Operazione Tekno, ai domiciliari il fratello del segretario Cisl Bernava, geometra del Consorzio Autostrade Siciliane accusato di induzione indebita

Nuova tegola giudiziaria sul Consorzio per le autostrade siciliane. Il funzionario Agostino Bernava, 65 anni è stato posto agli arresti domiciliari. E’ accusato – secondo quanto trapelato – di induzione indebita a dare o promettere utilità nei confronti di un imprenditore a cui avrebbe promesso di prodigarsi per fargli avere uno dei lavori di somma urgenza, non soggetti a gara.

Fratello del più famoso Maurizio Bernava, ex segretario generale della Cisl Sicilia e da qualche mese Segretario confederale nazionale, Agostino Bernava al Consorzio per le autostrade siciliane è arrivato nel 2008 dalla Provincia regionale di Messina. Benché fosse un geometra, da subito gli furono attribuiti i galloni di capo di gabinetto, ruolo che ha svolto ininterrottamente sotto la gestione del commissario straordinario Matteo Zapparata, poi di Gaetano Sciacca e ancora di Anna Rosa Corsello, sino a ottobre del 2012. Il commissario straordinario Nino Gazzara, infatti, non lo riconfermò nell’incarico e l’attuale presidente Rosario Faraci, nominato il 30 settembre 2013, ha fatto altrettanto.

IL PRECEDENTE… FRAGILE

La misura cautelare nei confronti di Bernava arriva due mesi e mezzo dopo l’esecuzione dell’ordinanza di misure cautelari che il 20 novembre del 2014 ha portato agli arresti domiciliari con l’accusa di turbativa d’asta e induzione a dare e a promettere utilità, quattro imprenditori (Nino Giordano, Giuseppe Iacolino, Francesco Duca e Rossella Venuto), e il dirigente del Consorzio Lelio Frisone (leggi l’articolo correlato). Il sostituto della Procura Fabrizio Monaco, che aveva chiesto per loro gli arresti in carcere, accusava i 5 di aver truccato la gara da 2 milioni di euro per sei mesi dell’appalto di “Sorveglianza attrezzata e per interventi urgenti e assistenza del traffico” tenuta nell’estate del 2013. In più a Frisone era contestato di avere indotto, abusando dei suoi poteri, gli imprenditori Duca e Venuto a dargli soldi e altre utilità.

Il Giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Materia da subito aveva ritenuto che per i 5 i domiciliari fossero sufficienti.

E’ stato il Tribunale del Riesame a far emergere come fosse fragile l’impianto accusatorio costruito dalla Procura retta da Guido Lo Forte: fragilità che la lettura delle carte e le incongruenze della conferenza stampa avevano da subito evidenziato (leggi l’articolo correlato).

Il 5 dicembre 2014, infatti, l’organo presieduto da Maria Militello ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari per gli imprenditori Giordano, Iacolino, Duca e Rossella Venuto. Secondo i giudici la turbativa della gara d’appalto bandita a maggio del 2013 dal Consorzio autostrade siciliane non c’è stata. C’è stato, invece, il tentativo di turbarla. Ai domiciliari è rimasto solo Frisone, accusato anche di aver ottenuto lavori gratis alla casa al mare di Acqualadrone e somme di denaro dal duo Venuto Duca, il tutto (lavori e soldi) quantificati in 100mila euro, in cambio di vantaggi che nulla avevano a che fare con la gara oggetto dell’inchiesta e che non sono stati individuati dagli inquirenti.

IL PEDIGREE

Agostino Bernava al Cas è arrivato in sordina insieme a 19 funzionari di vari enti pubblici per mobilità volontaria. Il loro titolo più importante era il pedigree genetico o politico: come il suo, in quanto fratello del segretario del sindacato più diffuso; dell’ex vertice della Funzione pubblica dello stesso sindacato; della segretaria dell’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e di uno dei burocrati a questi più vicino, Lelio Frisone. Quando la notizia trapelò, in una settimana arrivarono al Cas 100 domande e scoppiò il putiferio. Un ispettore regionale stabilì che la mobilità era senza evidenza pubblica e violava il blocco delle assunzioni; giudice del Lavoro e Tar si rimpallarono la competenza; l’inchiesta della Procura è finita nel nulla. Risultato? I 19 sono ancora al loro posto; tranne, da martedì 18 novembre Frisone e da sabato 14 febbraio Bernava, entrambi agli arresti domiciliari. (www.micheleschinella.it)

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