Pd Messina: l’area Renzi lascia il coordinamento provinciale e chiede “con simpatia” le dimissioni di Basilio Ridolfo

L’ultimo capitolo della storia infinita targata Pd Messinese sono le dimissioni dal coordinamento provinciale dell’intera area Renzi ( Alessandro RussoFrancesco Palano QueroGiacomo D’ArrigoFilippo CangemiIole NicolaiLiliana Modica -componente Coordinamento Comunale -e  Antonio Napoli  – componente Coordinamento Provinciale).  Una decisione che, se per gli osservatori  è arrivata anche tardi rispetto all’evidente mancanza di un’azione politica unitaria su temi fondamentali per l’esistenza di un partito (vedi  organizzazione interna, ma anche le candidature per le amministrative in provincia) è stata ufficializzata solo dopo l’ennesimo tentativo di dialogo, dopo l’ultima riunione.  Così alle dimissioni di Luciana Intilisano, sulla scrivania del nominato segretario provinciale è seguita la missiva della fronda renziana che chiede l’immediata indizione dei congressi, motivando con parole dure la propria scelta.

“Caro Basilio – si legge nella lettera inviata a Ridolfo e al segretario regionale Fausto Raciti –  a seguito dell’ultima riunione del Coordinamento Provinciale del Partito, che si è svolta ieri sera (20 marzo 2015, ndr) con il concorso di tutte le anime e sensibilità del Partito messinese, e durante la quale abbiamo pubblicamente manifestato il nostro favore verso la proposta politico-gestionale che, pur tra mille difficoltà, avevi ipotizzato per far uscire dalle secche il PD (ossia: tesseramento trasparente, composizione degli organismi direttivi del Partito, riordino dei circoli e loro riduzione, convocazione assemblea provinciale e data di indizione a breve del congresso cittadino del Partito, con la elezione di una segreteria comunale vacante da ormai più di due anni), siamo costretti a comunicarti le dimissioni dei componenti che fanno riferimento alla nostra area in senso al Coordinamento medesimo.

​Arriviamo a questa conclusione dopo aver constatato che l’ultimo ed estremo tentativo di rilancio del Partito, al quale si è pervenuti dopo mesi di insistenze e di stalli causati dai vari tatticismi ed opportunismi di corrente,  è stato nei fatti impedito dalla componente uscita maggioritaria all’ultimo congresso provinciale.

Basilio_Ridolfo
Basilio Ridolfo

Il percorso ipotizzato, che seppure non il migliore, costituiva tuttavia una possibile soluzione alla stasi politica che contraddistingue il PD dalla cocente sconfitta elettorale del 2013, è stato oggetto di contro richieste meramente strumentali, spesso accompagnate da neppure tanto velati riferimenti a percorsi giudiziari (per come è successo vergognosamente a Milazzo) che, nel tentativo di rallentare la convocazione dell’assemblea provinciale, comprometterebbero totalmente il percorso che tu hai prospettato ieri.

​E’ del tutto evidente, pertanto, che manca all’area di maggioranza del PD locale la volontà politica di rilanciare il PD messinese e che ogni ulteriore tentativo di “recuperare e rilanciare” sia soltanto un vuoto slogan, utile solo ad occupare l’eterna attesa che serve ai maggiorenti del Partito per occupare spazi e vuoti, attraverso le  solite manovre tatticistiche, equilibristiche e lontane dalla necessità politica di rifondare il PD messinese dallo scavo che addirittura precede le fondamenta.

​A questo punto del percorso, Basilio, pur apprezzando la volontà di superare lo stallo che hai comunque dimostrato, ti invitiamo a far deflagrare senza indugio la crisi politica del Partito locale, dimettendoti da Segretario provinciale ed avviando un percorso che passi dal commissariamento del Partito e dalla immediatamente successiva indizione dei congressi provinciale e comunale.  Attendere oltre, significa distruggere quel residuo di credibilità politica che il PD messinese ha ancora nei confronti del territorio. E per far emergere le contraddizioni politiche che dall’unanimismo parolaio sancito ad ottobre – ma del tutto privo di contenuti politici, come molti di noi sostennero sin da allora – ha portato solo alla completa irreversibilità del coma progettuale e di visione che caratterizza il Partito, nonostante numeri “bulgari”, occorre che a Palermo ci si accorga finalmente che Messina è del tutto ingestibile con gli ordinari strumenti allestiti in questi mesi; serve un solo passaggio, irrinunciabile, per dare una credibilità a questo Partito: un congresso aperto, tra mozioni, che confronti idee e visioni, che non sia stabilito a tavolino dai soliti capi corrente, che renda possibile ad una nuova leva di militanti di poter avere ruolo di indirizzo e responsabilità come finora mai è accaduto, nonostante le tante e solite belle parole.

Non ne possiamo più, sinceramente, degli stalli voluti e ricercati da parte di chi ha la maggiore responsabilità per questo stato dell’arte; non vogliamo più dipendere dalle decisioni prese a tavolino e per convenienza; siamo stufi e disgustati dal fatto che si adiscano i Tribunali per dirimere controversie politiche; siamo disgustati dalla logica di chi crede di usare il Partito come il proprio pastificio, contando su tessere gonfiate, circoli inesistenti, politiche sconfitte più volte dalle urne e dalla Storia.

​Se convocherai l’Assemblea provinciale, Basilio, noi ci saremo. Ma nell’inutile e pletorico Coordinamento provinciale, non siederemo più. E’ tempo di non prendere più in giro militanti e simpatizzanti di questo grande Partito.

​Con simpatia.”

 

 

 

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