Il consigliere Trischitta (FI), da eroe anti Isola a mediatore tra le parti

Pippo Trischitta

L’isola perdonale cagiona un danno erariale non indifferente alle casse del nostro Comune: a sostenerlo è sempre stato il consigliere Giuseppe Trischitta, capofila della cordata di eroi che hanno votato la famigerata delibera emendata, grazie alla quale il Tar ha sospeso il provvedimento dell’Amministrazione (giacché, a questo punto, in conflitto con il nuovo Pgtu) che voleva la pedonalizzazione del quadrilatero del centro città.
Lo stesso capogruppo di Forza Italia, che da mesi reclama a gran voce il diritto di “dire no”, ieri vestiva i panni del mediatore, promuovendo un incontro/confronto tra l’associazione dei commercianti di Via dei Mille e i colleghi che sono ricorsi al tribunale amministrativo etneo.
Il successo dell’iniziativa starebbe nel fatto che la guerra tra commercianti vedrebbe così la parola fine e l’inizio di un nuovo percorso di dibattito e di condivisione. “Si sono incontrati per realizzare un progetto comune. È una cosa molto positiva perché apre ad una prospettiva condivisa”.

La proposta di base (“è solo una bozza utile per aprire il confronto, poi sarà sottoposta all’esame della Giunta”) sarebbe quella di semi pedonalizzare, cioè ampliare i marciapiedi (fino a 5 metri e mezzo), dotarli di nuova, più bella e idonea pavimentazione, lasciando però lo spazio di una corsia ove far circolare i veicoli. “Così si accontenterebbero entrambe le parti”, secondo il berlusconiano che non esclude, inoltre, la pedonalizzazione totale in alcuni specifici periodi, come ad esempio il week end o le festività natalizie.

Ma qualcosa non torna. Perché mai si è consentito in questi mesi uno scontro tra guelfi e ghibellini che ha spaccato la città, quando sarebbe bastato soltanto un confronto tra le parti nello studio dell’ex finiano per calmare le acque? Viene inoltre da domandarsi che fine abbia fatto il problema economico. Uno degli argomenti del consigliere a supporto della campagna anti Isola (“così com’è stata pensata: perché nessuno può essere contrario alle aree pedonali in generale”, come lo stesso membro del consesso ha sempre tenuto a precisare)  è sempre stato il danno erariale che, ad avviso suo e del collega democrat Nicola Cucinotta, la sperimentazione caccioliana stava determinando: “corrispondente al mancato introito giornaliero di circa 2.000 euro, derivante dall’ acquisto dei gratta e sosta per i parcheggi a pagamento che insistono all’interno dell’isola pedonale sperimentale”, come riportano le cronache di appena due mesi e mezzo fa che raccontavano di una proposta dei due di chiamare in causa nientemeno che la Corte dei Conti per accertare l’eventuale perdita (iniziativa poi messa nel cassetto).

Abbiamo chiesto proprio a Trischitta di fugare questi due dubbi.
“Si fa una bozza che riguarda Via dei Mille e vie laterali. In questo modo togliamo pochissimi parcheggi perché nelle perpendicolari restano; ed è proprio questo il senso del progetto che fa passare le macchine nel mezzo -della Via dei Mille-”. Secondo il politico si tratterebbe di una perdita di trenta, quaranta parcheggi (!!!) , “un piccolo sacrificio a fronte del recupero dei trecento che recuperiamo in via Giordano Bruno e tutte le vie laterali in cui ci sono la maggior parte dei parcheggi. Saremmo ad 1/5, 1/6 del danno che c’è oggi”.


Perché? Di quanti stalli parliamo relativamente a Via dei Mille? “Non so di preciso; ma parleremo di una perdita di 50.000 euro l’anno a fronte di 250.000, circa”.

Incontro soddisfacente dunque.   “E’ stata la prima volta che si è creata questa occasione”, puntualizza il promotore.

Ma perché aspettare fino ad ora? “Questo non lo so!”

Come non lo sa? Lei perché non lo ha organizzato prima?
“Perché solo ora c’è stata la circostanza: ho rappresentato dei ricorrenti e ho avuto la possibilità di parlarci e conoscerli, avendo assunto la loro difesa, e l’altra sera ho avuto il piacere di conoscere tutte le parti, durante un incontro disteso, costruttivo per il futuro, in pieno clima di cordialità, dialogando su pro e contro. Se conosci le persone hai la possibilità di discuterci”.

L’ha fatto da legale o da consigliere comunale?
“Né l’ uno né l’altro. L’ho fatto da cittadino!”

E perché non l’ha fatto prima, da cittadino?
“Perché prima non ero io che gestivo la situazione; a settembre sono andato dal sindaco e dagli assessori chiedendo di chiudere la questione e proponendo l’apertura dell’Isola da novembre a febbraio in via dei Mille e poi giugno, luglio e agosto per poi avere un progetto definitivo da fare partire da settembre”.


Anche da eletto dai cittadini si può cercare di fare mediazione…
“No, perché fino a settembre ho cercato di trovare una soluzione con l’amministrazione”.

L’idea dunque sarebbe emersa dopo aver stabilito un contatto con i ricorrenti in qualità di legale (uno dei) e aver dunque aperto un dialogo con essi. E a tal proposito, c’è chi già parla di conflitti e incompatibilità e della possibilità che si richiedano le dimissioni del consigliere: “comprendo la rabbia di chi non sa accettare un esito diverso perché è abituato a vincere, ma la cosa non mi sfiora, anzi. Io posso rappresentare chiunque faccia causa contro il Comune, non c’è incompatibilità secondo il parere del Ministero di Grazia e Giustizia e del Consiglio Forense. Del resto avrei potuto costituirmi anche personalmente per fare valere le ragioni del consiglio comunale; niente lo vieta”, ci delucida.

Poco importa comunque, perché Trischitta avrebbe già rinunciato al mandato e dunque non rappresenterà più i ricorrenti “devo solo ufficializzarlo”.

L’auspicio del capogruppo di Forza Italia è che si venga a capo della questione ma si dice positivo: “c’è la volontà di realizzare qualcosa insieme, ma in questa cosa devono concorrere in parità sia il consiglio che l’Amministrazione, che non deve essere assolutamente esclusa”. (@Eleonora Urzì)

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