Gestione impianti sportivi, il piano di Accorinti e Pino. “Salvata” la stagione dell’Acr Messina

L’obiettivo, come già anticipato da Sebastiano Pino martedì scorso, al momento della sua presentazione in conferenza stampa, è di permettere all’Acr Messina di terminare la stagione in corso al San Filippo. Poi, si imposterà un discorso più articolato sul futuro dello stadio. Anzi, degli stadi cittadini. E’, questo, uno degli aspetti emersi, oggi, in ottava commissione consiliare di palazzo Zanca, in merito alla questione sollevata dal presidente, Piero Adamo, circa il sistema di pianificazione dell’uso degli impianti sportivi comunali. Una questione alla quale lo stesso assessore Pino e il sindaco, Renato Accorinti, fino a qualche giorno fa depositario della delega allo Sport, hanno risposto “presente”.

Consiglieri ed esponenti dell’esecutivo si sono dati nuovamente appuntamento a giovedì prossimo, alla presenza del ragioniere generale, Nino Cama, attualmente impegnato con il piano di riequilibrio, e del dirigente allo Sport, Salvatore De Francesco, protagonisti di una divergenza di vedute che sta rischiando di creare seri problemi per il prosieguo dell’attività da parte del sodalizio di Pietro Lo Monaco. Tra gli accordi presi, sempre su suggerimento di Adamo, quello di verificare analiticamente i costi delle utenze e chi realmente debba farsene carico.

Accorinti e Pino si sono presentati questa mattina in aula con una corposa e dettagliata relazione tecnica su tutti gli impianti comunali, confermando le note difficoltà di gestione legate alla penuria di risorse finanziarie: “Gli impianti sportivi comunali (24 in tutto, ndr) sono gestiti dal dipartimento Politiche Culturali ed Educative per gli aspetti amministrativi – fanno sapere – quelli tecnici e manutentivi sono curati dal dipartimento Manutenzione Immobili Comunali. A oggi, non esiste una regolamentazione, ma una prassi, di massima concordata con le associazioni/federazioni. Esiste una bozza di regolamento comunale che sarà sottoposta all’approvazione della Giunta e successivamente del Consiglio comunale. La normativa vigente impone di coprire i costi relativi ai servizi a domanda individuale, tra i quali rientrano anche gli impianti sportivi gestiti a tariffa, almeno per una percentuale pari al 36%”.

Piero Adamo
Piero Adamo

Tra le prime azioni necessarie, quindi, al fine di stabilire le modalità di gestione, è la valutazione degli impianti “sotto il profilo sociale, che l’Amministrazione tiene in grande considerazione, ed economico”. Per tutti gli impianti, anche quelli di rilevanza economica, suscettibili di generare un profitto, è stata effettuata l’analisi di determinati fattori: dimensioni, attrattività in termini di utenza, propensione al consumo dei servizi sportivi, tipologia (monovalente o polivalente), attività agonistica o di base praticata, presenza di servizi aggiuntivi. Tutto ciò allo scopo di stoppare la tendenza all’aumento dei costi di gestione.

“L’obiettivo – afferma la relazione dell’Amministrazione – è di favorire una maggiore efficienza degli impianti cercando di soddisfare l’esigenza di contenimento della spesa. Per queste ragioni è stato avviato l’iter per l’adozione di un regolamento d’uso, l’aggiornamento del tariffario, l’istituzione di una commissione di monitoraggio interdipartimentale. Nelle more si è provveduto, tramite gli uffici competenti, ad affidare la gestione ad associazioni sportive consorziate o direttamente alle federazioni, come nel caso del PalaMerlino, tramite il versamento di canoni e il rimborso di una percentuale delle utenze”. Nei casi di gestione diretta da parte dei Comune, le società hanno versato il corrispondente delle vigenti tariffe.

Particolare rilevanza economica e gestionale, oltre che sociale, viene riconosciuta agli stadi di calcio, il San Filippo e il Giovanni Celeste: “Per soddisfare particolari e preminenti esigenze della comunità, si è proceduto a una concessione in uso, in corso di perfezionamento, all’unica società in città partecipante a un campionato di Lega Pro (l’Acr, ndr), a particolari condizioni, quali il pagamento di tutte le utenze, la manutenzione ordinaria, la guardiania. consentendo alla stessa di introitare i corrispettivi derivanti dall’uso degli impianti e i proventi delle sponsorizzazioni, riservandone tuttavia l’uso per grandi eventi”. (@FabioBonasera)

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