Vandalizzata pensilina del tram: insulti e scarabocchi su “Distrart”, la denuncia di “Puliamo Messina”

Bruciare l’attesa rivolgendo l’attenzione all’arte. “Ammazzare il tempo” distraendosi con l’arte. Sono questi gli intenti con cui è nata l’iniziativa “Distrart” che ha visto la Street Art tappezzare il tessuto urbano messinese, in primis nelle pensiline del tram. Non è tutto oro quello che luccica, perché la pagina Facebook “Puli-AMO Messina” segnala l’infelice gesto di chi ha già cominciato a rovinare le opere artistiche lungo il percorso tranviario, esternando “il disgusto, la vergogna, il turbamento, non tanto per chi ha rovinato un’autentica opera d’arte (perché ahimè l’inciviltà è un cancro difficile da estirpare) ma di tutte quelle persone che gli hanno consentito di farlo girandosi dall’altra parte e diventando quindi complici”.

Ad essere stato rovinato è un “Colapesce pop” intento a sorreggere, secondo l’antica leggenda, una delle colonne della Sicilia mentre si appresta a spulciare le ultime notifiche social dal suo smartphone. La scritta comparsa non è solo il segno di una spiacevole manomissione, ma anche di un’espressione che lascia intendere quanto ancora bisognerebbe educare al rispetto del tanto osannato “bene comune” per il quale vale la consueta regola “se non rovini casa tua, impara a non rovinare quella di tutti”.

Una scritta sgradevole, che viene dalla strada, stessa fonte di ispirazione per la Street Art, mostra evidentemente il fatto che Messina non è ancora una città pronta a vivere diversamente gli spazi e rivolgere particolare attenzione alla cultura. L’avvenimento che ha mosso moltissimi utenti social indignati e arrabbiati per quanto successo, segnalando che anche altre pensiline sono state rovinate, è un altro episodio che fa constatare quello che non è la città peloritana ed, invece, dovrebbe essere: vivibile, attestandosi tra gli ultimi posti nella classifica nazionale stilata da Legambiente nella XXI edizione di “Ecosistema Urbano”.

Nel frattempo, Colapesce, in fondo al mare, ci “sopporta”. (Clarissa Comunale)

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