Maestre “picchiatrici”, le 5 W e l’omertà istituzionale

La cosiddetta regola delle 5 W (Five Ws in inglese) è la regola principale dello stile giornalistico. Anche italiano. Le cinque W stanno per ,Who? («Chi?»), What? («Cosa?»), When? («Quando?»), Where? («Dove?»),Why? («Perché?»).

La vicenda delle maestre sospese dal gip di Patti perché picchiavano alunni di sei-sette anni diventa terreno di superscazzo perché , almeno fino al primo pomeriggio, non ne han voluto sapere di tirar fuori i nomi, la scuola e il paesino. Trattandosi di area sotto tutela del governatore Rosario Crocetta, si è già detto di tutto su questo omertosissimo comportamento istituzionale.

Solo in serata arriva la conferma che la scuola dipende dalla Direzione didattica di Tusa, prof. Francesca Puleo.

Ridotto al solo paesino di Reitano – l’altro piccolo centro  chiamato in causa è Motta d’Affermo – il nodo della quaestio visto che, a qualcuno e in un impeto di “generosità” è scappato che accade nel Mistrettese – son da fare un paio di riflessioni.

La prima è che si tratta di una custodiale attenuata, ovvero niente carcerazioni più o meno afflittive ma sospensioni: a un anno e ai sei mesi. Potranno passare un paio di ore e, con l’arrivo dei primi inviati in zona, il piano della Procura di Patti salterà per aria.

Vien da chiedersi perché ci si agita tanto in nome dell’Antimafia – il commissariato di riferimento è Sant’Agata di Militello e, dunque, lo stesso che ha salvato da morte sicura il presidente del Parco dei Nebrodi Antoci- e poi si copre un fatto così grave.

Perché se è la scuola che educa alla violenza poi non dobbiamo chiederci se ha ragione Lirio Abbate su L’Espresso quando scrive che Messina e la sua provincia sono diventati la “mafiosità più violenta e sanguinaria” dell’Isola.

Allargando poi le complicità istituzioni a quelle in doppio petto. Coprire i fatti elencando solo colpe è vergognoso. E la gente pensa -senza se e senza ma- che c’è da coprire gente maledettamente vicina al potere. Insegnanti, dirigente scolastico. Ci vorrà pazienza ma, alla fine, con un’operazione di tipo militare tutti i nomi salteranno fuori. Piaccia o meno al procuratore Rosa Raffa. (@Gianfranco Pensavalle)

 

 

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