Travolgente Bohème al Teatro Vittorio Emanuele, Mimì e Musetta le più applaudite

Uno spettacolo completo, come solo l’Opera può offrire. E se si aggiunge la bravura dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele diretta dal Maestro Marco Alibrando, le scenografie originali della Scala di Milano, e un cast grintoso e giovane, ecco che la magia è fatta.

boheme2La Bohème in scena fino a domenica 3 aprile, è uno di quegli appuntamenti che non bisogna perdere: un classico pucciniano sontuosamente realizzato dal Teatro messinese con artisti e maestranze della città.

Pulita ed efficace la regia di Giorgio Bongiovanni, che sul palco ha portato oltre cento personaggi, e che non ha tradito l’essenza dei quattro quadri così come descritti da Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.

La performance è stata in crescendo, con un inizio un pò prudente da parte dei protagonisti, che alla fine hanno manifestato la loro potenza. Bravo Danilo Formaggia, un Rodolfo tormentato che nell’urlo sul corpo ormai senza vita di Mimì porta tutta la disperazione della perdita della donna amata, ma anche l’atroce consapevolezza della fine della giovinezza.

Flebile Mimì, esile nella voce di Elisa Balbo, la giovane soprano che esprime perfettamente la figura dolce e malata di Mimi una creatura che “ha premura di vivere perché ha paura di morire”.

Applauditissimi i coprotagonisti della scena: Paola Cigna, potente e calorosa Musetta e Vittorio Prato, Marcello il pittore, entrambi dal temperamento caldo e che hanno raggiunto il cuore del pubblico.

Ispirata al romanzo di Henri Murger, Scènes de la vie de bohème, l’opera fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino, diretta da Arturo Toscanini che allora aveva 29 anni, come il Maestro Alibrando adesso: una curiosità che rende ancora più felice questo ritorno dell’Opera al Teatro Vittorio Emanuele. (@Pal.Ma)

 

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