Sfiduciare il Sindaco Accorinti, quasi un esercizio di retorica

Hanno firmato la sfiducia targata Russo-Scuderi-Sindoni-Zuccarello i cinque “piccioliani” seduti tra gli scranni del consiglio comunale, intenzionati a mandare a casa la giunta Accorinti. Un atto depositato dal notaio ormai quattro mesi orsono al quale servono sedici firme prima di approdare sulla scrivania del segretario generale e, dopo questo step, al vaglio dell’intero consiglio comunale.

Alle originarie 4 vengono dunque ad aggiungersi quelle dei membri del Pdr, azzoppato oggi da un’uscita di scena, quella di Carlo Abbate che, proprio dopo le dichiarazioni rilasciate dal coordinatore cittadino di Sicilia Futura, Salvo Versaci, ha espresso durante i lavori del consiglio, ancora riunito, disappunto sul modus e tempistiche relative l’operazione di chiusura della parentesi dell’era Accorinti annunciate durante la trasmissione Rtp, Punto Franco. Abbate ha dunque lasciato i Dr per approdare al gruppo misto.

A mettere legna sul fuoco anche il consigliere Giuseppe Trischitta (FI) che provocatoriamente ha proposto ai consiglieri firmatari di siglare un documento in cui dichiarano che si dimetteranno a prescindere dalla votazione positiva o meno della sfiducia: “in questo caso vi aiuteremmo a trovare le firme necessarie a far approdare in aula il documento, ma il vostro mandato in consiglio sarebbe comunque concluso politicamente, dal momento che non credete più ci siano i margini per proseguire ad amministrare”.

A conti fatti, comunque, i numeri al momento sono favorevoli all’amministrazione. Le firme necessarie a far approdare in aula il documento non ci sono. E il continuo gridare alla sfiducia appare quasi un esercizio di retorica.

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