Trucca le carte per diventare professionista, condannato per falso il consigliere dell’ordine nazionale dei giornalisti Leonardo Romeo

Il giudice monocratico della terza sezione del tribunale di Palermo, Maria Dioguardi, ha condannato a 4 mesi (pena sospesa), per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti Leonardo Romeo. L’imputato, ex consigliere dell’Ordine di Sicilia, è stato riconosciuto colpevole di avere falsificato documenti fiscali presentati allo stesso Consiglio regionale di cui faceva parte: secondo la sentenza, l’imputato, che è pubblicista, lo fece per ottenere l’iscrizione nel registro dei praticanti come free lance e potere poi affrontare l’esame per diventare giornalista professionista, che superò nel 2010. Il giudice, accogliendo le tesi del pm Giulia Bentley (che aveva chiesto 10 mesi) e dei legali di parte civile (gli avvocati Francesco e Giuseppe Crescimanno per l’Ordine di Sicilia, Francesco Greco per l’Associazione siciliana della Stampa), ha stabilito che l’iscrizione nel registro dei praticanti fu ottenuta da Romeo senza che il pubblicista avesse i titoli necessari.

Romeo è difeso dall’avvocato Carmelo Raspaolo, del Foro di Messina, e ha negato di avere commesso il fatto. Con la decisione, il tribunale ha assegnato un risarcimento simbolico di un euro all’Ordine di Sicilia, che aveva espressamente rinunciato a chiedere denaro al collega, e di mille euro all’Assostampa, oltre alla liquidazione delle spese, quantificate in poco meno di quattromila euro. L’inchiesta fu avviata nel 2010 su denuncia del presidente dell’epoca del Consiglio regionale, Franco Nicastro. Il processo è iniziato nel 2011. Romeo dal 2013 non fa più parte del Consiglio della Sicilia: eletto al Consiglio nazionale, è stato nominato ed è attualmente segretario della commissione amministrativa. (Adnkronos)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it