Ciclismo Giro d’Italia 2016. Gli spagnoli sfidano il favorito Vincenzo Nibali

Grande sfida per la Maglia Rosa del Giro d’Italia 2016. Alla partenza di Apeldoorn di venerdì 6 maggio sono numerosi i corridori che ambiscono alla Classifica Generale della 99ª edizione dellaCorsa Rosa. Il podio sembra infatti alla portata di un nutrito manipolo di sfidanti e la vittoria stessa, per quanto ci sia indubbiamente un favorito nella figura di Vincenzo Nibali (Astana), è dichiarato obiettivo di più di un capitano che proveranno a rendere dura la vita al siciliano. Tra astri nascenti del ciclismo, come Ilnur Zakarin (Katusha) o Esteban Chaves(OricaGreenEDGE), corridori in cerca di conferme, vedi Mikel Landa (Astana) o Tom Dumoulin(Giant-Alpecin), o di quel salto di qualità che da loro ci si attende, come Rigoberto Uran(Cannondale), e campioni conclamati intenzionati a ribadire la propria posizione in gruppo, leggasi il sempiterno Alejandro Valverde (Movistar) o il sempre pimpante Domenico Pozzovivo(Ag2r La Mondiale), anche quest’anno le tre settimane che vestiranno di rosa il Belpaese si preannunciano spettacolari ed incerte, con delle grandi battaglie in prospettiva.

Il grande favorito è Vincenzo Nibali

L’uomo di riferimento sarà indubbiamente Vincenzo Nibali. Per palmarès il siciliano è indubbiamente il più titolato tra i contendenti, almeno per quanto riguarda i grandi giri. Ultimo in ordine di tempo a completare la Tripla Corona, il capitano della Astana torna sulle strade del Giro d’Italia dopo tre anni di assenza dal suo succcesso del 2013. Nel mezzo una cavalcata trionfale al Tour de France e una sfortunata stagione 2015, riscattata con una bel Lombardia. La nuova partecipazione alla Corsa Rosa per lo Squalo dello Stretto non è certo un passo indietro nella carriera, ma un obiettivo importantissimo, per continuare e confermare la sua ascesa tra i grandi del ciclismo, non solo del presente. Scalatore eclettico, sarà al timone di una formazione di assoluto livello, a partire da Jakob Fuglsang, Tanel Kangert e Michele Scarponi. Il danese, dopo quanto dimostrato negli ultimi anni, in molte squadre sarebbe capitano a sua volta, così come hanno già ampiamente dato prova del loro valore gli altri due, corridori solidi e affidabili. Oltre ad essere uno degli scalatori più forti, probabilmente irresistibile se dovesse ritrovare il colpo di pedale della trionfale Grande Boucle 2014, Nibali è indubbiamente il più completo dei grandi favoriti, grazie alle sue eccezionali doti in discesa e alle sue importanti abilità anche a cronometro, dopo potrebbe quest’anno mettere un importante tassello ad un eventuale successo. Oltre alle sue abilità fisiche, a spaventare i rivali indubbiamente anche le sue innate doti mentali e caratteriali.

 


