Affitti alle stelle e saracinesche abbassate sull’ “isola che non c’è”. Faranda interpella l’Amministrazione

Daniela Faranda

Si torna a parlare di Isola Cairoli, quella che ha diviso e contrapposto fazioni di messinesi pronti a scontrarsi per le vie chiuse al traffico viario (ei fu) e nelle piazze virtuali dei social network che, per qualche mese, hanno ospitato civili e indecorosi confronti o scontri, a seconda dei casi. A tirar fuori l’argomento, stavolta, è la capogruppo del Nuovo CentroDestra, Daniela Faranda, che, nel marzo scorso, in occasione dell’istituzione dell’area pedonale, invitava l’Amministrazione a pensare ad un “…più ampio progetto di rivitalizzazione economica e rigenerazione urbana, visti i numerosi locali sfitti…”. Saracinesche abbassate e balle di fieno che rotolano come se il centro città, il salotto buono di Messina, fosse un triste deserto senza nulla da offrire. Ebbene la responsabilità, in parte, è anche di quei titolari delle botteghe che preferiscono tener chiuso e infruttuoso il proprio immobile pur di non rivedere i prezzi di affitti che, diciamocelo, sono letteralmente alle stelle in un momento storico in cui il mercato immobiliare è in nettissimo crollo.

Da quando la signora del centro-destra alfaniano ha presentato suddetta proposta ad Accorinti e co, le cose sono certamente cambiate: il perimetro dell’isola è stato ridotto alla sola Piazza Cairoli (e cornice) e, in barba alle previsioni di chi sosteneva che il male assoluto fosse l’impossibilità di parcheggiare a ridosso dei negozi, a quanto pare, il numero dei locali sfitti è aumentato a causa della chiusura di molte attività commerciali.

Desolante” è l’aggettivo che la Faranda attribuisce al centro cittadino. Per tale ragione, nella nota della capogruppo Ncd in consiglio comunale, si ribadisce l’importanza di rendere l’Amministrazione una sorta di interfaccia per le categorie interessate: imprenditori da una parte e commercianti dall’altra; un trait d’union in grado di far trovare un compromesso alle parti in causa.

Come? “Facendosi carico di convocare un tavolo di concertazione con i proprietari di immobili sfitti al fine di concordare politiche volte alla valorizzazione del patrimonio immobiliare ed al rilancio delle attività imprenditoriali”, prosegue la scrivente.

Insomma, considerata la situazione generale di crisi nazionale e specifica della condizione locale, la consigliera chiede al sindaco se “l’Amministrazione comunale intenda porre in essere ogni strategia volta allo sviluppo delle attività imprenditoriali, introducendo agevolazioni fiscali ed incentivi per i proprietari di immobili che riducono i canoni di affitto, consentendo l’avvio di nuove attività imprenditoriali”.

@EleonoraUrzì

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