“Zero Robotics”, illustrati a Palazzo dei Leoni i dettagli della partecipazione del “Verona-Trento” alla finale in programma a Boston il prossimo 25 gennaio

L’Istituto “Verona Trento”, guidato dal Dirigente scolastico Simonetta Di Prima, per il terzo anno consecutivo ha raggiunto la finale del progetto “Zero Robotics”, un risultato prestigioso che lo colloca quale primo Istituto Tecnico italiano.

La finale del torneo internazionale di programmazione di micro satelliti spaziali si svolgerà il prossimo 25 gennaio negli Stati Uniti, esattamente a Boston presso la prestigiosa sede del Massachusetts Institute of Technology (MIT) a bordo della stazione orbitante dell’ISS (Stazione Spaziale Internazionale).

Il team “Wall-E 3.0”, costituito da studenti delle classi quarte e quinte della specializzazione informatica e capitanato dalla professoressa Eliana Bottari e dal professore Giovanni Rizzo, è composto da: Davide Ventaglio, Davide Segullo, Vittorio Gatto, Maurizio Raneri, Giuseppe Venuto, Alessio Donato, Manuel Fleri, Francesco Santoro, Davide Dell’Acqua, Emanuel Sorrenti.

Le due squadre che hanno cooperato con il team Wall-E 3.0 sono Team Kuhlschrank (Pope John XXIII High School – New Jersey – Stati Uniti) e Haverhill Robotics (Haverhill High School – Massachusetts – Stati Uniti); grazie al progetto realizzato in collaborazione con la NASA, gli studenti hanno creato insieme un software originale.

La finale consisterà nel governare micro satelliti spaziali, chiamati SPHERES, che si muoveranno all’interno della stazione orbitante sotto la visione dei sei astronauti a bordo. La competizione, svoltasi in varie fasi, si basa sulla creazione di codici di programma in linguaggio di programmazione C++ per il controllo dei satelliti in miniatura.

Gli SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites) sono già utilizzati dalla NASA all’interno della Stazione Spaziale per collaudare cicli di istruzioni, per eseguire rendezvous autonomi e operazioni di attracco.

In volo libero lavorano insieme all’interno della Stazione Spaziale, ciascuno con la propria energia, i propri propulsori, computer e sistemi di navigazione.

I risultati ottenuti con gli SPHERES sono importanti ai fini della manutenzione, dell’assemblaggio di satelliti, dello studio delle manovre di attracco e del volo di formazione.

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