I rivali più quotati arrivano dalla Spagna

I suoi primi due sfidanti sono in fasi completamente opposte della loro carriera. L’uomo più pericoloso sembra essere il suo ex compagno Mikel Landa, passato questo inverno alla Sky proprio per godere di maggiori libertà dopo un 2015 in cui ha mostrato grandi cose, trovandosi tuttavia oscurato dai più quotati compagni di squadra. Accolto a braccia aperte dallo squadrone britannico, il basco quest’anno è atteso al difficile compito di non deludere le aspettative. Ottimo scalatore, per quanto mostrato la passata stagione capace di competere con i migliori, per la prima volta dovrà affrontare anche le pressioni di dover fare classifica in un grande giro. Dopo un inizio di stagione molto travagliato, sembra essere attualmente il più in forma tra i grandi favoriti, dopo alcune convincenti prestazioni al Giro dei Paesi Baschi e al più recente Giro del Trentino. Anche per lui uno squadrone di tutto rispetto al suo fianco, con uomini capaci di supportarlo in pianura come in salita, proponendosi anche eventualmente come alternative se non dovesse riuscire a reggere l’inedita pressione sulle tre settimane.
Dalla Spagna arriva anche l’altro grande nome di questo Giro d’Italia, un esordiente di altissimo profilo come Alejandro Valverde. A 36 anni compiuti da poco, l’Embatido porta con sé un palmares di tutto rispetto anche nelle corse a tappe, impreziosito dal terzo posto alla scorsa edizione del Tour de France, podio solo sfiorato a causa di un clamoroso crollo nel 2014. Oltre ad un grande corridore da classiche, lo storico capitano della Movistar negli ultimi anni ha sempre dimostrato di essere anche un ottimo corridore da GT, come dimostrano i suoi 15 piazzamenti nei primi dieci (con sette podi e un successo, alla Vuelta 2009) su 16 edizioni concluse (nel 2012 chiuse il Tour al 20° posto, mentre conta tre ritiri nei primi anni di carriera). Se sulle salite più lunghe potrebbe soffrire il ritmo degli avversari, nelle salite brevi ed esplosive non ha rivali, con gli abbuoni che potranno per lui rappresentare una preziosissima carta da giocarsi. Abile discesista e buon cronoman, soprattutto nelle prove miste come quella che i corridori affronteranno sulle strade della Toscana, il murciano ha tutto per essere uno dei grandi protagonisti, quasi giorno per giorno, della rassegna rosa. Malgrado sia un corridore che ci ha abituato ad essere competitivo nell’arco dell’intera stagione, resta l’incognita dello stato di forma che potrà avere visto che arriva da una primavera intensa e solitamente maggio è un periodo per lui di scarico.

Per un posto sul podio bisognerà vedersela anche con loro…

Se la vittoria sembrano destinata a giocarsela questi tre corridori, sono numerosi i corridori che proveranno ad inserirsi nella lotta per il podio. Dopo averlo già raggiunto nel 2013 e 2014, Rigoberto Uran quest’anno proverà quantomeno a ripetersi, consapevole della difficoltà, ma anche motivato a riscattare la delusione dello scorso anno. Il passaggio alla Cannondale gli ha regalato una squadra indubbiamente più forte, in grado di sostenerlo più efficacemente in salita, dove spesso si trovava invece solo in passato. Scalatore regolare, con un buon spunto veloce per la categoria, che potrebbe essergli utile in alcune tappe intermedie, se corse duramente, negli ultimi anni ha dimostrato soprattutto una grandissima crescita a cronometro, dove potrebbe cercare di scavare distacchi rispetto a molti suoi rivali. Negli ultimi anni ha spesso trovato una giornata storta che gli ha rovinato i piani, ma se quest’anno dovesse ricevere un supporto giusto, dosando meglio le energie, questa defaillance potrebbe non esserci, portando il colombiano davvero a giocarsi le primissime posizioni. Già due volte nei primi dieci alla Corsa Rosa, Rafal Majka ha fatto un ulteriore passo in avanti lo scorso anno con il terzo posto alla Vuelta. Brillante scalatore, come confermano anche i tre successi nelle ultime due edizioni del Tour de Frane, del quale ha anche conquistato la maglia a pois nel 2014, il polacco sarà al via con la ferma intenzione di continuare la sua crescita. Cresciuto anche nelle prove contro il tempo, avrà al suo fianco una Tinkoff capace di supportarlo molto bene su tutti i terreni e si profila come uno degli outsider più interessanti, vista anche una mentalità decisa e caparbia, una predisposizione naturale per una corsa aggressiva ben coniugata da una certa freddezza che raramente lo porta a sbagliare strategia. In questo inizio di stagione non si è visto moltissimo, ma il suo 2016 si preannuncia lungo e la preparazione era costruita per arrivare alla Corsa Rosa con il minimo dispendio di energie. Qualche problema fisico lo ha rallentato, ma sarà comunque uno degli uomini da tenere d’occhio. Se sul podio di un Grande Giro non ci è ancora mai saltato, è indubbiamente per Domenico Pozzovivo ha un conto aperto con la fortuna. Arrivato tardi nel WorldTour dopo una comunque interessante evoluzione alla corte dei Reverberi,  durante la quale ha dimostrato di essere uno degli scalatori puri più interessanti del panorama internazionale, capace di giocarsela con i migliori quando le pendenze si fanno dure, in poco tempo ha messo in mostra anche doti interessanti nelle prove contro il tempo, trovando l’equazione per ottime prestazioni malgrado un fisico minuto e agile. Già cinque volte nei dieci in una corsa a tappe, con il quinto posto al Giro 2014 come miglior risultato, se dovesse superare indenne le complicate frazioni di pianura, specialmente del Nord, potrebbe davvero essere una spina nel fianco dei rivali in lotta per un podio davvero meritato, che scaccerebbe tutti gli incubi e le paure dopo la tremenda caduta dello scorso anno. Al suo fianco avrà una Ag2r La Mondiale ben equipaggiata, anche grazie alla presenza di Jean-Christophe Péraud, uno che invece sul podio di un grande giro ci è già salito grazie al secondo posto alla Grande Boucle del 2014, dietro al solo Vincenzo Nibali, al quale fu regolarmente uno degli ultimi a cedere, riuscendo in alcune occasioni a restarne a contatto. Buon scalatore e cronoman, durante il Giro compirà 39 anni, ma la sua longevità è anche dovuta al suo tardivo esordio su strada, visto che è passato professionista nel 2010, a 32 anni compiuti. Sarà al debutto sulle strade della Corsa Rosa, ma non bisognerà sottovalutarlo, soprattutto considerando che potrebbero creare una coppia temibile con il collega lucano, cercando di far fruttare una possibile superiorità numerica in salita. E se dovesse reggere i migliori in salita, a cronometro potrebbe essere uno dei migliori del lotto dei favoriti.

