Ato 3: arriva la proroga. I lavoratori “vogliamo garanzie sul trasferimento in Amam”; Santalco “impossibile, ecco perchè”

Ore di attesa e speranza per i lavoratori Ato 3. Scadeva oggi infatti il termine per la ricollocazione dei lavoratori dei servizi di raccolta rifiuti e igiene urbana, data ultima che la stessa Amministrazione aveva segnato sul calendario per risolvere l’annosa questione relativa alla cessazione di attività delle partecipate commissariate e per le quali era stata ideata la confluenza in una nuova Multiservizi, in un progetto a lungo termine.

Stamane il presidio dei lavoratori a Palazzo Zanca ha avuto come esito un incontro con l’assessore alle politiche ambientali Daniele Ialacqua insieme alle sigle sindacali FP CGIL e FISMIC; per i lavoratori di Ato 3 ancora 14 giorni di “agonia”: il governatore della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha firmato nella tarda serata di ieri un’ulteriore proroga di quattordici giorni per la ricollocazione. Ialacqua ha manifestato l’intenzione di chiedere oggi stesso alla giunta l’avvio immediato per la procedura di assunzione degli operatori Ato Me 3 da parte dell’Amam, soluzione già indicata dall’amministrazione nei mesi scorsi.

I lavoratori hanno infatti manifestato le loro preoccupazioni circa la mancanza di garanzie occupazionali; il Comune di Messina, in qualità di socio di maggioranza dell’Ato Me 3 Spa, fin dal settembre 2014 si era impegnato nei precedenti incontri sindacali a far transitare in mobilità i lavoratori all’AMAM come consentito dalla legge 147 del 2013 all’interno del Patto di Stabilità 2014, con appositi atti di indirizzo e delibere di giunta. Così commenta il segretario della FISMIC CONFSAL Alessandro De Leo: “l’amministrazione può effettuare il passaggio dei lavoratori Ato Me 3 ad Amam attraverso un atto diretto, se questo non dovesse avvenire, continueranno le azioni e le mobilitazioni di tutti i lavoratori”.

Ma il consigliere di area Pd Giuseppe Santalco esprime forti dubbi in merito all’operazione. In una nota denuncia come l’Amministrazione non solo  non abbia presentato lo Statuto di una nuova società in house, ma neanche un documento che descriva il passaggio di Messinambiente ad Amam, né un emendamento tendente ad ampliare lo Statuto dell’Amam per poter svolgere anche i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In particolare Santalco punta l’attenzione sull’esposizione parziale debitoria che ammonterebbe a 76 milioni di euro, chiedendo se la società sia effettivamente un porto tranquillo in cui approdare per i lavoratori di Messianambiente e Ato 3; il consigliere esorta dunque l’Amministrazione ad abbandonare l’idea della Multiservizi e di un eventuale assorbimento da parte dell’Amam, piuttosto a creare entro la fine del 2015 una nuova società (mista o in house)  per la gestione della raccolta dei rifiuti a cui trasferire gradualmente mezzi,personale,autorizzazioni varie regionali,impianti e quant’altro per avviare il servizio al 1.1.2016, trasferendo infine urgentemente il personale Ato 3 a Messinambiente per farlo confluire successivamente nella New Coo e lasciare inalterato il destino delle attività dell’Amam. @RobertoFazio

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