Droga dello stupro, la criminologa Capizzano: “Spesso la somministrano amici o familiari”

Si è tenuta questa mattina, nell’aula magna della Corte di appello del Tribunale di Messina, la presentazione del libro “Droga dello stupro e nuove sostanze psicoattive, Quando il risveglio ha un retrogusto amaro” della criminologa Monica Capizzano, organizzata dalla testata online Ilcarrettinodelleidee.com. L’evento è stato moderato dall’avvocato Alessandro Billè e sono intervenuti il presidente e il vicepresidente dell’Ordine degli avvocati, rispettivamente Francesco Celona e Vincenzo Ciraolo.

“Il libro si rivolge sia agli uomini che alle donne”, spiega Capizzano, “perché il fenomeno delle droghe da stupro coinvolge entrambi i sessi e può riguardare altri ambiti oltre quello prettamente sessuale. Spesso, infatti, si utilizza questo tipo di droga anche per rubare o far firmare contratti poichè causa la perdita di lucidità dalle sei alle otto ore, al termine delle quali non si ricorda più nulla”. “Per agire – prosegue la studiosa – impiega dagli 8 ai 30 minuti, si può trovare in compresse, capsule, polvere e anche sotto forma liquida. E’ importante quindi che si presti sempre attenzione, poiché a drogarci, spesso, sono nostri amici o familiari. Con questo non voglio creare allarmismo, ma vorrei che ci fosse una seria presa di coscienza del problema”.

“Una vittima non potrà mai o quasi mai conoscere il volto del suo stupratore”. sottolinea, “poichè perdendo la lucidità non ricorderà più niente. Dalla vita in giù sarà completamente anestetizzata e, non sentendo alcun dolore, non si opporrà allo stupro, ma quasi ne sarà consenziete”. La vera pericolosità, infatti, sta proprio nel periodo di depressione che succede alla violenza, una depressione così forte che può portare, come è accaduto in alcuni casi, al tentativo di suicidio.

Capizzano, per quanto giovanissima, ha costruito il suo ampio bagaglio culturale facendo esperienza anche negli Stati Uniti, paese molto più avanti rispetto all’Italia su queste tematiche e il suo libro rappresenta il primo esempio di bibliografia su questo argomento in tutta Europa.

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