Per un piazzamento e molto di più

Con ambizioni di alta classifica si presentano indubbiamente anche altri due protagonisti della scorsa Vuelta a España: Esteban Chaves e Tom Dumoulin. Rispettiamente quinto e sesto a Madrid, hanno entrambi vestito a lungo la maglia rossa e vinto un totale di tre tappe, esplodendo durante le tre settimane della rassegna spagnola. Scalatore esplosivo il primo, agile cronoman il secondo, saranno al via della Corsa Rosa con l’arduo compito di confermare quanto di buono fatto sulle strade iberiche. Ripetere il risultato ottenuto nell’afa spagnola non sarà facile, ma sono entrambi ancora molto giovani, classe 1990, perciò nel pieno di una crescita che loro stessi non sanno ancora dovrà potrà portarli. Il colombiano guiderà una Orica GreenEDGEben strutturata, con corridori esperti e affidabili, per le salite, ma soprattutto per la pianura, punto debole del talentino sudamericano. Il capitano dellaGiant – Alpecin farà di quelle giornate invece uno dei suoi punti di forza, sin dalle prime frazioni in casa, cercando poi reggere il ritmo dei migliori in salita per farsi valere, successivamente, nella Crono del Chianti, giornata nella quale sarà lo spauracchio di tutti gli uomini che puntano a fare classifica. Per il momento il neerlandese mantiene un profilo basso, annunciando di puntare alle tappe, ma sembra probabile si tratti più che altro di pretattica, soprattutto per non dover subire troppa pressione, consapevole inoltre di non avere una squadra all’altezza in salita. Difficile che per questi due possa arrivare un podio, ma un piazzamento intorno alla quinta posizione per loro sarebbe conferma di un potenziale in crescita, visti anche i rivali al via. Ad un risultato simile sembrano poter ambire Steven Krujswijk e Ryder Hesjedal, corridori che, per ragioni diverse dai due giovani colleghi, cercano a loro volta conferme. Entrambi hanno un buon feeling con la rassegna dello Stivale, ma gli manca quella continuità nei risultati che rappresenterebbe anche uno status diverso in gruppo. A 29 anni ancora da compiere, il capitano della LottoNL – Jumbo è giunto al momento della verità, tra l’eterna promessa e il corridore realizzato. Dopo alcune stagioni difficili, lo scorso anno chiuse settimo, dando segnali di ripresa. Scalatore coraggioso e determinato, potrà cercare di approfittare del fatto di non essere tra i più sorvegliati per cercare di migliorare la sua posizione, difendosi poi bene anche a cronometro. Una strategia nella quale eccelle invece il canadese, che sostanzialmente in questo modo ha conquistato la sua vittoria a sorpresa nel 2012, ma anche i discreti piazzamenti ottenuti nelle altre edizioni, a partire dal buon quinto posto dello scorso anno, arrivato malgrado una debacle tremenda nella prima settimana, senza la quale avrebbe potuto ambire anche al podio. Grintoso e deciso, capace di azioni da lontano in salita come in discesa, il capitano dellaTrek – Segafredo potrebbe sorprendere visto il cambio di squadra, che potrebbe portare con sé anche nuovi stimoli e preparazione.

