Corsi d’Oro: Genovese evita l’interrogatorio

Davanti ai giudici della II sezione Penale ieri è proseguito il processo sulla Formazione, nato dall’operazione scattata il 17 luglio 2013. Diversi i testimoni chiamati a ricostruire le vicende che hanno portato al buco nero del sistema della formazione professionale in Sicilia. A sottrarsi all’interrogatorio e al controinterrogatorio Francantonio Genovese.

L’udienza ha riguardato in particolare il ruolo dell’Aram con Elio Sauta e dell’Ancol con Melino Capone.

Ad essere interrogato l’architetto Di Franco, responsabile delle procedure di accreditamento agli enti di formazione professionale sino all’inizio del 2013, in un periodo in cui l’assessorato era guidato da Mario Centorrino. Il pubblico ministero Fabrizio Monaco, ha ascoltato l’architetto Di Franco, defenestrato alla fine del gennaio 2013 appunto e che, come il direttore generale Ludovico Albert, ha fatto causa al governatore Rosario Crocetta, riferendo che non ha mai ricevuto pressioni e ricordando ai giudici che lui stesso aveva revocato l’accreditamento ad oltre 200 enti di formazione.

L’ex dirigente regionale è stato chiamato in causa perché intercettato in almeno una conversazione, con l’allora Capo di Gabinetto Salvatore La Macchia che gli passò al telefono Elio Sauta. Una circostanza che Di Franco ha dichiarato di non ricordare, ribadendo di non aver mai conosciuto il braccio destro di Genovese.

 

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