Teatro Vittorio, ecco regolamento su incarichi esterni: fuori chi ha contenziosi con l’ente e niente prelazioni

Tutte le paure delle cosiddette maestranze si sono avverate. Il Teatro Vittorio Emanuele di Messina ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il Regolamento per il conferimento di incarichi professionali ad esperti esterni all’ente, valido fino al 31 dicembre 2020. E orchestrali, tecnici, cantanti del coro rischiano di vedere compromessa la loro riconferma.

Il regolamento è improntato fortemente alla precarizzazione del rapporto occupazionale. Soprattutto conferma il veto nei confronti di chi ha un contenzioso in corso e non prevede alcun diritto di prelazione per chi ha già maturato esperienze pregresse.

L’articolo 1 precisa che il regolamento disciplina l’affidamento degli incarichi di lavoro autonomo o altre forme di collaborazione con soggetti esterni all’ente, sia di natura coordinata e continuativa che occasionale.

Tra i presupposti per il conferimento degli incarichi, l’articolo 4 prescrive la trasparenza (“la ricerca dell’incaricato dovrà essere pubblicizzata”); la pubblicità (“l’avvenuto affidamento dell’incarico dovrà essere pubblicizzato”); la concorrenzialità (“l’affidamento dell’incarico dovrà avvenire attraverso opportuni sistemi di comparazione”).

L’articolo 8, lettera f, prevede che l’ente possa procedere ad affidamento diretto, a propria completa discrezionalità, quando si intratta di incarichi a soggetti iscritti ad albi professionali. Un modo per risolvere, sebbene in maniera poco ortodossa, i vincoli della legge 150/2000 sull’affidamento degli uffici stampa. Cosa che ha suscitato non poche polemiche tra gli addetti ai lavori.

L’articolo 6, comma 6, conferma il vincolo di non avere un contenzioso in corso con l’Ear, ribadito all’articolo 10.

Altra importante novità. Tutto sarà gestito come nelle comuni gare d’appalto. Secondo l’articolo 7, ricadrà in capo ai professinisti l’onere di presentare un’offerta economica all’ente, al momento della candidatura e della presentazione del curriculum. E’ facoltativo, da parte del teatro, l’allestimento di audizioni.

Non si trova, infine, nel regolamento la clausola che avrebbe dovuto assegnare un diritto di prelazione a chi ha già lavorato con l’Ear. Come non si trva alcuna prelazione a favore di chi non ha un lavoro. Sembrava fino all’ultimo che questa soluzione potesse trovare ospitalità nel documento ma è saltata all’ultimo momento. (@FabioBonasera)

 

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