Dalla Russia per stupire

Se le posizioni più alte della classifica sembrano sulla carta destinate a questi uomini, per qualità e palmarès, ci sono due corridori che in gruppo sarà meglio non sottovalutare visto quanto mostrato recentemente. Entrambi russi, Ilnur Zakarin e Sergei Firsanov arriveranno al Giro con l’incognita delle tre settimane, ma con la forza di prestazioni molto convincenti in corse di buon livello. Se il primo non è stato apparescente come lo scorso anno, questo potrebbe essere in realtà un punto a suo favore viste le difficoltà avute poi lo scorso anno, quando si presentò da vincitore a sorpresa del Romandia, per poi non riuscire a reggere ritmo e pressione, pur trovando un bel successo di tappa. Soprattutto cronoman, il corridore della Katusha ha mostrato una grande crescita anche in salita, andando a battagliare con i migliori in corse come Parigi-Nizza, Liegi-Bastogne-Liegi e Romandia ancora, grazie alla sua capacità di salire in progressione. Malgrado vada ormai per i 27 anni, non ha molta esperienza e questo potrebbe essere il suo punto debole, ma accanto a sé ci sarà una squadra solida ed esperta, con Rein Taaramae come guida e possibile alternativa, in grado di consigliarlo e tenerlo tranquillo. Malgrado abbia invece già abbondantemente superato i trenta, il suo connazionale guiderà per la prima volta la Gazprom – RusVelo in un grande giro, al suo debutto assoluto. Se questo dovrebbe in qualche modo già escluderlo dal novero dei favoriti, quanto mostrato in questo inizio di stagione, soprattutto nel calendario italiano, rende Firsanov una possibile mina vagante. In salita ha messo in evidenza doti che lo hanno portato a battagliare con Landa al Giro del Trentino, per cui sarà meglio non concedergli troppo spazio, sottovalutandolo, anche se a cronometro dovrebbe soffrire rispetto ai migliori.

Capitani delle proprie formazioni, perlomeno per quanto riguarda la classifica generale, proveranno ad inserirsi nella lotta per un piazzamento interessante anche corridori come Gianluca Brambilla (Etixx-QuickStep), Alexandre Geniez (FDJ), Igor Anton (Dimension Data), Darwin Atapuma(BMC) e Maxime Monfort (Lotto Soudal). Per loro l’obiettivo primario potrebbe soprattutto essere una tappa, vista la forte concorrenza, ma, soprattutto nella terza settimana, questo può significare andare in una fuga che potrebbe anche guadagnare bene sul resto del gruppo, permettendo di risalire la china della classifica. Discreti scalatori, alcuni in passato hanno mostrato di potersela giocare anche con i migliori in alcune circostanze, dovranno essere abili a non perdere troppo terreno nelle frazioni intermedie e quando saranno i big a giocarsi la vittoria, ma hanno il potenziale per un discreto piazzamento al termine delle tre settimane.

