturale che dovrebbe rientrare nell’ordinario, dà la dimensione di arretratezza in cui la nostra città versa: “abbiamo voluto dare massima pubblicità all’ abbattimento di barriere non solo architettoniche ma anche sociali perché chiunque ha dei problemi, delle difficoltà, non può e non deve sentirsi tagliato fuori”, commenta Palano Quero. “Vogliamo lanciare il messaggio di una pubblica amministrazione che si avvicina ai cittadini”, una strada lunga e in salita per una Messina inadeguata e tutt’altro che a misura di abitante abile o disabile che sia, ma per questi ultimi la “vivibilità” è certamente un’utopia in una realtà dove gli scivoli sono intesi come spazi su cui parcheggiare le ruote dell’auto e gli spazi fruibili privi di pali, paletti e dossi sono pressochè  nulli. “Il sostegno all’ area pedonale era determinato anche da questo”, conclude il presidente, da sempre tra i favorevoli all’istituzione di uno spazio pedonale che possa soddisfare le esigenze dei messinesi privi di un’area comune come spazio di socialità e aggregazione, “purtroppo questo non è stato compreso”.


Un piccolo passo per l’uomo un grande passo per l’umanità, si dice. Speriamo che questo sia solo l’inizio di una messa in normalità di questa città assolutamente anomala. Un plauso alla tenacia e l’impegno di Palano Quero e “i suoi 16” che, in barba alle stupidissime e inutili contrapposizioni partitiche, hanno raggiunto un obiettivo che per questa città ha un peso enorme nel percorso che porta alla normalità. E così il consiglio di quartiere porta a casa un punto importantissimo nella partita contro la mala gestio di una politica verso cui si ha sempre meno fiducia. (@Eleonora Urzì)

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