Alla partenza limitati da ordini di scuderia, oltre ad alcuni già citati gregari di lusso, corridori come Andrei Amador (Movistar), sorprendente quarto lo scorso anno, Jelle Vanendert (Lotto Soudal), Philip Deignan e Nicolas Roche (Sky), potrebbero trovare un buon piazzamento lavorando per i capitani, oppure, nel caso di defaillance dell’uomo deputato in squadra a fare classifica, trovarsi a loro volta con i galloni sulle spalle. In un passato più o meno recente, a seconda dei casi, hanno mostrato di poter ottenere risultati di altissimo livello, dando del filo da torcere a corridori ben più quotati. A questi va indubbiamente aggiunto Carlos Betancur. Classe 1989, il colombiano è passato dall’essere uno dei talenti più attesi del panorama internazionale a vivere momenti di buio completo, condizionato da problemi fisici, ma soprattutto da incomprensioni con lo staff della sua ex squadra e da una scarsa propensione forte alla vita di sacrifici che il ciclismo richiede. Passato questo inverno alla Movistar, in un ambiente ispanico, con molti connazionali con cui condividere percorso di vita, passata e presente, sembra aver ritrovato un colpo di pedale interessante, che gli è valso la convocazione in extremis per la Corsa Rosa. Ex maglia bianca del Giro, nel 2013, ha ancora l’età per riscattarsi e ritornare sul binario giusto. Dovrebbe essere l’ultimo uomo di Alejandro Valverde, ma non è da escludere che, anche correndo per il capitano, non possa ritagliarsi un suo spazio personale e un buon risultato che ne rilancino le ambizioni personali future.

Gli altri italiani

Oltre ai già citati Nibali, Pozzovivo e Brambilla, non sembrano esserci italiani in grado di puntare a posizioni di primo piano nella classifica generale. Non bisogna tuttavia completamente escludere Damiano Cunego, un corridore che per palmarès potrebbe indubbiamente puntare alle primissime posizioni della generale. Non sappiamo se quest’anno il capitano della NIPPO – Fantini deciderà di sciogliere l’eterno dilemma tra tappe o classifica, ma se dovesse decidere di provare per la seconda potrebbe sicuramente ottenere un risultato importante. Senza disdegnare del tutto la possibilità di un piazzamento che potrebbe arrivare anche grazie ad una bella fuga da lontano, sfruttando le sue doti in salita come in discesa, completate dal discreto spunto veloce. Il suo recente passato non dà grossi punti di riferimento da questo punto di vista, ma questo, paradossalmente, potrebbe essere per lui un vantaggio, correndo più libero e con meno pressioni.
Probabilmente più votati alle tappe saranno Diego Ulissi (Lampre – Merida) e Davide Formolo. Per entrambi buone possibilità di giocarsi qualche successo parziale viste le loro qualità. Se il toscano avrà indubbiamente più spazio in squadra per andare a caccia di un trionfo, il veneto potrebbe essere uno dei maggiori indiziati per la Maglia Bianca, il che potrebbe comunque essere uno stimolo importante, per lui e per la squadra. Buon scalatore, dotato di spunto veloce, potenzialmente in grado di difendersi bene anche a cronometro, il capitano della Lampre – Merida, sulla carta, potrebbe ambire indubbiamente ad un buon piazzamento, ma vorrà davvero provarci, rischiando così di inficiare la possibilità di vincere delle tappe? Per l’atleta della Cannondale, tutto starà sostanzialmente a capire quale sarà il suo ruolo e come verrà usato in supporto di Uran, capitano designato.

Borsino dei Favoriti

***** Vincenzo Nibali
**** Mikel Landa, Alejandro Valverde
*** Esteban Chaves, Rafal Majka, Domenico Pozzovivo
** Tom Dumoulin, Steven Kruijswijk, Ryder Hesjedal, Rigoberto Uran
* Gianluca Brambilla, Jakob Fuglsang, Alexandre Geniez, Jean-Christophe Peraud, Ilnur Zakarin

Da spaziociclismo.it

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